Lockdown, quarantene, zone rosse: il Coronavirus ci sta regalando tanti momenti da passare in casa. E cosa c’è di più bello, per rilassarsi sul proprio divano, di un buon libro? Aiuta a distrarsi, a superare i momenti più grigi o più angoscianti.Attenzione, però: ci sono libri che per quanto siano meravigliosi è meglio evitare di leggere durante una pandemia, per evitare effetti collaterali indesiderati e catastrofici! Eccone alcuni.
Pandemia di Lawrence Wright
Sembra un paradosso, ma leggere Pandemia durante una pandemia non è raccomandabile a complottisti e deboli di cuore. Protagonista di questo thriller è il dottor Parsons, epidemiologo che parte per Giacarta per studiare un nuovo virus letale. Lo scenario che trova è apocalittico, e nel frattempo il virus ha iniziato a diffondersi a livello mondiale. La tensione tra Russia e Stati Uniti cresce: il virus è forse stato creato in laboratorio dalla Russia, che l’ha diffuso tramite armi chimiche per ristabilire la propria egemonia nel Medio Oriente? Pandemia sembra essere tratto dalle peggiori teorie complottiste sul Covid-19, ma il fatto curioso è che l’autore l’abbia scritto prima del 2020. Che Mr. Wright sia una spia russa al corrente di qualcosa di segreto?
Cecità di José Saramago
Il buon vecchio Saramago quando ha scritto questo romanzo si riferiva a un concetto diverso e metaforico di “epidemia” e non si immaginava di certo che un (Corona)virus si diffondesse in tutto il mondo. L’autore di Cecità non si è comunque risparmiato nel raccontare le cause e soprattutto gli effetti tragici della decadenza di una civiltà, messa in crisi da un’epidemia.Dall’isolare i malati per ridurre il contagio, alle proteste, alla crisi economica che diventa lotta di tutti contro tutti per procurarsi il cibo: questo libro non lascia certo dormire sonni tranquilli in tempi non sospetti, figuriamoci in piena pandemia di Covid-19! Sconsigliato a chisoffre d’insonniagià dal primo lockdown. Che poi, ammettiamolo: il vero rischio ora non è diventare ciechi, mavedere rosso e arancione tutt’intorno.
1984 di George Orwell
Il futuro distopico e angosciante tipico della scrittura di Orwell non è affatto rilassante da leggere in tempi di pandemia. Il Grande Fratello che controlla costantemente i cittadini in 1984 sembra quasi l’evoluzione funzionante dell’app “Immuni”. Probabilmente prende spunto dalla neolingua orwelliana anche la moderna parola “congiunti”, a definire individui che oggi come nel romanzo devono restare separati o vedersi di nascosto, sfidando la legge.Pensandoci bene, i divieti vigenti a Pista Uno, dove libertà è schiavitù sembrano proprio quelli dettati dagli ultimi dpcm. Se addirittura alcuni politici sono arrivati a citare Orwell a sostegno dell’esistenza di una dittatura sanitaria in Italia, c’è davvero da spaventarsi! Perché comunque l’ignoranza è forza anche per il Grande Fratello.
L’ombra dello scorpione di Stephen King
La prima parte di questo romanzo si apre con la creazione di un’arma batteriologica che sfugge al controllo dell’uomo e uccide la maggior parte della popolazione nordamericana e poi mondiale con un virus. Un virus che muta velocemente, tanto pericoloso e letale che il Covid-19 in confronto ci sembra un cucciolo mansueto. Come se non bastasse, i pochi sopravvissuti formano due gruppi e iniziano a farsi una guerra crudelissima l’uno con l’altro. Possiamo fermarci direttamente qui senza proseguire la lettura in preda all’angoscia?I coraggiosi che invece intendono proseguire sappiano che il libro ha un finale dove, senza spoilerare troppo, trapela che l’uomo probabilmente non imparerà mai dai suoi errori. In caso non l’avessimo già capito dalla seconda ondata di Covid-19, ecco che ce lo ricorda King.
Il cerchio di Dave Eggers
Un romanzo ambientato in un futuro distopico che non sembra troppo lontano. Mae, la protagonista, si ritrova a vivere la peggiore evoluzione possibile dei social network e le conseguenze della totale mancanza di privacy: il tutto per conseguire l’ideale di un mondo più sicuro e più sano. Un mondo quasi perfetto e poco felice, visto da fuori, ma se ci sei dentro diventi negazionista della sfera privata e nemmeno te ne accorgi, troncando pian piano tutte le relazioni umane e imperfette a favore dell’impeccabile vita virtuale.Forse i detrattori dell’app “Immuni” avevano letto Il cerchio e immaginavano che il tracciamento avrebbe portato a situazioni simili. Beh, siccome il rischio non è nemmeno stato sfiorato, magari questo libro potete leggerlo senza troppa inquietudine. E postarlo sui social, ovviamente, che altrimenti è come non averlo letto!
Eterna indecisa e vagabonda, mi sono laureata in Lingue e poi in Economia, studiando tra Italia, Spagna e Francia. Ora divido le mie energie tra il lavoro in ambito export, Hermes Magazine e il mio blog The Worldwide Journal. Oltre a scrivere e organizzare compulsivamente viaggi e gite, leggo parecchio. Ho un debole per i soffitti affrescati, l’est del mondo e i cactus.