"Mamma ho perso l'aereo": il cult di Natale per eccellenza

“Mamma ho perso l’aereo”: il cult di Natale

Condividi su

Fonte immagine di copertina: inews24.it

Il Natale non è realmente un “Natale” se non ri-guardiamo almeno una volta “Mamma ho perso l’aereo”, un film che ha poco più di 30 anni (uscito nel 1990) e che ad oggi rappresenta un cult inimitabile.

La storia è ormai conosciuta da tutti: ci troviamo a Chicago, la numerosissima famiglia McCallister (tra genitori, figli, zii e nipoti) è pronta a partire per Parigi per trascorrere le vacanze di Natale. Ma la mattina della partenza, nella confusione e nella fretta di raggiungere l’aeroporto in tempo, il figlio più piccolo, Kevin (interpretato dall’ormai iconico Macaulay Culkin), viene accidentalmente dimenticato a casa.

"Mamma ho perso l'aereo": il cult di Natale per eccellenza

Fonte: filmtv.com

Perché questo film ci piace così tanto?

Home alone” (titolo originale) è una di quelle commedie per famiglie riuscitissime, cosa non da poco. Con la regia di Chris Columbus – che, non dimentichiamocelo, ha diretto tra gli altri i primi due film della saga di Harry Potter – risulta un film genuinamente divertente, non demenziale, perfetto nei tempi e anche abbastanza commovente per alcuni aspetti. Oltre la commedia, sono presenti anche temi più seriosi, ma affrontati con grande semplicità: la separazione dalla famiglia, il senso di inclusione e di accettazione, le apparenze ingannevoli, e il Natale vissuto dal punto di vista di chi si ritrova a fare i conti con un passato che gli ha sbattuto la porta in faccia.

"Mamma ho perso l'aereo": il cult di Natale per eccellenza

Fonte: express.co.uk

La vicenda dell’anziano vicino di casa, Marley (il quale, grazie anche al sostegno di Kevin, si riappacifica con suo figlio e sua nipote dopo un litigio), è emblematico nella comprensione generale del senso del film: il Natale non è soltanto regali, cenoni e feste; esso è innanzitutto  stare insieme alla propria famiglia, godersi la compagnia e l’allegria che in certi casi mancano da troppo tempo. Prescindendo anche dall’interpretazione religiosa, che si sia credenti o meno, le feste natalizie possono rappresentare l’occasione perfetta per ricongiungersi con le persone amate o per contattare quell’amico che non vediamo da tanto tempo. Questo messaggio nel primo film, ma anche nel secondo Mi sono smarrito a New York, è trasmesso magistralmente anche se in teoria si tratta di film “per bambini”.

Le avventure di Kevin e i due ladri

Dopo la scoperta dell’ abbandono e il timore iniziale, viviamo con Kevin la sua pacchia e la sua libertà nell’essere finalmente il solo a dover decidere per se stesso. Perché, ammettiamolo, tutti siamo un po’ Kevin, quando restiamo soli in casa… Quel senso di autonomia e di “chissene” degli altri non ce lo toglie nessuno!

Mamma ho perso l'aereo

Fonte: bustle.com

Passando anche per momenti in cui un bambino come lui prova la solitudine e la paura per i pericoli esterni, Kevin giunge effettivamente ad avere contatti con due malviventi che hanno adocchiato la sua benestante famiglia.

Pronto a proteggere se stesso e la sua abitazione come un bravo soldato, Kevin elabora una serie di stratagemmi per difendersi dai due ladri ( gli esilaranti Joe Pesci e Daniel Stern) che vogliono rapinare la sua casa. Si tratta di trappole terribili e complesse, orchestrate da Kevin con facilità, in tempi brevissimi e apparentemente senza alcuno sforzo, affidandosi spesso a principi fisici con una naturalezza che un bambino difficilmente potrebbe avere.

Mamma ho perso l'aereo

Fonte: movieplayer.it

I suoi scherzi – che, stando ad un’interpretazione razionale, avrebbero nella realtà conseguenze gravissime- a partire dalla seconda parte del film ci fanno entrare in una dimensione giocosa, divertente, ma anche avvincente: in fase preparatoria, con le coinvolgenti musiche di John Williams (anche lui associato ad Harry Potter, per avrne composto la colonna sonora), empatizziamo inevitabilmente con Kevin e la sua paura di essere solo ad affrontare delle “visite non gradite”.

Mamma ho perso l'aereo

Fonte: movieplayer.it

Il lieto fine e il ritrovo con la famiglia

Dopo il trambusto, come in ogni family movie che si rispetti, c’è il lieto fine, che ci mette gioia ma anche malinconia ( anche perché ci rendiamo conto che il film sta per finire, di nuovo! ). Del resto, si sa, il Natale amplifica le emozioni e queste emozioni contrastanti sono quelle che proviamo con la nostra famiglia. Li amiamo, ma poi li odiamo. E sono gli stessi sentimenti che ritroviamo con Kevin, arrabbiato e deluso per essere stato dimenticato dai propri genitori, ma che riserva comunque un grande sorriso pieno di gioia nel rivedere sua madre nella scena finale del film. E noi commossi sorridiamo con lui.

(Del resto, come dimenticare il grido conclusivo del fratello, Buzz, quando scopre che camera sua è stata sfasciata? )

E voi guarderete “Mamma ho perso l’aereo” quest’anno? Intanto, agli appassionati farà piacere sapere che si può prenotare su Airbnb un soggiorno di una notte nella splendida casa dei McCallister!


Condividi su