Un artista autodidatta dall’indubbio talento, riconosciuto e acclamato dal “popolo” ma non solo; Jack Vettriano è forse l’artista preferito, o comunque nella top ten, niente meno che della Regina Elisabetta II d’Inghilterra in persona. Anche se forse da lei non ce lo si aspetterebbe, è una delle sue fan numero 1, al punto che lo ha insignito di un’antica e prestigiosa onorificenza: l’OBE (l’Ordine dell’Impero Britannico). Di contro, spesso viene criticato duramente da esperti e addetti ai lavori, che non lo riconoscono come un “vero artista”.
I suoi dipinti spiccatamente provocanti sembrano scene di film degli anni ’50, ma prendono spunto anche dalla forte capacità illustrativa delle agenzie pubblicitarie di quell’epoca – chi ha visto e apprezzato Mad Men può capire bene la sua arte, e si ritroverà con un groppo alla gola di nostalgia…
La sua storia
All’anagrafe Jack Hoggan, ma in arte Jack Vettriano, nasce il 17 novembre del 1951 in una piccola cittadina di mare verso il sud della Scozia (è Scorpione sì; gli scettici sbufferanno, ma sappiamo che gli “astrologi” ci avranno fatto caso, ed esclameranno “aaaah, certo” quando conosceranno meglio la sua personalità).
Per metà italiano, sceglie infatti di farsi conoscere con il cognome della madre, originaria di un paesino nell’entroterra Laziale. La sua famiglia era davvero molto umile, alle soglie della povertà, e così all’età di 16 anni lascia la scuola per lavorare in miniera, e in seguito per svolgere numerosi altri lavori manuali.
La svolta della sua vita comincia dal suo ventunesimo compleanno, quando la sua fidanzata dell’epoca, avendo capito il piacere che provava scarabocchiare disegni, gli regala il suo primo set di acquerelli. Si “è insegnato” l’arte da sè, osservando più che altro le opere esposte alle Kirkcaldy Galleries, e frequentando alcune lezioni alcune di una scuola serale a Edimburgo, ma non era un animo molto studentesco; l’apprendimento per schemi non faceva per lui.
Portò avanti questo hobby per passione, replicando più che altro famosi quadri impressionisti, e dipingendo anche tutta la notte, perchè questo lo faceva stare bene; ma nel tempo stava sviluppando uno stile diverso e originale. Fu così che nel 1988 venne ammesso alla mostra annuale della Royal Scottish Academy presentando 2 dipinti, venduti entrambi lo stesso giorno d’apertura. Da quel momento la sua carriera fu in continua ascesa: tutti erano rimasti colpiti dalla mostra e iniziarono a parlare di lui.
Il suo stile
I critici lo accusano di non aver seguito una formazione classica e le gallerie d’arte più famose lo snobbano, considerato un “sempliciotto” dall’arte troppo diretta e immediatamente comprensibile. Peccato che i gusti son gusti, e le cifre da capogiro per cui vengono acquistati i suoi originali dicono tutt’altro: The Singing Butler è stata venduta per poco meno di 750.000 sterline.
Fonte foto: ilchaos.com
Inoltre, le stampe delle sue opere più “soft” vengono riprodotte su innumerevoli biglietti d’auguri, cartoline e poster ogni anno. Inizialmente apprezzato dalla borghesia e dall’aristocrazia internazionale, il suo stile iperrealista quasi fotografico, ha poi conquistato le masse di tutto il mondo.
Ad una più attenta osservazione infatti i suoi dipinti, che quasi sempre gravitano attorno al tema dell’Amore, romantico e non – intrisi di passione, erotismo, a volte anche perversione – trasmettono molto più che un’occhiata frettolosa possa suggerire. Esplora tutte le forme di “unione” dell’essere umano, romantico, carnale, squallido, colpevole, sadico – rappresentando anche dei clichè, come il capo con la segretaria – con la cornice di ambienti raffinati ed esclusivi.
Stanze di hotel che lasciano intuire pericolose scappatelle. Vettriano mette in scena “la gente ricca” e i suoi segreti, i suoi vizi e piaceri, l’ipocrisia ma anche la solitudine che accompagna costantemente i soggetti delle sue opere: donne bellissime, sexy, spregiudicate, in compagnia di uomini dal fascino mediterraneo che ricordano un po’ i gangster italo-americani dell’epoca.
A volte quella solitudine dell’anima si coglie quando rappresenta delle donne in attesa, dallo sguardo perso e sognante tipico della loro vita borghese, altre volte anche quando stanno per consumare l’amore con “la loro metà” ma è come se ci fosse sempre una distanza incolmabile tra le parti. I momenti che Jack fissa sulla tela sono carichi di tensione emotiva, sessuale e pathos perchè vuole catturare esattamente l’attimo prima in cui sta per succedere qualcosa. Il suo stile è chiaramente ispirato al genere noir, perlopiù dalle luci soffuse, dall’atmosfera ambigua e misteriosa, un po’ come la sua anima da Scorpione.
Sono di dicembre; credo nell’oroscopo? Sì e no. A volte lo uso volentieri come scusa per giustificare i miei difetti 😉 Ma la verità è che ognuno è unico a modo suo, e sono sempre più convinta che più si crede di sapere, meno si conosce. Io, ad esempio, ho 25 anni e non so ancora bene cosa farò da grande. Per il momento sono una “Digital Something“, mi occupo di comunicazione, marketing e web design. Quel che è certo, è che adoro esplorare la vita in tutti i suoi aspetti, e per questo ne scrivo con meraviglia e curiosità. Penso che la scrittura sia una tra le tante forme d’arte, utile ad esprimere la parte più autentica di sè.