Memento Mori, l’affascinante mosaico di Pompei

Memento Mori, l’affascinante mosaico di Pompei

Fonte foto: wikipedia.org

Tra i tanti splendidi esempi di mosaici di Pompei che sono rimasti nella storia per la raffinatezza di esecuzione, come quello della Battaglia di Isso ritrovato nella Casa del Fauno o l’intera Casa dei Mosaici geometrici, costituita da ben 3000 metri quadri di decorazione a tessere bianche e nere, il Memento Mori conservato nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli spicca subito per l’immediatezza del soggetto che raffigura, ma anche per i numerosi simboli che espone, ed emergono solo dopo un accurato esame di questa straordinaria composizione.

I mosaici di Pompei, capolavori di pietra

La città di Pompei, pervenuta fino ai nostri giorni in un perfetto stato di conservazione a causa dell’immane eruzione del Vesuvio, avvenuta il 24 agosto del 79 d. C., era un luogo di estrema eleganza, grazie agli ambienti raffinati decorati da affreschi colorati e pavimenti ricoperti di mosaici.

L’arte del mosaico si diffuse prima di tutto in Grecia in seguito alle conquiste di Alessandro, e fu probabilmente influenzata dallo stile decorativo tipico dell’Oriente. Nell’antica Roma godette di un enorme successo; Pompei, località di villeggiatura in cui si stabilirono molti patrizi facoltosi, non poteva sfuggire a questa moda, tanto che numerose ville della città furono abbellite da pavimentazioni a mosaico, composte da piccole tessere di eguale dimensione ricavate da pietre e da marmi colorati (opus tessellatum), e disposte in un letto di cemento.

In certi casi, i mosaici erano completi e ricoprivano l’intero pavimento, mentre in altri si ispiravano alla tecnica greca del “tappetino“, essendo inseriti al centro del pavimento e contornati da riquadri per comporre una raffigurazione non soltanto decorativa.

Il Memento Mori di Pompei

Ritrovato in un’officina o conceria di Pompei nel 1830, il Memento Mori esposto al Mann (Museo Archeologico Nazionale di Napoli) costituisce una delle opere più antiche con questo soggetto spaventoso e affascinante al tempo stesso.

Memento Mori, l’affascinante mosaico di Pompei

Fonte foto: wikipedia.org

Il Memento Mori trae origine da usanza diffusa nell’antica Roma; quando, infatti, un generale vittorioso rientrava in città per raccogliere le ovazioni della folla, era tradizione che qualcuno alle sue spalle lo ammonisse con la frase “Respice post te. Hominem te memento” (“Guarda dietro a te. Ricordati che sei un uomo”), per evitare che si insuperbisse troppo per i propri successi.

Il mosaico di Pompei raffigura un teschio appeso a un filo di piombo attaccato a una squadra di legno. Sotto lo scheletro sono rappresentati una farfalla e una ruota a sei raggi, mentre ai suoi lati, appesi alle estremità della squadra, ci sono da una parte un lenzuolo color porpora, avvolto intorno a un bastone appuntito, e dall’altra un pezzo di legno con un sacchetto e una coperta.

Le simbologie del mosaico

Com’è facile intuire, i numerosi dettagli del mosaico rimandano ad altrettante simbologie. Il teschio rappresenta la morte e la fugacità della vita, la farfalla identifica l’anima, mentre la ruota rappresenta la fortuna umana.

A sinistra del teschio è raffigurato un simbolo di ricchezza, il lenzuolo color porpora, visto che la tintura di questo colore nell’antica Roma era assai pregiata perché veniva ricavata dalla ghiandola di un mollusco, il murice comune, e servivano tantissimi esemplari per colorare un pezzo di stoffa. Il bastone intorno al quale il tessuto è avvolto ha una punta aguzza che affonda nel terreno, simbolo di tradizioni radicate e di una forte consapevolezza delle proprie origini.

A destra dello scheletro, invece, si trova una rappresentazione della povertà, data da un ramo storto, un sacco e una coperta.

Dall’esame di queste simbologie si può comprendere che l’intento dell’artista era trasmettere all’osservatore il senso della caducità della vita, e indurlo a riflettere sul fatto che la morte può sopraggiungere in qualsiasi momento, tanto che di fronte a essa non ci sono differenze sociali o economiche tra ricchi e poveri.