Prorogata fino al 24 ottobre la mostra di Calatrava a Capodimonte

Al Museo e Real Bosco di Capodimonte, in concomitanza, fino a settembre, con la mostra su Cibelli, viene prorogata fino al 24 ottobre la mostra su Santiago Calatrava intitolata Nella Luce di Napoli. Il museo ospita ben 400 opere del grande artista vivente. Emerge la volontà da parte del museo, di proporre realtà attuali. Un modo certamente serio di pensare all’arte, come qualcosa che non appartiene al passato. Qualcosa che va oltre l’antiquariato o l’archeologia.

Infatti come tralasciare un artista eclettico come Calatrava che è architetto, pittore, scultore, addirittura ingegnere. Un esempio di artista quasi leonardesco. È bello, infatti, che il museo continui a portare gli artisti viventi a confronto con la Storia. Creare relazione è fare cultura.

Calatrava è un artista spagnolo, naturalizzato svizzero. Molto spesso le sue opere pittoriche funzionano anche come progetti architettonici. È interessante questa influenza che sempre fa ricordare Leonardo, e quelle idee rinascimentali (care a Lorenzo il Magnifico) per cui il processo è l’opera e non i singoli lavori separati. Lui, un attivissimo architetto che ha realizzato aeroporti, stazioni, il ponte della Costituzione di Venezia, il complesso olimpico di Atene e via dicendo.
Nelle sue opere pittoriche emerge la sua poetica. Quella che lui ritiene essere lo strumento che più di tutti distingue il segno dell’artista. Perché in effetti ciò che rende artistica un’opera, non è soltanto la scelta dei materiali, la procedura di costruzione etc, ma anche l’anima che le è stata trasmessa. L’idea, l’identità, il pensiero e dunque la vita intrisa della cultura che va a configurarsi. Fabbricare cultura, questo è quel che fa Calatrava e che anche il Museo e Real Bosco di Capodimonte continua a dimostrare di fare. Fuori dalle logiche conservatrici dell’arte e del suo mercato, la volontà a Napoli è quella di far fiorire il presente, nella speranza che ancora possiamo costruire senso.