“Paradise – Una nuova vita”: la tragicommedia di Davide Del Degan

Paradise- una nuova vita è una tragicommedia di Davide Del Degan, che narra di un venditore di granite, Calogero (Vincenzo Nemolato), che dalla Sicilia si ritrova col suo carretto di granite a Sauris, un paesino di montagna del Friuli-Venezia Giulia, per aver testimoniato contro un killer della mafia. La sua famiglia, però, non la pensa come lui e, pertanto, sarà costretto ad abbandonare la sua Sicilia e a condurre una vita solitaria nel paesino friulano. Il programma di protezione testimoni gli ha trovato un appartamento in un residence, il Paradise, in un paesino di montagna dove nevica sempre e si balla lo Schuhplattler tirolese. L’immagine del carretto isolato in mezzo alle montagne rappresenta la dura situazione in cui si trovano i testimoni di giustizia, costretti a lasciare le proprie terre, la propria famiglia e a perdere la comprensione dei loro cari, che avrebbero preferito il silenzio.

A seguito di un errore giudiziario l’assassino che aveva fatto incriminare, divenuto collaboratore di giustizia, anche lui di nome Calogero (Giovanni Calcagno), viene mandato a Sauris. Il primo Calogero è convinto che l’assassino sia venuto da lui per regolare i conti, mentre il Calogero “forte” vuole solo allontanarsi dalla vita criminale e ripartire da zero. Alla fine i due Calogero diventeranno compagni in questa situazione alquanto surreale in una località malinconica, ma ideale per condurre una nuova vita.

Lo stile di Del Degan è tragicomico e si rifa al genere del cinema d’autore. Parte dalla commedia all’italiana, utilizzando una fisicità ed un umorismo grotteschi, mettendo in risalto la tragica vita dei personaggi, con lo scopo di focalizzarsi sui protagonisti, liberandoli da ideologie e missioni sociali e facendo emergere tutti i contrasti che li contraddistinguono.

Di sicuro non è un film di mafia, che diventa solo l’espediente narrativo, da cui si sviluppa tutta la trama. Da sottolineare l’interiorità dei due protagonisti, i due Calogero: il primo, interpretato da Nemolato, onesto e pieno di sentimenti; il secondo, l’assassino, interpretato da Calcagno, è quello più versatile, in grado di regalare al pubblico momenti di divertimento e di riflessione allo stesso tempo.