L’Innocenza Delle Farfalle è il nuovo graphic novel realizzato da Giulio Ingrosso e edito da Tora Edizioni. Sicuramente il nome di Giulio Ingrosso non vi suona nuovo, questo perché ho già avuto il piacere di poter recensire tra le pagine virtuali di Hermes Magazine Soffio e Hope; i due precedenti graphic novel di Giulio sempre editi da Tora Edizioni.
Buona Lettura
La prima pagina de L’Innocenza Delle Farfalle è dedicata all’incipit dell’autore, poche frasi con le quali Giulio ci tiene a dire al lettore che quella che si sta per incontrare è la sua personale visione: “semplicemente quello in cui mi piace credere.” scrive. Continua augurandosi che qualsiasi sia la visione di chi si appresta alla lettura possa comunque trovare in queste pagine spunti di riflessione. La sensibilità di questo autore però non ci è nuova ecco perché non sorprende quanto segue:
Ma soprattutto, spero che possa essere un piccolo appiglio per tutti coloro che stanno attraversando un momento delicato come la perdita di una persona cara o l’accettazione di sé combattendo ogni giorno per ritrovare quella pace che sembra ormai irraggiungibile.
A voi tutti dico solo una cosa.
Non siete soli.
La storia
L’Innocenza delle Farfalle si apre con il giovane Dylan che, appena scappato di casa, si imbatte in una fantasmina di nome Arianna. Arianna e Dylan sembrano essere coetanei, certo all’inizio della storia non possiamo sapere se lo siano davvero poiché non ci è dato sapere da quanto tempo Arianna sia un fantasma. Questo perché, come Arianna spiega al ragazzo, una volta diventata fantasma ha dimenticato il momento della sua morte e non è più stata in grado di vivere il tempo nel modo in cui lo vivono i viventi. La ragazza si trova bloccata sulla terra per via della sua faccenda in sospeso e non sa quanto tempo le rimane per tentare di risolverla. Dylan vedendola preoccupata decide di darle una mano, non potendo prevedere che così facendo risolverà anche a sua di situazione. L’ottima struttura della trama fa sì che mentre Dylan e Arianna lavorano per trovare una spiegazione alla situazione che stanno vivendo, si incontrano molti altri personaggi, alcuni che hanno effettivamente un legame con i protagonisti e altri che ci aiutano a guardare la situazione che stanno affrontando da altri punti di vista.
I colori che parlano al cuore
Anche per L’Innocenza Delle Farfalle Giulio utilizza il colore come linguaggio di comunicazione aiutando il lettore a dare la giusta interpretazione ai dialoghi e aumentando l’empatia che si viene a creare con i personaggi durante la lettura. La paletta colore dei fantasmi richiama quella di Soffio e il blu si conferma essere il colore che per Giulio hanno i fantasmi di un certo tipo. I suoi fantasmi blu sono gentili, altruisti e cercano di capire che cosa accade intorno a loro. Il bianco e nero inizialmente sembra essere il colore di Dylan ma andando aventi nella lettura questa prima impressione lascia spazio ad una verità che ci rivela come il colore del protagonista sia quello della malinconia, della tristezza e della rassegnazione (non disperate, non sarà in bianco e nero per tutta la storia).
Anche per questa storia il modo di utilizzare il colore e lo stile di Giulio riescono a rendere una tematica impegnativa da affrontare delicata e accogliente. Certo la storia è impegnativa e come minimo vi ritroverete più volte con gli occhi lucidi, nonostante questo alla fine vi sentirete più leggeri, meno soli e felici per l’epilogo.
Lavoro come grafica-creativa, illustratrice e content editor freelance.
Sono diplomata in grafica pubblicitaria e parallelamente ho studiato disegno e copia dal vero con Loredana Romeo.
Dopo il diploma ho frequentato beni culturali presso l’università di lettere e filosofia e parallelamente seguivo un corso di formatura artistica, restauro scultoreo e creazione ortesi per il trucco di scena.
A seguire l’Accademia Albertina di Belle Arti con indirizzo in grafica d’arte (che mi ha permesso di approfondire: disegno, illustrazione, incisione, fumetto).
Sono sempre stata interessata e assorbita dal mondo dell’arte in tutte le sue forme e dopo la prima personale nel 1999-2000 non ho mai smesso di interessarmi alle realtà che mi circondavano.
Nel 2007 ero co-fondatrice e presidente dell’Associazione Arte e Cultura Culturale Metamorfosi di Torino e in seguito ho continuato e continuo a collaborare con vari artisti e ad esporre.
L’amore per l’arte in tutte le sue forme, il portare avanti le credenze e le tradizioni familiari hanno fuso insieme nella mia mente in modo indissolubile: filosofia, letteratura, esoterismo, immagine e musica.