Le cattività domestiche

“Le cattività domestiche” di Giorgio Ghiotti arriva in libreria

Il 22 novembre scorso è uscito in libreria Le cattività domestiche, la nuova opera letteraria di Giorgio Ghiotti, già noto nel mondo editoriale per il successo ottenuto con Atti di un mancato addio, candidato alla LXXVI edizione del Premio Strega.  Scopriamone i dettagli.

L’autore

Le cattività domestiche

Fonte foto: Kalama Agenzia letteraria

Giorgio Ghiotti è un giovane scrittore e poeta romano. Nato nel 1994, ha già all’attivo, infatti, diverse pubblicazioni, tra cui ricordiamo  Gli occhi vuoti dei santi (Hacca, 2019), finalista ai premi Flaiano e Mastercard, Atti di un mancato addio (Hacca, 2021) candidato allo Strega nel 2022 e Biglietti prima di andare (Ensemble, 2022). Attualmente l’autore collabora con il quotidiano nazionale Il manifesto.

Il libro

Si tratta di una raccolta di racconti non riconducibili ad un unico genere letterario. La voce di Ghiotti, infatti, è decisamente fuori dal coro nel senso migliore del termine. Nelle pagine si susseguono personaggi diversissimi tra loro, realistici nelle azioni e nel pensiero, con le proprie contraddizioni e incongruenze. Nella seconda parte dell’opera, invece, troviamo lettere di vario genere, in cui i protagonisti sono sì strettamente connessi all’autore, ma allo stesso tempo divengono universali: ognuno di noi, d’altronde, ha un amico o un parente a cui vorrebbe dire con tale schiettezza ciò che gli passa per la testa. Le cattività domestiche, quindi, come ampiamente suggerito dal titolo, sono squarci di un quotidiano vicino allo scrittore, ricordi di infanzia e riflessioni sulla vita. Lo stile con cui essi si dispiegano a noi ricorda la letteratura ispanoamericana e il Novecento italiano. La casa editrice è FVE Editori, per la collana Visionaria. L’opera conta circa 144 pagine, il prezzo è di 17 euro.

“Ne Gli occhi vuoti dei santi scrivo che ‘crescere è un buco arrugginito e bellissimo, un solco lunare’, insomma un grande vuoto. Dove c’è un vuoto qualcuno ha fatto spazio, ha estirpato, ha fatto un passo indietro. Il vuoto è la possibilità per le cose di compiersi. Quindi anche per le persone, per le scelte, per i desideri. Per questo amo di più i vuoti e meno i pieni: più la provincia e meno le città (Roma fa eccezione, ogni quartiere è come fosse un paese), più il silenzio e meno il chiacchiericcio continuo ch’è proprio del nostro tempo.”

Giorgio Ghiotti - Intervista a Nazione Indiana