Il fabbricante di lacrime è un libro di Erin Doom e non ha inizio in un luogo luminoso, bello e accogliente, ma in un orfanotrofio buio, freddo e umido. Per lei, nessuna storia della buonanotte comincia con “c’era una volta“, nessun principe o principessa, solo il fabbricante di lacrime: un omino pallido, ricurvo, vestito di ombre, con occhi chiari, capace di creare lacrime di cristallo con cui penetrava l’anima delle persone. Per Nica, questa non è solo una favola.
E la bambina disse al lupo: «Che cuore grande che hai». «È soltanto la mia rabbia». Allora lei disse: «Che rabbia grande che hai». «È per nasconderti il cuore».
Il fabbricante e la falena
Per Nica invece il fabbricante di lacrime ha un nome: è Rigel, un ragazzo che vive la sua stessa situazione e che l’affascina da sempre. Rigel, il cui nome deriva da una stella della costellazione di Orione, la settima più luminosa del cielo, è stato abbandonato da neonato in una notte buia. L’istitutrice del Grave, cercando di farlo sentire amato e speciale, gli riserva più attenzioni rispetto agli altri. Rigel impara a suonare il pianoforte e, attraverso la musica, questo bambino sempre cupo e arrabbiato trova serenità, riuscendo a incantare tutti.
E’ come se lo strumento si prendesse il suo dolore per farlo uscire sotto forma di melodia. E’ il dolore a far muovere le corde del pianoforte, è la rabbia per sentirsi diverso: un animale in gabbia, che ha paura di fare del male, nel buio della notte persino ad una farfalla.
La rabbia di Rigel
La rabbia di Rigel può essere vista come un meccanismo di difesa, un modo per mantenere il controllo e impedire che le sue emozioni negative si riversino su Nica. Il suo timore di farle del male, anche se non intenzionale, rivela la sua profonda preoccupazione e il suo affetto per lei. Questo conflitto interiore può anche spiegare perché Rigel spesso si isola o reagisce in modo aggressivo: è un modo per tenere a distanza coloro a cui tiene di più, proteggendoli dal suo dolore.
La relazione tra Rigel e Nica diventa quindi un viaggio di scoperta e guarigione, in cui entrambi imparano a fidarsi l’uno dell’altra e a trovare modi sani per affrontare il dolore e la rabbia. Questa dinamica aggiunge una dimensione emotiva e complessa alla loro storia, rendendo il loro legame ancora più significativo e autentico.
Questo libro esplora molto questo sentimento di protezione dettato dall’allontanamento. Ma anche dall’essere vicino “senza essere visto”.
La trama senza spoiler
Per Nica, il Grave è stata una prigione fin dal primo giorno (e fin dal primo giorno Rigel l’ha protetta). Con il passare del tempo, si rende conto che i genitori adottivi preferiscono i bambini più piccoli. Lei e Rigel hanno ormai diciassette anni e le speranze di Nica di uscire dall’orfanotrofio sono flebili. Un giorno, però, scopre di essere stata adottata, ottenendo finalmente una famiglia. Mentre si prepara a lasciare il Grave, i suoi nuovi genitori sono attratti dalla musica di Rigel.
L’adozione
I coniugi Milligan, colpiti dal talento di Rigel al pianoforte, lo trovano simile al loro figlio defunto Alan e decidono di adottare anche lui. Così, Nica e Rigel iniziano una nuova vita con i Milligan.
Nica, che trovava conforto parlando con gli animali, impara il valore dell’amicizia grazie a Billi e Miki. Rigel, invece, deve abbattere la dura corazza che si è costruito. Tuttavia, i ricordi dei momenti bui al Grave non tardano a riaffiorare. Nica e Rigel trovano conforto l’uno nell’altro, affrontando insieme il loro passato.
Un amore proibito
Non tutti i veleni hanno un antidoto. Alcuni si infilano nella tua anima, ti stordiscono con il loro odore e hanno gli occhi più belli che tu abbia mai visto.
E a loro non esiste cura.
Nessuna.
L’amore tra Nica e Rigel si sviluppa in modo intenso e complesso, una passione che cresce nonostante il legame come fratelli adottivi. Sin dal primo incontro, tra loro si crea una connessione profonda, un’attrazione che va oltre il semplice affetto fraterno. La convivenza nella stessa casa alimenta questa passione, rendendo difficile ignorare i sentimenti che emergono tra di loro.
Rigel, con il suo passato tormentato e la sua natura protettiva, trova in Nica una fonte di luce e conforto, qualcuno con cui condividere le proprie paure e vulnerabilità. Nica, dal canto suo, vede in Rigel non solo un fratello, ma anche un’anima affine, un compagno capace di comprendere il suo dolore e la sua solitudine.
