Reboot significa “nuova edizione”. Cinema e televisione hanno iniziato ad usare la parola reboot per intendere la nuova produzione di una vecchia storia di cui era già stato fatto un film o una serie televisiva. In genere il reboot è indipendente dall’opera originaria, i personaggi ripartono dall’inizio e la storia è riscritta totalmente o parzialmente.
Flashdance, uno tra i film di maggior successo degli anni ’80, probabilmente riprenderà i passi, di danza, della pellicola che ha fatto ballare milioni di spettatori, giovani e meno giovani, anche stando comodamente seduti in poltrona al cinema. Un film dinamico, coinvolgente, ritmico, che entra nell’immaginario collettivo, come un simbolo di riscatto della passione, della musica e della danza, sull’immobilismo di una società imbrigliata in schemi preconfezionati che soffoca la creatività dei sogni degli uomini.
Il film Flashdance con Jennifer Beals ha segnato il primo successo del produttore Jerry Bruckheimer e il primo di una serie di lungometraggi di grande successo per la Paramount, realizzati insieme al partner Don Simpson.
Non sappiamo ancora quando la serie tv reboot uscirà, né conosciamo al momento maggiori dettagli sui contenuti. Tuttavia sappiamo che la protagonista non sarà di certo la Alexandra “Alex” Owens portata in scena da Jennifer Beals e che la riedizione sarà un reboot del film ambientato ai giorni nostri. La trama sarà incentrata su una giovane donna nera che sogna una carriera nel mondo della danza classica, eppure si ritrova a lavorare in uno strip club. Faticando a trovare il proprio posto nel mondo, la nuova eroina della serie tv di Flashdance si ritroverà a destreggiarsi tra relazioni, soldi, passione artistica, amicizie e amor proprio. La ragazza dovrà lottare per trovare il suo posto nel mondo e scoprire come amare se stessa.
La serie reboot del film, spiega The Hollywood Reporter, è al momento in fase di sviluppo iniziale alla CBS All Access, che presto sarà rinominata Paramount. La potenziale serie proviene infatti da Paramount Television Studios.
Al timone della serie Tracy McMillan, che per Amazon Studios ha lavorato alla chicca Good Girls Revolt, cancellata ingiustamente dopo una sola stagione. Angela Robinson è produttrice esecutiva nonché regista dell’episodio pilota della possibile serie. La produttrice associata del film originale, Lynda Obst, è coinvolta nel progetto in qualità di produttrice televisiva. Il reboot di Flashdance non è l’unico in arrivo dai Paramount TV Studios: infatti, questi ultimi, stanno lavorando anche a una serie spinoff di Grease, anch’essa esclusiva di Paramount+. Attualmente non è stata divulgata alcuna informazione sul cast della possibile serie di Flashdance né sull’eventuale partecipazione di Jennifer Beals, attualmente impegnata con la seconda stagione della serie L Word: Generation Q.
Flashdance, quando uscì, venne stroncato dalla critica ma poi ebbe un enorme successo al botteghino, incassando circa 100 milioni di dollari nel solo mercato statunitense per poi arrivare, a livello mondiale, a un totale di 201 milioni di dollari. E pensare che per realizzarlo furono investiti appena sette milioni di dollari! In Italia è stata la pellicola di maggior successo della stagione cinematografica 1983-1984 ed è diventato un fenomeno culturale pop, grazie anche a una delle colonne sonore più famose di tutti i tempi, che ha fatto guadagnare al film il premio Oscar per la miglior canzone. Il film è stato citato da Geri Halliwell e Jennifer Lopez nei video di It’s Raining Men e I’m Glad, ma anche da Nanni Moretti in Caro diario, e ha vinto un Oscar per la miglior canzone originale. Ci riferiamo ovviamente alla ancora oggi irresistibile Flashdance… What a Feeling, scritta da Giorgio Moroder con Keith Forsey e Irene Cara, quest’ultima anche interprete del pezzo.
Non ci resta che attendere che i lavori vengano ultimati, restando informati sugli sviluppi, per poter rivivere un pezzo storico dei nostri meravigliosi anni 80.
Mi rimetto in gioco sempre. Cerco ogni giorno il meglio da me e per me. Curiosa, leggo e scrivo per passione. Imparo dal confronto, dalle critiche costruttive e rinasco cercando di superare i miei limiti. È così che approdo a nuove mete dopo scelte di studio e lavoro completamente diverse, quali la contabilità e un impiego in amministrazione in un’azienda privata e mi dedico a ciò che avrei dovuto fare fin dall’inizio.