Lo splendido edificio dell’ex Monastero di San Placito e del medioevale Palazzo Platamone, restaurati dopo il terribile terremoto del 1693, hanno dato vita all’attuale Palazzo della Cultura di Catania, che ospita sino al 7 luglio prossimo, la mostra: ”Mirò – La gioia del colore”, a cura di Achille Bonito Oliva in collaborazione con MaïthéVallès- Bled e Vincenzo Sanfo.
L’esposizione
Fonte foto: Stile Arte
Una selezione di circa 80 opere provenienti da musei spagnoli e francesi, tra dipinti, sculture, tempere, acquarelli e disegni, oltre a opere grafiche, libri e documenti, vengono qui elaborati in una lettura antologica del percorso creativo di Joan Mirò (1893-1983). Il progetto espositivo si avvale anche di fotografie e video che dispiegano la vita privata e lavorativa dell’artista catalano. Una particolare attenzione è stata data alla collaborazione con la famosa rivista Derrière le Miroir, edita dalla storica galleria parigina Maeght, per la quale Mirò realizzò veri capolavori di grafica.
L’artista
Fonte foto: The Art Post Blog
La passione per il disegno ha accompagnato la vita di Joan Mirò I Ferrà fin da quando era bambino. Ma sarà con il suo trasferimento a Parigi e per gli incontri con il fecondo mondo artistico della capitale francese, in particolare con Pablo Picasso (1881-1973) e il circolo Dada del poeta Tristan Tzara (1896-1963) che la sua vena creativa avrà modo di trovare le motivazioni per sbocciare.
Aderirà con entusiasmo al Surrealismo tanto che André Robert Breton (1896-1966), il teorico del dell’avanguardia surrealista, lo definirà “il più surrealista di tutti noi”. Tuttavia anche le regole visionarie del surrealismo staranno strette all’esuberanza artistica di Mirò che impronta il suo lavoro a una espressività libera dagli schemi, influenzata dalla spontaneità infantile, dalle pitture rupestri e dalla creatività africana. Il suo lavoro inventivo rielabora e reinventa tutto ciò con la consapevolezza della modernità, animando le tele con tinte forti e sgargianti e segni marcati ed essenziali che fanno dei suoi quadri una gioiosa sintesi dell’entusiasmo di vivere.
Dopo aver seguito studi artistici si interessa appassionatamente ad approfondire i meccanismi e l’evolversi della storia dell’arte contemporanea.
Proprio in qualità di critico d’arte e corrispondente, negli anni ’80 e ’90, ha firmato saggi e recensioni per alcuni dei maggiori periodici del settore, tra i quali: Terzoocchio delle edizioni Bora di Bologna, Flash Art di Milano Julier di Trieste ed il genovese ExArte .
Inoltre affiancherà attivamente come consulente la famosa galleria d’Arte avanguardistica Fluxia durante tutto il periodo della sua esistenza.
Ha partecipato all’organizzazione di numerosi eventi, tra i quali l’anniversario del centenario dell’Istituto d’Arte di Chiavari e la commemorazione del trentennale della morte del poeta Camillo Sbarbaro a S. Margherita L.
Nel 2010 pubblica il suo primo romanzo: “La strana faccenda di via Beatrice D’Este”, un giallo fantasioso e “intimista”.
Nel 2018 pubblica il fantasy storico “Tiwanaku La Leggenda” ispirato alla storia ed alle leggende delle Ande pre-incaiche.
Attualmente collabora con alcuni blog e riviste on-line come “Chili di libri, “Accademia della scrittura”,
“Emozioni imperfette”, “L’artefatto”,” Read il magazine” e “Hermes Magazine” occupandosi ancora di critica d’arte e di recensioni letterarie.