A poche settimane dalla sua morte, di Michela Murgia si è detto davvero di tutto; gli ammiratori l’hanno rimpianta a lungo, condividendo sui social l’affetto e la gratitudine provata nei confronti di una scrittrice che ha dato tanto di sé al pubblico, e la cui eredità non può lasciare indifferenti.
Anche i detrattori non hanno perso l’occasione di farsi sentire, contestando alla scrittrice ormai scomparsa le idee politiche rivoluzionarie che hanno condizionato tutta la sua opera — dai primissimi libri, pubblicati quasi in sordina, ai suoi più grandi successi, in primis Accabadora.
Colpisce anche l’incredibile consapevolezza di sé che Murgia ha dimostrato da quando ha reso pubblica la sua malattia: la volontà dell’autrice di salutare il suo sterminato pubblico di lettori ha coinciso con un lascito morale importantissimo, che rappresenta in tutto e per tutto la sua eredità per noi. Più ancora dei romanzi, è la sua capacità di oratrice ad aver decretato il successo di questa figura sia amata che odiata, di certo divisiva, mai pavida e sempre politicamente schierata.
Ecco il lascito più importante di Michela Murgia all’Italia e al mondo intero:
La lotta politica e l’impegno sociale non sono mai sobri
La maggior parte delle persone crede che sia giusto protestare di fronte a ingiustizie sociali e governative, ma al tempo stesso è forte la convinzione che le proteste debbano sempre essere condotte in sordina, con sobrietà, badando bene a non disturbare la quotidianità degli altri.
Un modo di intendere il dissenso che negli ultimi anni ha influenzato moltissimo la cultura e la politica italiane ma che, a conti fatti, difficilmente funziona. Michela Murgia ci ha insegnato che dissentire è un atto estremamente coraggioso, ma che per riuscire ha bisogno del coraggio di non essere sobrio. Protestare significa dare fastidio, e per dare fastidio bisogna essere il più rumorosi, numerosi e disturbanti possibile.
Di certo la scrittrice non aveva paura di farsi sentire e di esporre le proprie idee, per quanto estreme potessero sembrare. La cultura del dissenso di Michela Murgia è davvero più unica che rara, e pochi intellettuali hanno avuto il coraggio di intraprendere la sua stessa strada.
I diritti civili non possono mai essere scissi dai diritti economici
Moltissime figure pubbliche nel mondo si battono strenuamente per riconoscere pari diritti a donne, omosessuali e minoranze etniche, ma in pochi al giorno d’oggi hanno il coraggio di affrontare la questione da un punto di vista strettamente economico. Vi siete mai soffermati a riflettere su quanto la povertà influenzi la giustizia sociale? Michela Murgia lo ha fatto, a differenza della maggior parte degli attivisti famosi – stelle del cinema e scrittori in primis.
Questo perché gli stessi promotori dell’uguaglianza sociale si rendono spesso protagonisti di un’accesa disuguaglianza salariale ed economica, e questo li frena dal parlare dell’importanza del diritto di tutti gli esseri umani a possedere una stabilità economica. Pur avendo raggiunto un certo benessere grazie alle sue attività di scrittrice e conduttrice televisiva, Michela Murgia ha infranto questo tabù. Senza mai scusarsi del suo reddito o dei suoi guadagni, ha avuto il coraggio di mettersi in gioco e di parlare di quanto l’uguaglianza economica e un ascensore sociale ben oliato siano fondamentali per il raggiungimento della vera parità tra uomini e donne, tra minoranze e maggioranze e via dicendo.
La piena accettazione di sé passa per la disobbedienza dal dogma
Michela Murgia ha più volte sottolineato l’importanza, soprattutto se si è donne, di disobbedire e di uscire fuori dagli schemi. L’obiettivo? Scoprire se stesse al di là dei ruoli che vengono imposti da una società ancora molto maschilista e comandata prevalentemente da uomini. Per Murgia la crescita dell’individuo, in particolare se donna, passa necessariamente dallo scontro con l’altro e dalla capacità di affermare se stessi mettendosi in contrapposizione alle aspettative altrui. Un messaggio liberatorio e originale, che molte lettrici hanno saputo cogliere nel suo significato più profondo.
Elisa Serra è nata e vive a Torino. Di professione editrice, insegnante e social media manager, nel tempo libero principalmente dorme. E’ una persona estremamente ironica, anche se conoscendola non si direbbe.
Nei ritagli di tempo scrive per Hermes Magazine e Land Magazine.