In un’Italia intrisa di cultura e storia della letteratura, non di rado si odono citazionisti improbabili e aforismi di una certa caratura. Eppure molti testi non son stati né letti, né acquistati. E tu, quanti dei seguenti non hai mai aperto?
1) Bibbia. Best seller assoluto, milioni di copie vendute, edizioni e rilegature di tutti i tipi. I più audaci hanno letto Genesi ed Esodo; qualcuno è arrivato a Ezechiele. I Vangeli? beh, i quattro li abbiam letti grazie al catechismo. Forse, perché se li avessimo letti per davvero avremmo notato delle discrasie…
2) Divina Commedia. I dotti la chiamano Comedia. Noialtri ne ricordiamo solo tre fesserie lette al Liceo. Sì, “Nel mezzo del cammin di nostra vita blablabla”, ma non sappiam minimamente come termini il Paradiso.
3) I Promessi Sposi. Dio maledica Manzoni. E comunque non li abbim letti per intero, inutile girarci attorno. Noiosissimi.
4) Decameron. Sì sì, come no, vi siete divertiti assieme alle sette fanciulle e i tre giovincelli per 10 giorni. Il vostro racconto preferito? Chichibio. Suvvia, era il più pubblicato sulle antologie liceali…
5) Il Piccolo Principe. Forse l’abbiam letto, ma non ne abbiamo capito il senso. Ai più è sfuggito il senso esoterico di Antoine de Saint-Exupery, che fa fighissimo scrivere e pronunziare.
6) Iliade. Eccovi qua, tana. Eddai che a stento conosciamo la trama, per giunta grazie al celeberrimo film Troy. Io l’ho etta, ammetto. E scoprire che Ilyos non fosse Ilio mi sconvolse (salvo riuscire lo stesso a dormire sogni tranquilli).
7) Odissea. Tana numero due: tutti conoscete il peregrinaggio di Ulisse, nessuno la telemachia. Chissà perché…
8) Eneide. Ah sì? Non avete letto Omero e avreste sfogliato, di vostra sponte, Publio Virgilio Marone?
9) Mein Kampf. “Ah Danie’, te sei ammattito?”. Boni, tutti contestate Hitler, tutti vedete in lui il male assoluto (no valutazioni politiche, vi prego…). Sì? L’avete letto? E quale edizione? l’ultima “commentata”?
10) Das Kapital. Mo’, a parte tutta la storiella del terzo libro dell’opera, veramente vorreste farmi credere d’averlo letto? Tra Antico Testamento e Comedia c’ho impiegato sei mesi totali – ero depresso, e da depresso cercavo un modo per deprimermi ancor più -, il Capitale di Carletto m’ha portato via tre mesi circa. In toto parliamo di quasi un anno. Non c’ho capito nulla, presupponeva troppa macroeconomia basilare. E l’edizione “i Mammuth” con scontatissima copertina rigida color rosso comunista era fighissima.