Glitch: Milano mette in mostra l'essenza della pittura

Glitch: Milano mette in mostra l’essenza della pittura

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Fonte foto: Building-Gallery.com

Dal 8 novembre 2023 al 27 gennaio 2024, la Building Gallery presenta la mostra collettiva “Glitch“, un progetto curato da Chiara Bertola e Davide Ferri. Questa esposizione rivoluzionaria mette in scena 24 opere pittoriche di dieci artisti italiani e internazionali di diverse generazioni, che si incontrano per comunicare un nuovo concetto di poesia, che riflette su se stessa per trovare la sua essenzialità.

Glitch: Milano mette in mostra l'essenza della pittura

Fonte foto: Building-Gallery

Rivelazioni attraverso lo Sfaldarsi della Realtà

La mostra esplora il concetto di glitch, smagliature nel tessuto regolare della realtà che rivelano una dimensione altra. Come suggerito dal filosofo François Jullien, questa disgregazione del tutto noto apre spiragli verso un’energia dell’esistenza, trasformando la pittura in un mezzo di espressione negoziabile tra supporti e formati diversi. In questa esposizione, la verità della pittura non risiede nella rappresentazione organica, ma nell’idea di immagine pittorica che dialoga e negozia con la materialità.

La mostra attraversa lavori figurativi e astratti, richiamando un’idea di “mera pittura” che si confronta con la nozione di “vera pittura“, sfidando le convenzioni e aprendo nuove prospettive sulla vitalità dell’arte per raggiungere la sua essenza più pura. Le smagliature nell’ordinario diventano spazi fertili di libertà, permettendo alla vita di fluire, spaziare e rinnovarsi. La Glitch è un’invito a ridefinire il modo di guardare alla pittura, spingendo l’arte verso una dimensione di vitalità e rinascita.

La Building Gallery

Il Building è uno spazio espositivo aperto nel 2017 in via Monte della Pietà a Milano, per mano di Moshe Tabibnia, autorevole mercante di tappeti iraniano che vide negli spazi di un ex banca dismessa, il luogo dove l’arte potesse presentarsi al pubblico con creatività e libertà.

Chiara Bertola, direttrice del GAM di Torino e Davide Ferri, docente di Museografia presso le Accademie di Belle Arti di Macerata e Bologna, chiamati per l’allestimento di Glitch hanno condotto un attento studio del luogo al fine di mettere in luce le molteplici affinità pittoriche riscontrate nelle opere di artisti come Simon Callery, Angela de la Cruz, Peggy Franck, Pinot Gallizio, Mary Heilmann, Ilya & Emilia Kabakov, Andrea Kvas, Maria Morganti, Farid Rahimi e Alejandra Seeber.

Pur esprimendo voci artistiche distinte, questi dieci talenti convergono nel ritorno a valori fondamentali come il fascino, la pazienza e la meticolosità del lavoro manuale. Riscoprono la vera essenza della pittura, riportandola al suo stato primordiale.

L’esposizione

Al piano terra, spicca l’opera di Angela de la Cruz (A Coruña, 1965), inserita in una nicchia, che sperimenta la dinamicità del colore e del supporto, in contrasto con i due lavori geometrici a parete di Mary Heilmann (San Francisco, 1940) e con l’approccio più riflessivo di Farid Rahimi (Losanna, 1974), posizionati intenzionalmente uno di fronte all’altro. Farid Rahimi è presente anche al piano superiore, con un lavoro prospettico che richiama vagamente l’estetica di Borromini nella Galleria Spada a Roma.

Nel lucernario della galleria, troviamo l’italiano Andrea Kvas (Trieste, 1986) con l’opera forse più mistica di Glitch, un vortice di colori, forme e oggetti di uso quotidiano (mestolo, cucchiaino).

Simon Callery (Londra, 1960), presente sia al piano terra che al primo piano di Building, esplora la tela in modo simile a Lucio Fontana, tagliandola e segnandola con il suo stile, esplorando i concetti di vuoto e pieno. La sua opera dialoga con gli sgocciolanti diari/archivi di memoria e spazi dell’artista Maria Morganti (Milano, 1965). Quest’ultima esprime il rapporto con la cura e le infinite possibilità del non vuoto attraverso la sua ciotola.

Ilya (Dnepropetrovsk, 1933-2023) & Emilia Kabakov (Dnepropetrovsk, 1945), maestri dell’arte concettuale, creano un’opera in cui luce reale e luce dipinta interagiscono.
Pinot Gallizio (Alba, 1902-1964) e Peggy Franck (Zevenaar, 1978) occupano i piani superiori di Building. Il primo ci presenta una pittura che fa appello a tecniche artigianali e industriali, la seconda trasforma la pittura in uno spazio mobile, inconsueto, che vuole abbandonare la visione fissa e frontale a favore di spazi indeterminati e immersivi.

Informazioni utili

DATE: dall’ 08 Novembre 2023 al 27 Gennaio 2023
LUOGO: Milano – Building Gallery – Via Monte di Pietà, 23
GIORNI E ORARI DI APERTURA: dal martedì al sabato, ore 10.00 – 19.00
TELEFONO: +39 02 89094995
SITO: http://www.building-gallery.com


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