Da un po’ di mesi a questa parte non si fa altro che parlare dello sciopero che sta paralizzando Hollywood. La crisi che si subodorava da un po’ negli ambienti di Hollywood è esplosa con tutta la sua forza lo scorso maggio con lo sciopero degli sceneggiatori, per poi essere rinvigorita dallo sciopero degli attori avvenuto a metà luglio. Ma cosa significa uno sciopero di Hollywood? Che cosa sta succedendo?
Sciopero di Hollywood: chi è coinvolto
Si tratta dello sciopero più grande mai visto a Hollywood e l’ultimo era stato indetto nel 1960. Era quindi da più di sessant’anni che la Mecca del cinema non si trovava bloccata fino a questo punto. I motivi sono molteplici:
- Gli sceneggiatori hanno dato il via allo sciopero di Hollywood pretendendo più sicurezza e condizioni di lavoro più adeguate. Infatti, con l’avvento dello streaming, gli sceneggiatori lamentano ritmi di lavoro disumani per produrre sempre più serie TV e film, il tutto per pochi mesi e decisamente sottopagati, senza alcuna possibilità di crescita;
- La polemica che ha rinforzato lo sciopero di Hollywood riguarda anche gli attori. Le star multimilionarie sono davvero molto poche, rispetto al folto sottobosco di attori secondari e comparse che fanno una grandissima fatica a vivere serenamente con i loro guadagni. Una delle loro maggiori fonti di guadagno sono i diritti residuali derivati dai film, guadagni che, con le piattaforme streaming, vengono meno, dal momento che non è possibile quantificare quante volte viene guardato un film o un telefilm. Inoltre, si è avanzata l’ipotesi di usare le intelligenze artificiali per abbassare i costi di produzione, riprendendo i volti degli attori e usando la loro immagine per poter girare film senza dover pagare la presenza fisica della persona
A capo dei sindacati degli attori c’è Fran Drescher, famosissima nel mondo per avere interpretato la mitica Francesca Cacace nella sit-com La Tata, che conduce la battaglia per garantire salari dignitosi a tutte le figure coinvolte nella produzione dei film.
Chi aderisce e le prossime mosse
Sono parecchie le star che hanno aderito allo sciopero di Hollywood per solidarietà. Tra queste figurano Jennifer Lawrence, Joaquin Phoenix, Meryl Streep e Charlize Theron. Significativa è stata anche l’adesione dell’intero cast di Oppenheimer, che ha abbandonato la première a Londra per aderire alla protesta.
Attualmente è in atto un vertice per le trattative tra le parti, ma è molto probabile che si tratterà di una matassa molto difficile da sbrogliare, vista la fermezza delle case cinematografiche di voler utilizzare le AI per snellire la produzione. L’altra parte della barricata, d’altro canto, non intende cedere di un millimetro nel voler garantire condizioni più eque ai lavoratori. Parrebbe, finora, che la situazione sia un braccio di ferro che lentamente sta andando a favore di chi aderisce allo sciopero di Hollywood.
Gli effetti dello sciopero
La grande produzione di film e serie TV non ha dato effetti visibili al grande pubblico, ma si tratta di una cosa temporanea. Nel corso dei prossimi mesi è altamente probabile che le uscite al cinema e sulle piattaforme diminuiranno nettamente, con danni enormi a tutto il settore coinvolto, dai Festival del cinema (tra cui, ricordiamo, quello di Venezia), fino alle sale di proiezione e alle piattaforme streaming.
Tuttavia, al di là dei problemi dei lavoratori più deboli che meritano tutta la solidarietà possibile, questo potrebbe non essere necessariamente un male. Da diverso tempo, infatti, gli spettatori lamentavano un netto calo di qualità delle produzioni cinematografiche e delle piattaforme streaming quali Netflix e Disney+. Se gestito bene, lo sciopero di Hollywood può essere un’occasione eccellente per ricominciare a vedere un intrattenimento più sentito e incisivo e meno frettoloso.
Classe 1988, padovana di nascita, veneziana di adozione. Diplomata in lingue, adoro scoprire cose nuove. Credo molto nell’importanza delle parole e del loro significato. La scrittura, per me è un mezzo per informare ed esprimere la mia creatività.