I murales realistici di Jorit disseminati nei quartieri, nelle periferie napoletane, raffiguranti santi, eroi del popolo e personaggi politici, teatrali e cinematografici…
Scopriamo le origini di questo straordinario street artist e alcune delle sue opere più emozionanti!
Chi è Jorit Agoch
Jorit Agoch è un giovane artista italiano, di madre olandese, specializzato in arte urbana. Hanno scritto su di lui le più grandi testate giornalistiche internazionali da “The Guardian”, “BBC”, “Middle East Eye”, “TeleSur”, “Euronews”.
Jorit è stato riconosciuto da critici internazionali come Achille Bonito Oliva e la sua attività artistica è divenuta materia di studi e trattati universitari. I suoi imponenti lavori, sono amati per lo straordinario realismo pittorico, per la grande padronanza tecnica e per i penetranti ed urgenti messaggi morali e sociali.
Dal 2005 l’artista Jorit ha cominciato a farsi conoscere attraverso una serie di graffiti eseguiti nella periferia e nel centro storico di Napoli.
I suoi primi lavori, seppur caratterizzati da elementi stilisticamente originali, erano ancora molto legati all’espressione tipica del Graffitismo tradizionale. In questo primo periodo, l’artista ha lavorato, illegalmente, a numerosi murales alle Yard, depositi di treni.
Nei primi anni l’attività pittorica di Jorit è affiancata da una costante militanza politica che lo porta a entrare in contatto con i movimenti no-global e di rivendicazione dei diritti sociali.
Con il tempo pur non abbandonando mai del tutto il Graffitismo, Jorit ha cominciato ad addentrarsi nel figurativo, concentrandosi prevalentemente sulla raffigurazione realistica del volto umano.
A partire dal 2008 l’artista riceve riconoscimenti ed apprezzamenti dalle istituzioni museali, grazie alle quali realizza diverse esposizioni; una mostra al MACRO di Roma, al Museo MAGMA e al P.A.N. di Napoli inoltre espone in gallerie in città quali; Londra, Berlino, Sydney e Roma.
Dal 2013 in poi, dopo aver riscosso un successo internazionale, si concentrerà esclusivamente sulla raffigurazione realistica del volto umano, il quale comincerà ad essere marchiato da due strisce rosse sulle guance, un rimando a rituali magici/curativi africani in particolare alla procedura della scarnificazione, rito iniziatico del passaggio dall’infanzia all’età adulta legato al momento simbolico dell’entrata dell’individuo nella tribù.
L’artista immortala sui muri delle città che visita per il mondo, persone del posto, e le marchia, tramite il rito pittorico facendole entrare nella sua “Human Tribe”.
Nei murales realizzati da Jorit sono spesso nascoste delle scritte, parole e disegni che spesso approfondiscono il significato delle opere.
Il San Gennaro a Forcella
A pochi passi dal Duomo di Napoli e dal Museo del Tesoro di San Gennaro si staglia eloquente con un’altezza di ben 15 metri, il murales raffigurante per l’appunto, il santo patrono della città partenopea, connotando maggiormente il quartiere napoletano di Forcella.
Fonte foto: Jorit.it
Sebbene sia indiscutibile la straordinaria bravura dell’artista nella resa realistica dei volti umani, il murales non è stato risparmiato da critiche per quanto riguarda la resa poco idealizzata del santo. L’artista stesso infatti, ha dichiarato che l’ispirazione l’ha ricercata nei volti della gente comune, così come faceva Michelangelo Merisi, il Caravaggio che immortalò nei suoi quadri gente di strada.
Sembra dunque che ad ispirare l’artista urbano sia stato un suo amico carrozziere, ma non è stata ancora accertata questa testimonianza.
Esseri Umani a San Giovanni a Teduccio
Nell’hinterland orientale di Napoli, nel quartiere di San Giovanni a Teduccio, l’artista italo-olandese ha riqualificato due facciate decadenti di alcune case popolari.
L’opera intitolata “Essere Umani” vede raffigurati da un lato, la leggenda del calcio napoletano Maradona, il Dios Umano, dall’altro il ritratto di un bambino autistico del quartiere chiamato Niccolò.
Fonte foto: eCampania
L’espressione imbronciata di Maradona e il volto smarrito di Niccolò, con gli occhi bassi e lo sguardo distante, alludono ad una diversa umanità.
Per l’artista entrambi, sono considerati eroici, seppur in modo differente: Maradona, ritenuto per tanti napoletani un eroe calcistico, e Niccolò anche lui è considerato un piccolo eroe che ogni giorno combatte una guerra silenziosa e solitaria.
Sogni nel Rione Cavour di Barra
Il titolo di uno dei più delicati lavori di Jorit è “Sogni”. Soggetti del murales; tre bambini che dormono vicini e sognano beatamente. Anche sui loro volti sono riportate le famose “strisce rosse”, segno di appartenenza alla “tribù” di Jorit.
Il lavoro di Jorit ci presenta tre visi dolcissimi di bambini che dormono e sognano e ci fa pensare a tutti i sogni e ai diritti negati dei bambini che da tempo vogliono essere ascoltati.
Fonte foto: Napoli da Vivere
Come sua prassi, l’artista italo-olandese lascia un messaggio nel suo lavoro artistico: in genere lascia una lunga frase che spiega il “contesto” e ciò che lo ha ispirato. Questa volta, sotto il murales con i tre volti ha lasciato un altro lavoro in cui l’artista ha riportato i disegni dei bambini cui aveva chiesto di rappresentare i loro sogni e le loro emozioni.
Jorit, con i suoi 5 murales del “Rione dei Sogni” ci invita a non dimenticare l’innocenza dei bambini ed a lottare per loro, affinché i loro diritti vengano rispettati ed i loro sogni ascoltati.
Studentessa di Didattica e Mediazione culturale del patrimonio artistico. Amante della musica, teatro, della danza, dell’arte in ogni sua manifestazione, appassionata di Monet, Klimt- Secessione viennese ed arte contemporanea orientale.