I libri che scompaiono come Bugo a Sanremo: un mistero aleggia sull’editoria internazionale

Una truffa insidia il mondo dell’editoria internazionale: editor, direttori, scrittori, agenti e scout letterari, ghostwriter e ghostbusters (anzi no!) ricevono e-mail nottetempo da un cavaliere mascherato misto tra Robin Hood e Capitan Ventosa che ruba agli intelligenti il proprio manoscritto per donarlo ai poveri e agli ignoranti (o almeno si spera). Questo qualcuno che si finge pratico dell’ambiente adesca le sue prede attraverso un messaggio di posta elettronica richiedendo l’invio del manoscritto, ovvero il testo di un libro non ancora pubblicato al boccalone dell’autore e puf! il gioco è fatto. Le richieste appaiono molto credibili: arrivano da indirizzi e-mail apparentemente identici a quelli autentici e denotano una conoscenza minimale e dettagliata dei meccanismi editoriali, dei rapporti personali che intercorrono tra chi lavora nel settore e persino di particolari noti solo alle persone coinvolte, come i nomi dei protagonisti dei romanzi o i termini di consegna del testo. Quello che sappiamo è che ne ha scritto molto qualche giorno fa il New York Times, ma la notizia era stata raccontata per la prima volta nell’ottobre del 2018 dalla rivista britannica Bookseller: all’epoca si sapeva che girava da qualche anno, che era probabilmente iniziata in Asia e in Europa e che era da poco arrivata nel Regno Unito e negli Stati Uniti. Da allora non si è scoperto molto di più e, nonostante una maggiore attenzione verso le e-mail sospette, i furti sono comunque continuati protraendosi per oltre tre anni. Non abbiamo ancora nessun nome e nemmeno sospettati, perché essenzialmente i manoscritti, aspetto davvero interessante, non sono stati neppure ripubblicati illegalmente. Nessuno li ha pubblicati online in qualche sito pirata, ha cercato di venderli ai fan o di ricattare gli autori, promettendo di non diffonderli in cambio di soldi. Insomma si delinea un profilo di accumulatore seriale, di libri che il mondo pare non essere destinato a leggere. Un’altra cosa del tutto inusuale è che il caro ladro di romanzi e saggi non si destreggia solo tra pagine e autori famosi, nossignori, non fa distinzione e predilige anche letture di fresche nuove leve della letteratura internazionale.

 

Insomma il mistero sembra infittirsi sempre di più e la cosa che fa sicuramente ben sperare è che questo “topo da biblioteca” un bel giorno decida quantomeno di restituire le letture in anteprima ai diretti interessati, ovvero autori e case editrici di alto rango e agenzie di scouting come la Eccles Fisher dove e-mail fasulle che parevano essere state inviate  dalla sua proprietaria, Catherine Eccles,  sono state pervenute alle agenzie letterarie con la richiesta di manoscritti da visionare, password o dati personali e inviolabili degli autori sotto contratto. Le e-mail fasulle riportavano la firma di Eccles e provenivano da un indirizzo molto simile al suo ma, stando all’agenzia, nessuno ci cascò. Due anni dopo Fisher dichiarò al New York Times che «sanno chi sono i nostri clienti, sanno come rapportarsi con loro, quando un testo è trattato da un agente e quando da un altro. Sono molto molto bravi».Una delle ipotesi più condivise e valutate è che si tratti di qualcuno che lavora nel mondo dello scouting e che non solo cerchi libri da tradurre in paesi stranieri ma che se li faccia mandare anche per trasformarli in film e serie tv, proponendoli quindi prima dei rivali a produttori televisivi e cinematografici.Negli anni passati ci sono stati molti casi di sceneggiature attese, rubate e diffuse online a pagamento; come per esempio nel 2013, quando qualcuno rubò quella del film “The Hateful Eight” di Quentin Tarantino, che successivamente decise di non realizzare più il film. Poi nell’aprile del 2014, quando organizzò una lettura pubblica della sceneggiatura, a Los Angeles; dopo poco tempo cambiò totalmente idea, riscrivendo parte della sceneggiatura e girò infine il film.

 

In attesa che si scoprano ragioni e responsabili, la truffa ha reso davvero molto vulnerabile e sfiduciata l’industria editoriale e soprattutto gli scrittori, che temono di vedersi sottratte, e magari diffuse, opere e idee incomplete e imperfette, non vagliate dall’opera paziente dell’editor: con refusi, personaggi incoerenti, inizi poco scoppiettati, finali che non piacciono. Pare non farsene cruccio, però questo Bugo dei libri, che prende, va e scompare, senza fare troppo rumore, e i fogli non li accartoccia, ma ne fa tesoro (per ora neppure troppo materiale) e vanto.