La “Ragazza di fronte a uno specchio” di Pablo Picasso (1881-1973) è un olio su tela di grandi dimensioni (162,3×130,2) realizzata nel 1932.
Raffigura la allora amante ventenne del pittore Marie-Thérèse Walter mentre è davanti a uno specchio che rimanda la sua immagine a figura intera.
Il quadro si può dire che faccia parte del periodo Post-Cubista dell’artista spagnolo; quando le linee nette e rigide di scomposizione del soggetto tipiche del momento Cubista (1906-1914 circa), si arrotondano modellando le figure, ma frammentandole, distorcendole e privilegiando la libertà del gesto e le forza cromatica nell’interpretazione.
In questa fase l’autore vuole armonizzare i diversi punti di vista sperimentati nel periodo cubista, con la potenza delle forme tornite del primitivismo africano che tanto lo affascinavano.
Diviso nettamente in due parti e molto ricco e diversificato sia nella dinamicità delle linee che nella scelta dei colori, possiede tuttavia un notevole e sapiente equilibrio formale che ne armonizza l’intera composizione.
Interpretazioni
Sono molte e differenziate le varie interpretazioni che sono via, via, state attribuite al dipinto. Alcuni critici ritengono che le due immagini l’una, la donna che si specchia più chiara, e il suo riflesso invece più scuro, vogliano significare la gioventù dell’una contrapposta all’incertezza della visione futura che lei proietta di se stessa. Altri vedono nel riverbero scuro dello specchio la parte “notturna e misteriosa” della ragazza che Picasso ama ma che sa, forse, di non conoscere a fondo. Ma ancora: c’è chi vede nell’oscurità delle parvenze riflesse un monito rispetto alla vanità femminile e alla caducità della bellezza.
Donne e specchi nella pittura di Picasso
Il tema della “donna allo specchio” torna spesso nell’attività pittorica di Picasso, soprattutto nel corso degli anni trenta. Almeno altri tre dipinti ricalcano questo argomento, sebbene gli specchi in questione siano molto più piccoli e il focus dell’attenzione sia rivolta al soggetto femminile e non all’oggetto in se stesso.
Attualmente il quadro “Ragazza di fronte a uno specchio” si trova presso il Museum of Modern Art di New York.
Dopo aver seguito studi artistici si interessa appassionatamente ad approfondire i meccanismi e l’evolversi della storia dell’arte contemporanea.
Proprio in qualità di critico d’arte e corrispondente, negli anni ’80 e ’90, ha firmato saggi e recensioni per alcuni dei maggiori periodici del settore, tra i quali: Terzoocchio delle edizioni Bora di Bologna, Flash Art di Milano Julier di Trieste ed il genovese ExArte .
Inoltre affiancherà attivamente come consulente la famosa galleria d’Arte avanguardistica Fluxia durante tutto il periodo della sua esistenza.
Ha partecipato all’organizzazione di numerosi eventi, tra i quali l’anniversario del centenario dell’Istituto d’Arte di Chiavari e la commemorazione del trentennale della morte del poeta Camillo Sbarbaro a S. Margherita L.
Nel 2010 pubblica il suo primo romanzo: “La strana faccenda di via Beatrice D’Este”, un giallo fantasioso e “intimista”.
Nel 2018 pubblica il fantasy storico “Tiwanaku La Leggenda” ispirato alla storia ed alle leggende delle Ande pre-incaiche.
Attualmente collabora con alcuni blog e riviste on-line come “Chili di libri, “Accademia della scrittura”,
“Emozioni imperfette”, “L’artefatto”,” Read il magazine” e “Hermes Magazine” occupandosi ancora di critica d’arte e di recensioni letterarie.