“Luca Giordano: dalla Natura alla Pittura”: l’eccezionale artista barocco in mostra a Napoli fino a Gennaio 2021

Luca detto Fa Priesto è un uragano che piomba nel campo della pittura – scompiglia, scaccia e sradica – scompiglia i dotti e i Raffaellisti d’allora, schiaccia i discepoli del Calabrede e del Vaccaro, sradica tutti i principii accademici co’ quali si voleva incatenato il genio e metodizzata la tavolozza”.

Così ne parlava Carlo Tito Dalbono, critico d’arte italiano vissuto nell’Ottocento. Così parlava di Luca Giordano, suo concittadino del diciassettesimo secolo, uno dei simboli del barocco napoletano e italiano. E, con oltre 3000 dipinti sparsi in tutto il mondo, uno dei pittori più prolifici del suo tempo; un’artista spesso definito “vittima della sua virtuosità”.

Luca Giordano, Autoritratto (1670 ca.), olio su tela, cm. 70 x 50, Napoli, Museo del Pio Monte della Misericordia

Chiamato anche “Luca Fapresto”, per la straordinaria velocità con cui riusciva a completare le sue opere, Giordano nacque e si formò a Napoli all’interno della cerchia di Jusepe De Ribera, per poi interessarsi altresì alle opere di Paolo Veronese. Si specializzò in particolar modo nella produzione di pitture ad olio e affreschi, soprattutto per chiese e palazzi, spaziando da temi religiosi a mitologici, e abbracciò in toto lo stile barocco grazie all’incontro con l’artista Mattia Preti. Fu attivo principalmente a Napoli e a Roma, dove entrò in contatto con l’ambiente di Pietro da Cortona, proseguendo poi la sua carriera a Firenze e in Spagna, chiamato alla corte di Madrid dal re Carlo II. Tra le sue opere più note si annoverano la cupola della chiesa di San Gregorio Armeno e di Santa Teresa a Chiaia, entrambe collocate nella città partenopea, oltre che il monumentale “Trionfo di Giuditta” sul soffitto sulla Cappella del Tesoro della Certosa di San Martino, il suo ultimo capolavoro e la cui leggenda narra che venne dipinto in un solo giorno.  Nato il 18 Ottobre 1634, si spense a Napoli il 12 Gennaio 1705 ed è oggi sepolto nella chiesa di Santa Brigida.

“Il Trionfo di Giuditta”

Dopo il successo della tappa parigina, aperta da Novembre 2019 a Febbraio 2020, sarà quindi possibile visitare in terra italiana i lavori più noti dell’artista, presso la Sala Causa del Museo e Real Bosco di Capodimonte (NA), a vent’anni dall’ultima esposizione partenopea. La mostra parte dai vicoli di Napoli passando per i salotti seicenteschi, con una nuova sequenza espositiva in un susseguirsi di “stanze delle meraviglie”, le quali terminano con un’installazione multimediale interattiva progettata e realizzata da Stefano Gargiulo (Kaos Produzioni). L’intento è dunque non solo quello di mostrare i lavori e la vita del celebre pittore, ma vuole anche invitare il visitatore a proseguire la visita in prima persona nella città stessa di Napoli, alla ricerca dei suoi quadri e dei suoi affreschi tra le strade del capoluogo campano.

Museo e Real Bosco di Capodimonte

La mostra, divisa in dieci sezioni, conta novanta opere provenienti sia da musei e istituzione partenopee e italiane, come il  Complesso dei Girolamini, la Curia di Napoli, il Museo e Certosa di San Martino, la Pinacoteca Nazionale di Bologna e i Musei Civici di Vicenza, per citarne alcune; ma anche da istituzioni culturali straniere, come il Museo del Louvre e il Museo del Prado.

L’esposizione, dedicata a Ferdinando Bologna e realizzata in collaborazione con l’associazione Amici di Capodimonte onlus, è stata curata da Stefano Causa e Patrizia Piscitello, partendo da un’idea di Sylvain Bellenger, direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte, e di Christophe Leribault, direttore del Petit Palais di Parigi. L’allestimento in Sala Causa è invece a cura di Roberto Cremascoli con Flavia Chiavaroli (Cor Arquitectos).

Citando in ultimo le parole del direttore Bellenger, “In questa seconda tappa, a Napoli, Giordano ci viene raccontato come non lo è mai stato prima, diversamente da Parigi. Sebbene Giordano abbia contato molto per i francesi, non lo si poteva presentare allo stesso modo ai napoletani, che sono abituati a incontrarlo frequentemente, a volte senza riconoscerlo, nei loro musei o nelle loro chiese. I curatori hanno saputo ricollocare la particolarità del grande pittore e anche pensarlo nel contesto delle chiese napoletane, poiché in fondo è a Napoli e soprattutto nello spazio delle architetture barocche, più ancora che nei musei, che Giordano si mostra in tutta la sua dimensione e dà prova del mestiere e della visione che porterà fino in Spagna, con i rapimenti trionfanti e gioiosi che rendono il monastero dell’Escorial un luogo un po’ meno austero”.

Il Museo e Real Bosco di Capodimonte opera nel rispetto delle misure nazionali di prevenzione rischio contagio da Covid-19 (DPCM 8 marzo 2020 e successivi).

Quando visitare:Dall’8 Ottobre 2020 al 10 Gennaio 2021.Il museo è chiuso ogni mercoledì, il 1 gennaio e il 25 dicembre.

Orari:Il Museo di Capodimonte è aperto tutti i giorni, tranne il mercoledì, dalle 8.30 alle 19.30.Sala Causa è accessibile ai visitatori dalle 10:00 alle 18:00.

Biglietto giornaliero per il museo e comprensivo delle mostre in corso:- 10€ (intero);- 8€ (riduzione per possessori di un biglietto per gli spettacoli del Napoli Teatro Festival Italia acquistato dal 12 settembre 2020 al 1 marzo 2021);- 2€ (riduzione per visitatori di età compresa tra 18 e 25 anni);- Gratuito (per minori di 18 anni e per possessori di Artecard)

Maggiori informazioni: http://www.museocapodimonte.beniculturali.it/biglietti/

Info e Contatti:Tel: 081-7499111E-Mail: mu-cap@beniculturali.it

Sito Web del Museo:http://www.museocapodimonte.beniculturali.it/