5 commedie italiane memorabili

5 commedie italiane memorabili


La commedia italiana ha fatto storia nel panorama del cinema mondiale. In Italia è solito non considerare le grandi pellicole, anche recenti degne di nota, specialmente nel campo delle commedie. 

Di seguito 5 film italiani che hanno fatto la storia della commedia italiana.

Non ci resta che piangere

Film del 1984 di Massimo Troisi e Roberto Benigni che svolgono il ruolo anche di protagonisti della vicenda. I nostri due avventurieri, Mario e Saverio, in seguito ad un brutto temporale, si perdono ma riescono a trovare rifugio in una casa di campagna. La mattina dopo si renderanno conto di aver viaggiato indietro nel tempo ed essere finiti nel XV secolo. Segue così il loro arrangiamento alla vita di un tempo, con la ricerca di modificare il passato e cambiare le loro vite. Il film è ricco di gag puramente visive e battute particolarmente divertenti, ciò è dovuto in buona parte anche al fatto che molte scene vennero in buona parte improvvisate dai due comici, già al tempo famosi.

Tre uomini ed una gamba

Film del 1997 che sancisce l’esordio per il già noto trio comico, composto da Aldo, Giovanni e Giacomo, sul grande schermo. Il trio col supporto di Massimo Venier, svolgono anche la parte di registi del loro stesso film.

Seguiamo quindi il viaggio di Aldo, Giovanni e Giacomo verso Gallipoli per poter celebrare il matrimonio di quest’ultimo con la figlia più giovane del cavalier Eros Cecconi, un imprenditore romano particolarmente irascibile. Il problema sorge nel momento in cui si scopre che i tre sono stati incaricati dal suocero di portare con loro una scultura di legno a forma di gamba, che ha un enorme valore, e il bulldog di nome Ringhio.  

Il ciclone

Film del 1996 che vede come regista e protagonista Leonardo Pieraccioni. I toni dei film, la classica parlata toscana e la presenza di Massimo Ceccherini rendono questo film imperdibile per la sua comicità.

Levante Quarini, protagonista della nostra storia, è un giovane ragioniere di campagna che, all’interno della sua quotidianità, ha particolare difficoltà nell’approccio con le donne. La tranquilla vita di Levante verrà però sconvolta dall’arrivo di un corpo di ballo spagnolo che confonde la sua casa, e quella della sua famiglia, per un agriturismo e decide di riposarsi lì per qualche giorno. Levante, durante la loro permanenza, si innamora di una ballerina, Caterina. Seguiremo quindi l’avventura di Levante nella ricerca di liberarsi dalle paure e dalle timidezze che lo hanno bloccato fino ad adesso.

Smetto quando voglio

Primo lungometraggio del regista Sydney Sibilia del 2014. Il film segue le avventure di un gruppo di ricercatori universitari, capitanati da Pietro Zinniche, a causa dei pochi soldi che ricevono, si ritrovano stremati per poter far soldi con una nuova droga creata da loro che lo stato reputa ancora legale.

Il film vuole palesemente fare satira specialmente nei confronti dei salari italiani e della situazione generale italiana in cui si ha spesso difficoltà ad arrivare a fine mese e spesso non si viene ricompensati adeguatamente per tutti gli sforzi e l’impegno nei confronti di un lavoro o dello studio.

Quo vado

Film del 2016 diretto da Gennaro Nunziante che ha come protagonista il famoso e divertente Checco Zalone, oramai divenuto caposaldo della commedia cinematografica italiana attuale.

Checco, interprete di se stesso, si trova faccia a faccia con una tribù africana di indigeni e, una volta fatta la conoscenza del capo della tribù, deve raccontare loro come mai è arrivato fino a li. Checco è un giovane adulto pugliese che è riuscito ad ottenere il suo sogno più grande: avere un posto fisso. Servito e riverito in casa, dai suoi genitori e da sua moglie, e a lavoro si ritrova, in seguito ad una riforma approvata dallo Stato, a dover combattere per rimanere col suo lavoro. Checco fa infatti la conoscenza della dottoressa Sironi che lo manderà nelle più disparate località italiane con la speranza di fargli mollare il suo amato posto fisso.

Si tratta di una chiara critica alla situazione lavorativa italiana attuale e allo stereotipato italiano medio, che reputa il posto fisso una sicurezza e che farebbe di tutto pur di non uscire dalla propria zona di comfort.