Il loro amore sfida le convenzioni e le aspettative della società, ma proprio questa ribellione alle norme rende il loro legame ancora più forte e autentico. Nonostante i conflitti interni e le difficoltà, Nica e Rigel scelgono di abbracciare i loro sentimenti, dimostrando che l’amore può nascere e fiorire anche nelle circostanze più improbabili.
Questo amore proibito, carico di tensione e passione, diventa un elemento centrale nella loro storia, un catalizzatore per la crescita e il cambiamento di entrambi i personaggi. Insieme, imparano a superare le barriere imposte dal loro passato e dalla loro situazione attuale, trovando forza l’uno nell’altra e scoprendo che, alla fine, l’amore può davvero trasformare e guarire.
Cosa ci insegna questa storia?
Dal mio punto di vista fabbricante di lacrime” offre numerosi insegnamenti profondi e significativi, esplorando tematiche universali attraverso la storia di Nica e Rigel. Ecco alcune delle lezioni che emergono dal racconto:
La Resilienza e la Speranza: La storia di Nica e Rigel mostra come, nonostante le avversità e le difficoltà, sia possibile trovare la forza per andare avanti. Entrambi i personaggi vivono situazioni di abbandono e dolore, ma riescono a scoprire che c’è sempre una possibilità di cambiamento e miglioramento.
Il Potere della Connessione Umana: Il legame tra Nica e Rigel evidenzia l’importanza delle relazioni umane per la guarigione e la crescita personale. La loro connessione li aiuta a superare le loro paure e insicurezze, dimostrando che l’amore e l’amicizia possono essere strumenti potentissimi per affrontare il passato e costruire un futuro migliore.
L’Accettazione delle Proprie Emozioni: Rigel e Nica imparano a confrontarsi con le loro emozioni, siano esse rabbia, dolore, o amore. Il racconto insegna che è fondamentale accettare e riconoscere i propri sentimenti per poterli affrontare e gestire in modo sano.
Il Coraggio di Sfida delle Convenzioni: Il loro amore, che sfida le norme sociali essendo fratelli adottivi, insegna che a volte è necessario andare contro le convenzioni per essere fedeli a se stessi e ai propri sentimenti. Questo tema incoraggia i lettori a seguire il proprio cuore, anche quando ciò significa prendere decisioni difficili o impopolari.
Il Valore del Perdono e della Redenzione: La storia di Rigel, in particolare, mostra come il perdono, sia verso se stessi che verso gli altri, sia un passo cruciale per la guarigione. La sua evoluzione da un ragazzo arrabbiato e ferito a una persona capace di amore e compassione è un potente messaggio di redenzione.
La Scoperta della Propria Identità: Il viaggio di Nica e Rigel è anche un percorso di scoperta personale. Entrambi imparano a conoscere se stessi più a fondo, accettando le loro fragilità e riconoscendo le loro forze. Questo processo di auto-scoperta è fondamentale per crescere come individui completi e soddisfatti.
La mia recensione
Ho trovato “Il fabbricante di lacrime” un libro davvero coinvolgente e affascinante. La trama è avvincente e i personaggi sono ben costruiti, ma personalmente avrei auspicato ad una ‘esplorazione più approfondita del loro passato. Non solo relegato al percorso del grave.
Mi sarebbe piaciuto vedere Nica e Rigel più soli e riflessivi, con una maggiore attenzione alle loro storie individuali e alle emozioni più intime. Credo che questo avrebbe arricchito ulteriormente il racconto, permettendo di comprendere meglio le loro motivazioni e le loro trasformazioni. Tuttavia, la storia riesce comunque a trasmettere molte emozioni e a coinvolgere il lettore in modo significativo.
Ci si innamora sempre della luce. Rigel, invece, si è innamorato di una falena che sa di notte e vento, mentre Nica della luce opaca di una stella che si stava quasi eclissando. Non è facile vedere l’amore nelle tenebre, eppure il fabbricante di lacrime, ci ricorda che anche quello esiste, ed è forse il piu vero di tutti.
Mi chiamo Alessia, scrivo per difendermi, per proteggermi e per dare una mia visione del mondo, anche se in realtà io, una visuale su tutto quello che accade, non ce l’ho, e probabilmente non l’ho mai avuta. Ho paura di ritrovarmi e preferisco perdermi.
Culturalmente distante dal pensiero comune. Emotivamente sbagliata. Poeticamente scorretta. Fiore di loto, nel sentiero color glicine. Crisantemo all’occorrenza. Ho più paure che scuse. Mi limito a scrivere e leggere la vita. Mi piace abbracciare Biscotto, anche da lontano. Anche se per il mondo di oggi sembra tutto più difficile.
Scrivo per questo magazine da circa un anno. Ho pubblicato anche un libro ( ma non mi va di dire il titolo perché qualcuno penserebbe “pubblicità occulta”). Ho aperto un mio blog personale: “Il Libroletto” dove recensisco libri per passione.