Incidenti sul set: quando girare un film diventa rischioso

Incidenti sul set: quando girare un film diventa rischioso

Le riprese di un film spesso possono risultare un’operazione rischiosa, indipendentemente dal fatto che ci sia un team di produzione che ha studiato tutto nel dettaglio. Gli incidenti sul set, a volte comici e altre volte gravi, accadono più di quanto si possa presumere e talvolta sono conservati nel montaggio finale della pellicola, con il potenziale di rendere una scena unica e irripetibile.

Vediamo qui di seguito una serie di sfortunati eventi avvenuti sui set cinematografici di alcune dei film più celebri della storia.

La morte di Brandon Lee sul set di “The Crow”

Il Comic Book “The Crow” di James O’ Barr è meglio conosciuto per una delle più famigerate tragedie sul set nella storia del cinema. Il film vede Brandon Lee come un antieroe dark che torna dall’oltretomba per vendicare la sua stessa morte e l’omicidio della sua amata Shelly. Ma Lee è morto tragicamente per davvero mentre girava la scena della sua morte. Il detrito di un proiettile fu  erroneamente lasciato in una pistola di scena, che doveva essere caricata a salve, e quando ci fu lo sparo Lee fu colpito fatalmente.

La scena originale ovviamente non è nel film (non esiste alcuna immagine dello sparo reale). Qualcuno dice che la pellicola con quella scena sia stata distrutta, altri che sia stata sequestrata dalla polizia per le investigazioni sulla morte. Le ultime scene del film sono state completate senza Brandon Lee, e il suo viso è stato ricostruito attraverso l’elaborazione digitale, sovrapponendo il viso di Lee alla sua controfigura.

Stranamente, il padre di Brandon, Bruce Lee, aveva recitato una scena simile anni prima nel suo film Game of Death, con il suo personaggio colpito e apparentemente ucciso durante le riprese di un film. Come suo figlio, Bruce Lee morì tragicamente prima di completare il lavoro sul film, portando alla speculazione di una maledizione sulla famiglia Lee.

Gli uccelli monelli di Hitchcock

Celebri le mille difficoltà incontrate sul set di “The Birds”, uno dei numerosi capolavori di Alfred Hitchcock contrassegnato da un meticoloso lavoro sulle scenografie e sugli effetti speciali.

Durante le riprese molti componenti della troupe furono graffiati e beccati. La stessa attrice protagonista, Tippi Hedren, nella scena in cui entra in una camera e viene aggredita dagli uccelli, fu ferita al viso da uno dei gabbiani, tanto è vero che la donna cadde in un vero stato di choc. Usarono quindi una controfigura per la scena in cui Rod Taylor la porta giù dalle scale alla fine del film. Lo stesso attore, d’altronde, fu preso di mira da uno dei corvi addestrati che si trovavano sul set. Pare che il volatile lo attendesse puntualmente appoggiato ad una trave e, non appena questi arrivava, iniziasse a inseguirlo per beccarlo.

Sul set di “The birds”, oltre ad animali veri, furono utilizzati anche modelli meccanici o semplici silhouette.

Incidenti sul set: quando girare un film diventa rischioso

Foto: Meer.com

Uno Stormtrooper maldestro in “Star Wars: a New Hope”

La scena del goffo stormtrooper (uno dei soldati dell’esercito imperiale) è nota grazie soprattutto all’universo GIF, e ha anche una pagina dedicata su Wookiepedia, l’enciclopedia online su Star Wars. Un attore che interpreta uno Stormtrooper in “Star Wars: A new hope”, che pare sia l’attore britannico Michael Leader morto a 83 anni lo scorso 2016, ha inavvertitamente sbattuto la testa contro il telaio di una porta scorrevole mentre entrava nella sua scena. L’incidente è stato conservato nella versione finale del film, rendendo la scena a dir poco comica e contribuendo a creare quell’idea dello Stormtrooper goffo e maldestro che abbiano noi oggi.

Anche i cineasti hanno riconosciuto la natura spassosa dell’incidente, attirando l’attenzione sul blooper con un effetto sonoro di accompagnamento nella riedizione in DVD del 2004 della trilogia originale di George Lucas, immortalando lo sfortunato Stormtrooper con un tonfo esilarante.

Leonardo DiCaprio e l’incidente sul set di “Django Unchained”

A volte, essere un grande interprete significa anche soffrire. Leonardo DiCaprio questo lo ha provato sulla propria pelle mentre girava, sotto la direzione di Quentin Tarantino, il film Django Unchained. Durante un importante monologo Monsieur Calvin Candie,  il crudele latifondista magistralmente interpretato da  DiCaprio, batte furiosamente la mano sul tavolo e inavvertitamente l’attore ruppe un bicchiere ferendosi.

Imperterrito continuò a recitare, fra lo stupore generale degli altri attori e di Tarantino stesso. Quando Quentin diede il cut, tutti i presenti sul set gli tributarono un lungo applauso per la straordinaria interpretazione. Mentre veniva medicato disse che secondo lui sarebbe stato perfetto che il suo personaggio spalmasse il sangue sul volto di Kerry Washington. Tarantino trovò l’idea geniale, si fece portare del sangue finto e finirono di girare una scena indimenticabile.

 

“Shining” e la discesa nella follia

Stanley Kubrik è sempre stato rinomato per il suo perfezionismo maniacale e per la oltremodo immensa durata delle sue riprese. Quello che citiamo qui non è un vero e proprio “incidente”, ma è più che altro una delle conseguenze a danno di qualcuno che ha avuto l’onore, ma anche il fardello, di lavorare col regista statunitense.

In particolare, la vita di Shelley Duvall sul set di Shining non fu per niente facile. Sia lei che Jack Nicholson hanno dichiarato che il film è stato uno dei più difficili della loro carriera e l’attore ha più volte affermato di non aver mai visto nessun’altra collega affrontare un ruolo complesso e duro come quello di Wendy Torrance.

La Duvall fu costretta a girare la scena clou della scala con il collega oltre 100 volte perché, secondo quanto riferito, Kubrick voleva distruggere la psiche di entrambi, per ottenere la migliore ripresa possibile. Il risultato di tale – non proprio equilibrato – approccio ha reso comunque Shining uno degli horror più inquietanti e credibili della storia del cinema.

Tuttavia Shelley Duvall, durante le riprese e anche successivamente, ha sofferto di esaurimenti nervosi, che si manifestavano con malattie e perdite di capelli, anche a causa del trattamento ricevuto da parte di Stanley Kubrick: pare infatti che l’autore se la prendesse spesso con lei, e che sia arrivato addirittura a dirle che faceva perdere tempo a tutta la crew. Con il passare degli anni l’attrice è riuscita a prendere le distanze e ha anche affermato di aver compreso le motivazioni dietro tali comportamenti, cioè spingere al limite gli interpreti per ottenere la miglior performance possibile. Ma, allo stesso tempo, ha dichiarato che non si sarebbe mai più voluta ritrovare nella stessa situazione.