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Notre Dame De Paris in chiave esoterica

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Il Notre Dame De Paris di Hugo è talmente ricco di significati che non potevo esimermi dal tornarci sopra. Dopo averne parlato qui per il ciclo romanzi gotici, oggi ci torniamo per leggerlo in chiave esoterica.

notre dame de paris

Fonte foto: Amazon

Folli e maghi

Le figure dei primi due Arcani Maggiori dei tarocchi non potrebbero essere sviscerati meglio di come Victor Hugo è riuscito a fare lungo le oltre 500 pagine del romanzo Notre Dame de Paris. Qui le personalità dello zero e per primo arcano, rispettivamente il Matto e il Bagatto finiscono per mescolarsi assieme grazie alla maestria dell’autore. Hugo ci mostra come il Bagatto è uno, ovvero il mago, colui il quale gioca con gli equilibri (compresi quelli dei propri umori). Mentre il Folle, che porta con sé molte sfaccettature, per essere compreso si articola su tre personaggi, uno dei quali per una larga parte del romanzo è il mago stesso. Questo accenno però ve lo avevo già dato, dunque andiamo oltre!

Clopin

Il primo dei folli è lui, il re della Corte dei Miracoli, l’uomo che nel dubbio impicca e come certezza beve. Un girovago che tutto conosce e che finge di ignorare e che nemmeno la Disney ne ha potuto mutare più di tanto il temperamento focoso e all’apparenza totalmente caotico. A dissipare qualsiasi dubbio su ciò che Clopin rappresenta, c’è la descrizione dell’abbigliamento con il quale viene introdotto nel romanzo, proprio nelle prime pagine, un uomo ricoperto di stracci si rivela essere colui che controlla l’intera corte e che ha cresciuto l’Esmeralda. Clopin in Notre Dame de Paris è in tutto e per tutto quel lato del primo Arcano Maggiore in cui la forza vitale del cambiamento, che ne caratterizza la personalità, non ha una direzione precisa di intenti da portare avanti. Persino il suo tentato attacco a Notre Dame nel romanzo porta con sé una nota di follia impulsiva che sin dai primi passi mossi verso la cattedrale fa nascere nel lettore il germe della consapevolezza che prepara al fatto che l’attacco non potrà avere un esito positivo. Eppure la follia di Clopin è anche una follia lucida, com’è possibile? La risposta è semplice per chi studia il significato dei tarocchi ma parecchio difficile da trovare per chi non segue questa tipologia di percorso. Il folle è spaccato in due, una delle due parti è ancorata alla terra e di conseguenza alle responsabilità ad essa legate ma l’altra parte è nell’aria con lo sguardo volto verso l’immensità cosmica. Ecco perché alle volte Clopin sembra essere affidabile e a modo suo capace di coordinare un grande gruppo di persone ed altre totalmente incapace di badare anche solo a sé stesso.

Jean Frollo

Spenderò poche parole per Frollo Junior dato che, tra i personaggi di Notre Dame de Paris, in lui la personalità del folle è decisamente meno complessa. Jean Frollo non vuole minimamente avere nulla a che fare con la razionalità e con la società che lo circonda. Il suo profilo è caotico e chi gli sta vicino viene contagiato momentaneamente dalla sua irrazionalità. L’unico che pare essere immune al contagio di tale follia sembra essere Claude Frollo, il famoso arcidiacono che cresce sia Quasimodo che Jean Frollo.

Claude Frollo

Ho tenuto per ultima la figura più complessa di Notre Dame de Paris, quella di Claude Frollo (l’unico Frollo al quale viene data rilevanza nelle varie rappresentazioni dell’opera). L’arcidiacono è il mago, il Bagatto, l’occultista per eccellenza. O almeno lo è fino a quando non si innamora per la prima volta. L’amore distrugge l’equilibrio mistico di Frollo che da grande pensatore ed erudito passa dal saper leggere i segni disseminati nell’architettura della città di Parigi all’ossessione per l’Esmeralda. Il lettore attento che ha seguito i vari articoli che ho scritto sul romanzo esoterico sicuramente leggendo queste parole proverà la sensazione di averne già sentito il concetto in un altro articolo. Infatti ho parlato di questo tema attraverso il romanzo La Figlia della Luna di Aleister Crowley. Nel caso di Frollo però, lo scivolone che lo porta alla follia del desiderio ossessivo è dato dal fatto che si tratta del suo primo innamoramento in assoluto. La vita di Frollo prima di vedere l’Esmeralda è fatta di responsabilità, il suo unico e grande amore la conoscenza e per arrivare ad ottenerla si immerge nella mistica, nei segreti della massoneria e nella pratica alchemica. Per Frollo è incomprensibile la dinamica dell’innamoramento, gli risulta irrazionale ed è per questo che perde l’equilibrio del mago. La disciplina che regola la vita del mago, del vero mago, è scandita da una serie di azioni e di ore di studio che non possono e non devono venire meno per poter continuare a crescere ed espandere la propria conoscenza. Ecco perché l’ossessione data dal primo amore gli sembra irragionevole. Proprio alla sua età, dopo una vita in cui mai si è distratto dalla conoscenza. Frollo grazie alla fermezza di spirito riesce a riprendersi e a tornare nella sua sfera di competenza, purtroppo però tutto questo succede quando ormai i danni da lui causati sono eccessivamente grandi.

Il Folle e il Bagatto

I colpi di testa di Clopin hanno conseguenze importanti ma in qualche modo ammortizzabili dal lettore: qualcuno si salva, altri trovano la morte perché troppo ubriachi o testardi. Il modo di comandare di Clopin lascia sempre chi lo segue nella possibilità di usufruire del proprio libero arbitrio (eccezion fatta per chi entra nella Corte dei Miracoli senza permesso) e questa è una cosa che può fare solo chi ha l’indole, la personalità del primo Arcano Maggiore, lo zero, il numero non numero che rende tutto possibile o plausibile. Frollo invece riveste un ruolo che può essere ricoperto solo da chi conosce le regole, le mette in atto e sa come usarle a proprio vantaggio. A lui le scelte che si ripercuotono sulla vita di molti e tutto questo grazie alla perseveranza e al sacrificio di una vita. Il carattere del Bagatto è così, lui arriva ad ottenere affermazione grazie alla sua capacità di mettere alla prova se stesso fino a realizzarsi. La sua sete di potere lo porta su terreni che al folle non interessano poiché la sua affermazione e le sue mire non sono di questo mondo. Ecco quindi che quando Frollo cade nello zero le sue azioni non possono avere conseguenze vivibili con leggerezza. Frollo prende decisioni che impediscono di agire secondo il libero arbitrio tanto gli altri quanto sé stesso. Dei tre folli di Notre Dame de Paris, Claude Frollo è l’unico a rimanere in vita, gli altri due sono andati verso quell’infinito che tanto sognavano inconsciamente di raggiungere, lui tenta di recuperare il suo ruolo di mago che non sarà più come prima poiché dovrà vivere con il senso di colpa, non tanto per la morte della donna amata, ma per l’incapacità di domare l’istinto con il raziocinio e la forza di volontà che contraddistinguono il mago. 


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