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È decisamente un anno vincente per Giulia Caminito, a cui è stato assegnato il Premio Campiello 2021 per il libro L’acqua del lago non è mai dolce (Bompiani) dopo essere arrivata in finale con scrittori dal calibro di Andrea Bajani (Il libro delle case, Feltrinelli), Paolo Malaguti (Se l’acqua ride, Einaudi), Paolo Nori (Sanguina ancora. L’incredibile vita di Fèdor M. Dostoevskij, Mondadori), Carmen Pellegrino (La felicità degli altri, La nave di Teseo). La cinquantanovesima edizione del famoso concorso veneto, infatti, è stata solo l’ultima occasione di vittoria per la scrittrice. Prima di questo riconoscimento, ha ricevuto anche il Premio Strega Off ed è arrivata in finale al Premio Strega.
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Ripercorriamo insieme la carriera artistica dell’autrice, dall’esordio nel 2016 fino al meritato successo attuale.
Chi è Giulia Caminito
Giulia Caminito ha trentatré anni, è di Roma ed è laureata in filosofia politica. Ha esordito con La grande A ascrivibile (Giunti, 2016) e sin da subito ha riscosso un enorme successo. Già la sua opera prima, infatti, ha ricevuto il prestigioso Premio Berto, importantissimo per gli esordienti, il Premio Bagutta e il Premio Brancati. La sua attività letteraria non si è mai fermata e, dopo una raccolta di racconti (Guardavamo gli altri ballare il tango, 2017) e una fiaba (La ballerina e il marinaio, 2018), ha scritto un altro romanzo (Un giorno verrà, 2019) con cui ha vinto il premio Fiesole per la narrativa under 40.
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Insomma, Caminito è andata avanti senza sosta, realizzando e regalando a noi lettori meravigliosi mondi narrativi in cui perderci.
I demoni interiori
Recentemente la scrittrice ha deciso di condividere la sua condizione di malattia con gli altri: Giulia è ipocondriaca e ha vissuto per anni un incubo intriso di paura e ansia, arrivando a chiudersi in casa per mesi nel periodo di emergenza più acuta a causa del Coronavirus. Come lei stessa ha confessato, più volte ha creduto di avere un infarto, ed è arrivata ad avvertire i sintomi con precisione, dal dolore al braccio, alle fitte lancinanti al petto. L’ipocondria è una condizione patologica vera e propria, che rende le persone vulnerabili, ma che spesso viene ridicolizzata. Per questo, l’autrice ha deciso di parlarne durante il suo intervento a Popsophia, il Festival Nazionale della Fisolosofia del Contemporaneo, che si è tenuto dal 2 al 5 luglio di quest’anno.
Il Premio Campiello
La proclamazione per il suo ultimo romanzo è avvenuta all’Arsenale di Venezia il 4 settembre 2021. La scrittrice ha ottenuto 99 voti su 270 e, nel momento in cui ha scoperto di essere proprio lei la vincitrice di questa edizione, è scoppiata a piangere. La serata finale ha visto la conduzione di Andrea Delogu e di Lodo Guenzi, cantante e performer de Lo Stato Sociale. L’evento è stato dedicato a Daniele Del Giudice, scrittore scomparso recentemente. Ernesto Franco, direttore editoriale di Einaudi, per l’occasione ha affermato:
“Non c’è nessun sentimentalismo nei libri di Daniele, ma una continua ricerca in grado di descrivere il modo di sentire il mondo contemporaneo.”
Giulia Caminito, dopo la commozione iniziale, ha invece affermato:
“Non mi aspettavo assolutamente nulla, certo non pensavo di vincere. Dedico alle donne il mio premio, perché possano sempre avere la possibilità di leggere e scrivere ovunque.”
Giornalista, lettrice professionista, editor. Ho incanalato la mia passione per la scrittura a scuola e da allora non mi sono più fermata. Ho studiato Scrittura e Giornalismo culturale e, periodicamente, partecipo a corsi di tecnica narrativa per tenermi aggiornata.
Abito in Calabria e la posizione invidiabile di Ardore, il mio paese, mi fa iniziare la giornata con l’ottimismo di chi si ritrova la salsedine tra i capelli tutto l’anno.