Il 7 settembre in occasione del festival della letteratura a Mantova, si è tenuta l’inaugurazione di una esposizione a Casa del Rigoletto tutta dedicata al grande Franco Matticchio (che era presente) curata da Melania Gazzotti. Un illustratore noto per la sua attività presso il Corriere della sera, su Linus, quel giornale che ha fatto la storia del fumetto, o anche Jones e altri sogni. Inoltre i titoli di testa del film Il Mostro di Benigni, erano proprio suoi.
La mostra ripercorre la grandiosa carriera dell’artista, e anche in questo caso ci rincuora che si parli di un artista vivo. Nato a Varese nel 1957, quindi proprio in quel periodo in cui l’illustrazione stava vivendo la sua metamorfosi. Un’arte, la sua, aperta all’infanzia come agli adulti. Delicata, poetica surreale e buffa.
La mostra si chiama Arca non a caso. Riprende il mito biblico legato a Noè per evidenziare l’attenzione che l’illustratore ha sempre avuto verso gli animali, accostati a soggetti umani. Animali selvatici, esotici, domestici, umanizzati che incontrano umani. Bestiari che diventano oggetto di interesse per l’editoria, come è avvenuto anche con la letteratura negli anni più recenti con vari autori.
Raccolte come Animali sbagliati e Animali sbagliati 3 ci portano a storie dove i giochi di parole costruiscono le fondamenta e leoni, scimmie, giraffe, coccodrilli sono i protagonisti.
Saranno esposte, alla casa del Rigoletto, illustrazioni di ogni tipo. Chine, acquarelli, disegni ma anche inediti. Sono state reperite da archivi privati o gallerie e sapere che di tutto ciò è a conoscenza l’artista ci rincuora e ci fa pensare che sia possibile pensare a un’arte del presente, capace di ragionare su sé stessa, crescere, osservarsi. Infatti dietro ai lavori per i giornali, c’è un processo fatto di arte. E quella di Matticchio ha lasciato un importante segno, rimasto nel nostro immaginario anche per chi non lo conosce. Matticchio trae ispirazione da artisti come Magritte e Topor, che lui definisce come maestri. Infatti è l’esempio di quel surrealismo che è riuscito a diventare popolare grazie al personaggio Mr Jones, il signor Guai, una copertina del New York Times (1999), un calendario per Internazionale (2019).
La mostra durerà fino al 3 ottobre e sarà acquistabile anche il catalogo, come un nuovo giornale, una sorta di best of.
Luca Atzori, laureato in filosofia, ex direttore artistico del Teatro Piccolo Piccolo, Garabato e membro fondatore del Mad Pride di Torino. Drammaturgo, attore, poeta, cantautore. Autore dei libr: Un uomo dagli occhi rotti (Rizomi 2015) Gli Aberranti (Anankelab 2019), Teorema della stupidità (Esemble 2019) Vangelo degli infami (Eretica 2020) e dei dischi Chi si addormenta da solo lenzuola da solo (2017), Mama Roque de Barriera (2019) Insekten (2020) Iperrealismo magico (2020) Almagesto (2021).