Premio Strega 2024: no abbate

Premio Strega 2024: primi libri candidati

Il Premio Strega, nato nel 1947 da un’idea di Maria e Goffredo Bellonci e divenuto nel tempo uno dei riconoscimenti letterari più prestigiosi d’Italia, sta per entrare nel vivo. Sono stati di recente dichiarati, infatti, i primi dieci libri candidati alla gara; l’annuncio è stato però accompagnato da una piccola polemica.

Il meccanismo della gara

La dichiarazione dei candidati al premio è avvincente come una gara sportiva. Ogni settimana, infatti, verranno comunicati dei nuovi concorrenti; la conclusione della prima fase del premio avverrà il 1° marzo.

Il regolamento del Premio Strega prevede che ogni candidatura debba essere proposta da un Amico della Domenica, vale a dire un membro della giuria storica del concorso, che è composta da 400 persone tra i più insigni esponenti del mondo della cultura italiana come scrittori, giornalisti, studiosi, artisti e registi di cinema e di teatro.

Il 4 aprile saranno annunciati i libri candidati, che verranno selezionati dal comitato direttivo del premio, presieduto da Melania Mazzucco. Il 5 giugno, invece, scopriremo i finalisti del premio.

Le grandi case editrici

Le case editrici più importanti hanno l’onore di partecipare alla selezione con più opere. Così è accaduto ad esempio per Einaudi, che vede tra i candidati “Cose che non si raccontano” di Antonella Lattanzi, romanzo proposto da Valeria Parrella, che costituisce un memoir inaspettato sul desiderio di maternità, e “Gli innamorati” di Peppe Fiore, presentato da Marco Cassini, che racconta slanci, bugie e delusioni dell’innamoramento puntando il focus su una coppia già rodata.

Un’altra casa editrice che può contare su una doppietta di proposte è Bompiani, che prevede la partecipazione di Giuseppe Genna con “Yara. True crime”, opera segnalata da Ferruccio Parazzoli, che indaga sulla terribile vicenda dell’assassinio di Yara Gambirasio, e di Andrea Piva con “La ragazza eterna”, romanzo psichedelico proposto da Nicola Lagioia che narra la storia di una donna che prova a curare la depressione con psilocibina, ayahuasca e Lsd.

Gli editori indipendenti

Nelle selezioni per il Premio Strega non sono rappresentate solo le case editrici più note, comunque, ma anche quelle indipendenti. Adrián N. Bravi partecipa con “Adelaida”, edito dalla casa editrice Nutrimenti e proposto da Romana Petri; il romanzo costituisce un omaggio alla vita coraggiosa dell’artista argentina Adelaida Gigli. Eduardo Savarese, in gara con “Le Madri della Sapienza” (Wojtek) e segnalato da Riccardo Cavallero, partecipa con un romanzo che contempla l’ingresso del soprannaturale nel quotidiano.

Premio Strega 2024: primi libri candidati

Fonte foto: pixabay.com

Il romanzo di Angela Giannitrapani, Nella casa accanto (edito da Progredit e candidato da Raffaele Nigro) vede confrontarsi tre donne, madre, figlia e nonna, mentre Gennaro Serio con “Ludmilla e il corvo”, casa editrice L’orma e segnalazione di Giuseppe Lupo, tira in gioco Kafka con uno stile narrativo fiabesco che celebra il potere immaginifico della letteratura.

Nostra signora delle nuvole di Mirko Zilahy è un libro commovente che racconta le vicende di un bimbo e della sua mamma, che ideano un universo fiabesco per proteggersi dalla realtà; il romanzo è edito da HarperCollins ed è stato candidato al Premio Strega da Roberto Ippolito. L’ultima delle prime proposte al premio, infine, è “L’omicidio di Valle Giulia” di Antonella Di Fabio, realizzato dalla casa editrice Frilli e segnalato da Massimiliano Minerva; si tratta di un romanzo giallo in cui si indaga sulla condanna di un uomo per un omicidio avvenuto nel corso del ’68 a Roma.

La polemica

Fulvio Abbate, che ha scritto il libro Lo stemma edito da La nave di Teseo, si era provocatoriamente autocandidato al Premio pur ricoprendo il ruolo di Autore della Domenica. La Fondazione Bellonci non ha accettato la sua proposta, appellandosi all’articolo 1 del regolamento che lascia intendere che, per partecipare al Premio Strega, i libri che vengono segnalati per la competizione debbano essere proposti da persone diverse rispetto agli autori stessi delle opere.