Il mese di giugno è iniziato all’insegna del maltempo, ma questo non significa che non si possa comunque fare qualcosa di interessante. Per esempio chi si trova a Milano può dedicare il suo tempo a visitare mostre d’arte senza temere la noia. Vediamole insieme.
Fonte foto: artribune.com
Rainbow Colori e meraviglie fra miti, arti e scienza
Al Mudec prosegue per tutto il mese, e si concluderà il 2 luglio, questo progetto espositivo, ispirato alla mostra tenutasi a San Francisco nel 1975 The Rainbow Show, composto da diverse narrazioni legate all’arcobaleno. Si tratta di narrazioni che mostrano l’arcobaleno nelle sue accezioni di fenomeno naturale, culturale, spirituale e umano. Rainbow è stata concepita come una mostra trasversale, in continua evoluzione. Pur se ufficialmente aperta dal 17 febbraio al 2 luglio è stata anticipata, nel novembre del 2022, dall’opera partecipata #Onelove di Norma Jeane nello Spazio delle Culture. Ad aprile poi si è spinta fino allo spazio pubblico con l’inaugurazione del murale di Flavio Favelli nei cortili dell’ex Ansaldo. Sono state previste collaborazioni con il Planetario e il Museo di Storia Naturale ed una serie di workshop volti a promuovere la conoscenza del Black Arts Movement.
Fonte foto: itinerarinellarte.it
Dalì, Magritte, Man Ray e il Surrealismo
Sempre al Mudec prosegue questa esposizione di 180 opere tra dipinti, sculture, disegni, documenti, manufatti, provenienti dalla collezione del museo Boijmans Van Beuningen, uno dei principali dei Paesi Bassi. La peculiarità di questa mostra è che le opere esposte sono messe in relazione con quelle della Collezione Permanente del Mudec. Els Hoek, curatrice del museo, si è occupata assieme a Alessandro Nigro, professore di Storia della critica d’arte presso l’Università di Firenze, dell’allestimento di questa esposizione. Suddivisa in sei sezioni propone il mondo del Surrealismo, la visione e la poliedricità delle manifestazioni surrealiste nei più diversi ambiti artistici: dai dipinti alle opere su carta, agli oggetti alle sculture.
Fonte foto: mudec.it
Muholi a visual activist
Chiudo le mostre visitabili al Mudec con questa selezione con oltre sessanta autoritratti in bianco e nero visitabile ancora fino al 30 luglio 2023. Muholi usa la macchina fotografica come un’arma di denuncia e, al contempo, di salvezza che decide di rivolgere verso di sé. In ogni immagine l’artista afferma la necessità di esistere, la dignità e il rispetto cui ogni essere umano ha diritto a prescindere dal colore della sua pelle e dal genere in cui si identifica. I temi indagati sono, come sempre quelli: razzismo, eurocentrismo, femminismo e politiche sessuali. Attraverso l’autoritratto l’artista si mette in scena usando in modo surreale e metaforico semplici oggetti della quotidianità ma ottenendo sempre scatti di disarmante bellezza.
Fonte foto: ilgazzettinometropolitano.it
L’eredità di Helmut Newton
Nella splendida cornice di Palazzo Reale è ancora visitabile fino al 25 giugno questa esposizione di duecentocinquanta opere tra foto, riviste, documenti e video sulla carriera di uno dei fotografi più amati e discussi di sempre. Ne è curatore Matthias Harder, direttore della Helmut Newton Foundation. Per la prima volta in Italia viene presentato un certo numero di scatti inediti, accanto a sue immagini iconiche, nel tentativo di mostrare aspetti meno conosciuti della sua arte. Una sezione è dedicata ai servizi di moda più anticonvenzionali. Sono presentate anche pubblicazioni speciali, materiali d’archivio e dichiarazioni dell’artista mirati a delineare il contesto in cui si è sviluppata l’ispirazione di Newton. L’esposizione fa parte della Milano Art week.
Fonte foto: maestridellafotografia.it
Oltre la soglia, Leandro Herlich
Dal 22 aprile e fino al 4 ottobre 2023 sono a Palazzo Reale, per la prima volta in Europa, le opere di Leandro Herlich, l’artista contemporaneo che in tutto il mondo ha trascinato un numero incredibile di persone ai suoi eventi.
Viene definita una mostra in cui nulla è come sembra che ospita opere che uniscono creatività, visione, emozione e divertimento. Il giovane artista argentino crea grandi installazioni con le quali il pubblico può interagire divenendone parte: palazzi in cui ci si arrampica virtualmente, scale mobili aggrovigliate come fili di un gomitolo. Tutti i suoi lavori sono il frutto di una profonda ricerca artistica. Ancora una volta Herlich si occupa della architettura del quotidiano nel tentativo di colmare la distanza tra lo spazio del museo e l’esperienza del mondo di fuori.
Fonte foto: palazzorealemilano.it
La scelta è senza dubbio varia e stimolante, per cui pioggia non ti temiamo.
Monica Giovanna Binotto è un nome lungo e ingombrante ma è il mio da 57 anni e ormai mi ci sono affezionata. Ho sempre amato leggere. Fin da bambina. E anche scrivere, ma senza mai crederci veramente. Questo mi ha aiutato negli studi. Ho una laurea in Economia e Commercio e una in Psicologia dello Sviluppo. Da cinque anni faccio parte di un gruppo di lettrici a voce alta, le VerbaManent, con il quale facciamo reading su tematiche importanti sempre inquadrate da un’ottica femminile e mi occupo di fare ricerche e di scrivere e assemblare i copioni. Negli ultimi due anni, per colpa o merito di questa brutta pandemia che ci ha costretti in casa per lunghi periodi, ho partecipato a diverse gare di racconti su varie pagine Facebook e mi sto divertendo tantissimo anche perché ho conosciuto tante belle persone che condividono i miei stessi interessi.