Il bonus libri scolastici - le polemiche

Bonus libri scolastici – le polemiche

Che quando si parla di “Bonus” vari ci sia molto da dire in negativo e poco in positivo è ormai prassi consolidata, ma quello del “Bonus Libri” è uno di quei pochi casi in cui la negatività si basa sull’oggettività delle cose e non sulla soggettività.

Uno studio condotto dalla Scuola di Cittadinanzattiva in collaborazione con il Quotidiano del Sud fa emergere nettamente tutte le falle organizzative e morali di questo bonus, come se la povertà si potesse giudicare diversamente in base a dove si vive e le famiglie con genitori entrambi lavoratori non meritassero un supporto per l’istruzione dei ragazzi.

Cosa dice la legge:

L’articolo 27 della legge 23 dicembre 1998 n. 448 prevede un contributo regionale con risorse statali, finalizzato alla copertura, totale o parziale, delle spese per l’acquisto dei libri di testo per gli studenti meno abbienti delle scuole dell’obbligo e secondarie di secondo grado sui rispettivi territori.

Con Decreto Direttoriale 2023 della Direzione Generale Per lo Studente, l’Inclusione e l’orientamento scolastico del Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione del Ministero dell’Istruzione è stata ripartita tra le Regioni la somma complessiva di 133 milioni di euro per l’Anno scolastico 2023/2024, per la fornitura dei libri di testo in favore degli studenti meno abbienti delle scuole dell’obbligo e secondarie di II grado.

Nell’anno scolastico in corso solo 14 studenti su 100 hanno avuto accesso al bonus libri scolastici, poiché i requisiti di accesso al bonus sono stati lasciati in balia delle regioni, con conseguente rimbalzo di responsabilità e competenza lasciando la patata bollente alle famiglie, che devono destreggiarsi fra scadenze diverse da regione a regione e tetti Isee diversi e non uniformi.

Il bonus libri scolastici - le polemiche

Testi gratuiti solo in Trentino Alto Adige e Valle d’Aosta, penalizzati gli studenti del sud Italia

In un contesto scolastico dove la spesa media annuale per i libri scolastici si posiziona intorno ai 500 euro, salendo a oltre 680 euro per gli studenti al primo anno di liceo, la questione del “bonus libri scolastici” assume un’importanza cruciale, poiché quella dei libri scolastici è solo la punta dell’iceberg di un sistema costoso e spesso proibitivo per le classi sociali meno abbienti.

Il finanziamento statale destinato a questo scopo ammonta a 133 milioni di euro, ma nonostante ciò, appena 589.196 studenti su una platea di 4.152.491 mila hanno ricevuto il bonus, riservato a famiglie con un reddito ISEE inferiore a 15.493,71 euro.

La percentuale di famiglie meno abbienti, quelle con un reddito annuo inferiore a questa soglia, si attesta al 13,4% sul territorio nazionale, con punte significative in regioni come Campania, Abruzzo, Calabria e Sicilia.

La disparità regionale emerge come un fattore critico:

Le regioni singolarmente definiscono i requisiti Isee per il bonus libri, le modalità e la scadenza per presentare le domande. Sono poi i Comuni che erogano i contributi, ad eccezione della regione Lombardia, unica regione in cui le domande vanno presentate direttamente alla regione così come l’erogazione.

Basilicata e la Sardegna offrono l’accesso al bonus fino a un tetto ISEE di 20.000 euro.

In Calabria il limite ISEE è stato recentemente innalzato a 15.748,78 euro.

In Sicilia l’accesso al bonus è consentito solo alle famiglie con un ISEE fino a 10.632,94 euro.

La Liguria si distingue per una politica più inclusiva, offrendo rimborsi che coprono fino al 60% della spesa sostenuta per l’acquisto dei libri, a famiglie appartenenti a tutte le fasce di ISEE fino a 50.000 euro.

Abruzzo, Lazio ed Umbria la fissano in massimo 15.493,71 euro.

Mantenuto il requisito “standard” (15.748,78 euro) in Toscana, Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Molise e Veneto  (queste ultime tre però prevedono un contributo maggiore per chi ha un Isee inferiore ai 10.632,94 euro).

Segue il Friuli Venezia Giulia dove possono accedere al contributo le famiglie con Isee fino a 14.000 euro

Tetto di 14.000 euro anche per la Puglia dove però, per le famiglie con 3 o più figli, l’Isee può arrivare a 14mila euro

La Campania fissa il riferimento isee a 13.300 euro ma con un maggiore contributo per chi ha meno di 10,633 euro.

Trentino Alto Adige e Valle d’Aosta dove i testi scolastici sono forniti in maniera gratuita a tutti gli studenti di scuole medie e superiori – prevedono infatti la gratuità senza limiti Isee.

Spiega al Quotidiano del Sud, Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale Scuola di Cittadinanzattiva:

“L’indagine evidenzia come il ricorso al bonus libri sia importante e necessario per le famiglie anche se insufficiente, considerato il costo complessivo che queste devono affrontare annualmente per l’acquisto di libri e materiali didattici, il cui importo è almeno 3-4 volte superiore a quello del bonus.”

Poi prosegue: “Attualmente, molte vengono escluse economicamente dalla fascia Isee considerata, con un valore che varia da regione a regione. Lo Stato dovrebbe porsi l’obiettivo di garantire, progressivamente, la gratuità dei libri di testo per la scuola dell’obbligo.

Ciò rappresenterebbe una scelta di fondamentale importanza per il superamento delle disuguaglianze sociali ed economiche di migliaia di minori, per garantire loro l’effettiva esigibilità del diritto allo studio, come deterrente alla dispersione e come incentivo allo studio”.