Immaginatevi Londra, un giro tra i suoi monumenti più caratteristici, un tour nei musei e vi imbattete con vostra sorpresa in uno degli eventi più straordinari del 2022. Ebbene sì, la National Gallery dedica dal 9 aprile al 31 luglio un attesissimo progetto espositivo a un gigante dell’arte: Raffaello Sanzio.
La mostra, intitolata semplicemente “Raphael”, era originariamente prevista per il 2020 (nel 500esimo anniversario della morte dell’artista) e renderà fruibili al pubblico quasi 90 capolavori, tra opere di grande fama e altre meno conosciute, che riflettono l’arte eclettica e poliedrica di un genio assoluto dell’arte.
Fonte foto: lastampa.it
Come è nata la mostra
L’idea nasce dalle menti di David Ekserdjian – professore d’arte all’università di Leicester ed esperto di arte Rinascimentale – e Tom Henry – anche lui insegnante d’arte all’Università del Kent – i quali hanno ben pensato che fosse opportuno celebrare il grande artista di Urbino per il quinto centenario della sua morte.
Il caso ha voluto che poco dopo il direttore della National Gallery, Gabriele Finaldi, contattasse i due per organizzare un progetto affine. E così è stato formulato un concept ideale di mostra, che esibisse un ritratto a 360 gradi di questa straordinaria figura dell’arte rinascimentale, descritta da Giorgio Vasari come “l’artista universale”.
Qualche accenno alle opere che verranno mostrate
L’esibizione si avvale di un gran numero di prestiti internazionali. Oltre a dieci lavori già presenti nella collezione della National Gallery, la mostra presenterà opere provenienti dal Louvre, dai Musei Vaticani, dagli Uffizi e dal Prado. L’intento dei curatori è stato quello di mettere in risalto esclusivamente le opere di Raffaello, senza soffermarsi sui suoi predecessori o sui suoi seguaci.
Il genio del Rinascimento, che morì a soli 37 anni, è senz’altro uno degli artisti che più incontra il favore del grande pubblico. In parte perché le sue opere parlano facilmente a chi le ammira, specialmente le tante Madonne bellissime ospitate nei musei di mezzo mondo.
Opere chiave di questa mostra saranno ad esempio la “Madonna Tempi” di Monaco di Baviera, la “Santa Cecilia” dalla Pinacoteca Nazionale di Bologna; ma anche molti dei ritratti, come quello famosissimo di Bindo Altoviti della National Gallery of Art di Washington.
Numerosissime saranno anche le testimonianze del suo ingegno, in parte inedite al grande pubblico, in campi che spaziano dalla architettura all’archeologia, dalla poesia al design per la scultura, fino agli arazzi, alla stampa, alle arti applicate.
A detta dello stesso David Ekserdjian, l’ostacolo maggiore nel mettere in mostra il percorso artistico di Raffaello è stato, inevitabilmente, il non poter esporne gli affreschi. Pare però che ci sarà una riproduzione fotografica più o meno a grandezza naturale della “Scuola di Atene” delle Stanze Vaticane.
Laureata in Archeologia, Storia delle Arti e Scienze del Patrimonio Culturale alla Federico II di Napoli. All’età di 5 anni volevo fare la “scrittrice”, mentre adesso non so cosa di preciso mi riserverà il futuro. Ma una cosa certa è che la scrittura risulta essere ancora una delle mie attività preferite, una delle poche che mi aiuta di tanto in tanto ad evadere dal mondo.