Yuri Ancarani in mostra con "Atlantide 2017-2023" al MAMbo di Bologna

Yuri Ancarani in mostra al MAMbo di Bologna

Yuri Ancarani  in mostra con “Atlantide 2017 – 2023”  a cura di Lorenzo Balbi, ospitata nella Sala delle Ciminiere del MAMbo, Museo d’Arte Moderna di Bologna, aperta al pubblico dal 1 febbraio al 7 maggio 2023. 

Si tratta di un progetto che Ancarani, artista visivo e regista, ha pensato per il MAMbo, ed è stato presentato come main project di ART CITY Bologna 2023, in occasione di Arte Fiera. 

 Il progetto espositivo, si pone come un’esplosione del film Atlantide, presentato in anteprima nella sezione “Orizzonti” della Mostra del Cinema di Venezia nel 2021 e, a seguire, in numerosi festival internazionali: un viaggio all’interno del processo di ricerca e dei numerosi materiali prodotti nell’arco di circa sei anni, prima, durante e dopo la realizzazione del film, sui quali l’artista ha attuato una selezione, dando loro una nuova formalizzazione.

In un’atmosfera straordinariamente immersiva, il pubblico potrà lasciarsi avvolgere da una extra-narrazione che va oltre il lungometraggio, grazie a una serie di contenuti inediti prodotti per la mostra.

L’artista e film-maker 

Yuri Ancarani (Ravenna, 1972) è un video artista e film-maker italiano. Le sue opere nascono da una continua commistione fra cinema documentario e arte contemporanea, e sono il risultato di una ricerca spesso tesa ad esplorare scorci nascosti del quotidiano, realtà in cui l’artista si addentra in prima persona.

Fonte foto: Settesere

I suoi lavori sono stati presentati in numerose mostre e musei nazionali e internazionali, tra cui: Kunstverein Hannover (Germania); Castello di Rivoli (Rivoli Torino, Italia);Manifesta 12 (Palermo, Italia); Kunsthalle Basel (Basilea, Svizzera); Art Basel Unlimited (Basilea, Svizzera); 16° Quadriennale d’Arte Altri tempi, altri miti, Palazzo delle Esposizioni (Roma); 55° Esposizione d’Arte Internazionale, Il Palazzo Enciclopedico, La Biennale di Venezia (Italia); Beursschouwburg (Brussel, Belgio); CAC, Centre d’Art Contemporain Genève (Ginevra, Svizzera); Centre Pompidou (Parigi, Francia); Fondazione Sandretto, Re Rebaudengo (Torino); Hammer Museum (Los Angeles, California); AMACI, Museo del Novecento (Milano); MAXXI, Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo (Roma); R. Solomon Guggenheim Museum (New York, USA); Palais de Tokyo (Parigi, Francia).

Ha inoltre ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, tra cui: “Premio speciale della giuria CINÉ+” Cineasti del presente, 69° Locarno Film Festival (Locarno, Svizzera); cinque nominations ai Cinema Eye Honors, Museum of Moving Image (New York, USA); “Grand Prix in Lab Competition”, Clermont Ferrand Film Festival (Clermont Ferrand, Francia).

Il film “Atlantide”

Il film, una produzione Dugong Films con Rai Cinema in coproduzione con Luxbox e Unbranded Pictures, ha come protagonista Daniele, un giovane di Sant’Erasmo, un’isola della laguna di Venezia.

Il ragazzo vive di espedienti, ed è emarginato anche dal gruppo dei suoi coetanei, i quali condividono un’intensa attività di svago, che si manifesta nella religione del barchino: un culto incentrato sulla elaborazione di motori sempre più potenti, che trasformano i piccoli motoscafi lagunari in pericolosi bolidi da competizione.

Fonte foto: Artuu Magazine

 Il degrado delle relazioni, dell’ambiente e le pratiche di una generazione alla deriva viene osservato attraverso il paesaggio senza tempo di Venezia. È una storia di iniziazione maschile, violenta e predestinata al fallimento, che esplode trascinando la città fantasma in un trip di naufragio psichedelico. 

 

Fonte foto: Altritaliani

Atlantide è figlio delle relazioni che il regista ha instaurato nel tempo con i ragazzi entrati a far parte del cast, quasi tutti non-attori, le loro vicende di vita, il rapporto con Venezia. Racconta Ancarani:

“Atlantide è un film nato senza sceneggiatura. I dialoghi sono rubati dalla vita reale, e la storia si è sviluppata in divenire durante un’osservazione di circa quattro anni, seguendo la vita dei ragazzi. Questo metodo di lavoro mi ha dato la possibilità di superare il limite di progettazione tradizionale nel cinema: prima la scrittura e poi la realizzazione. Così il film ha potuto registrare in maniera reattiva questo momento di grande cambiamento di Venezia e della laguna, da un punto di vista difficile da percepire, attento allo sguardo degli adolescenti. Il desiderio di vivere così da vicino le loro vite, dentro i loro barchini, ha reso possibile tutto il resto: il film si è lentamente costruito da solo” (L’Atlantide di Yuri Ancarani, su cinematografo.it, 2 settembre 2021).

La mostra “Atlantide 2017-2023”

Il degrado dell’ambiente e delle relazioni, la disperazione dell’adolescenza, la decadenza di Venezia, sono i temi che attraversano anche la mostra Atlantide 2017 – 2023.  Il film viene invece presentato in una sala del museo, come tassello di un progetto più ampio che include una serie di nuove produzioni.

Fonte foto: Arte Magazine

I lavori dell’artista in esposizione sono vari e, in alcuni casi, si tratta di veri e propri cortometraggi, frutto anche del lavoro documentaristico svolto da Ancarani a Venezia.

Di particolare interesse è la doppia video-installazione allestita al centro della Sala delle Ciminiere, mentre nella “navata” destra il pubblico incontrerà la natura psichedelica del finale di Atlantide, con scene inedite, fasci di luci colorate del barchino di Daniele che si proiettano sui palazzi veneziani e la musica di Sick Luke e Lorenzo Senni/Francesco Fantini.

“Nella Sala delle Ciminiere e attorno ad essa, scrive Balbi – Ancarani ricrea un luogo irreale, forse emerso o forse sommerso, pervaso dall’oscurità, da nebbia e luci al laser. In questo non-luogo i visitatori entrano fisicamente in contatto con la Venezia-Atlantide dell’artista: un luogo immaginario o forse reale, fatto di immagini semplici ma spiazzanti. Sono immagini qualunque di vita veneziana, immagini apparentemente fuori dall’ordinario ma per questo ancora più reali ed efficaci”.