Una grande famiglia e una dinamica avventura della durata di poco più di due ore. Finding Ohana è una storia scritta da Christina Strain e diretta da Jude Weng, entrambe all’esordio cinematografico del 29 gennaio, giorno dell’inserimento del film in anteprima all’interno del catalogo dei contenuti in streaming. È adatto a tutti ed è interpretato da Kea Peahu, Alex Aiono, Lindsay Watson, Owen Vaccaro e Kelly Hu.
La campionessa dodicenne di caccia al tesoro Pilialoha “Pili” Kawena è catapultata dalla frenetica vita newyorkese, dove vive con la madre, Leilani, e il fratello maggiore, Ioane, a quella rurale di O’ahu (Hawaii) per prendersi cura del nonno, con problemi di salute e gravi difficoltà economiche, che gli costeranno lo sfratto dalla casetta in cui ha sempre vissuto. Pili e i suoi cari non avevano mai fatto ritorno nella terra natìa da quando il padre, militare dell’esercito statunitense, ha perso la vita sul campo quando lei era ancora piccola.
Pili è scontenta del nuovo ambiente, ma poi trova nello studio del nonno il diario di un pirata che svela l’esistenza del tesoro di una nave naufragata duecento anni prima, nascosto tra le montagne dell’isola. Decide, così, di aiutare economicamente la sua famiglia e si mette in viaggio con il coetaneo Casper, originario del posto, e a loro ben presto si aggiungono sia Ioane che la bella Hana. Dunque, con l’aiuto del fratello e dei nuovi amici, Pili intraprende un’avventura unica attraverso la natura selvaggia delle Hawaii, durante la quale imparerà a rispettare e ad amare la sua cultura d’origine, scoprendo anche che non tutti i segreti si devono rivelare e che il tesoro vero è ‘ohana: la sua famiglia.
Un film davvero attraente, dinamico, trasmettitore di molteplici valori. Un’avventura che potrebbe diventare un classico da gustare con gli occhi con i propri cari, perché coinvolge grandi e piccoli e ci fa entrare in un mondo lontano, quello del nativo popolo hawaiano, semplice e particolare al tempo stesso. Una popolazione immersa nella natura incontaminata e profondamente rispettosa del posto in cui vive.
Un film che ha lo straordinario potere di farci evadere dalle nostre quattro mura e catapultarci in un luogo paradisiaco, un’atmosfera quasi fiabesca che allontana dalla nostra mente ogni negatività, almeno per un paio d’ore. Una storia che, nella sua leggerezza, ha tanti e profondi spunti di riflessione: l’importanza dell’unione familiare, il legame fraterno, l’amore per i nonni e per l’ambiente, le nuove amicizie. Sono questi i veri tesori che arricchiscono l’uomo e che occorre custodire con estrema cura.
Laureata in Lettere e in Filologia Moderna, nasce a Napoli il 10/09/1989 e vive a Parete, in provincia di Caserta. Sposata, madre di Michele e spesso dedita con passione all’arte culinaria. Docente presso un istituto d’istruzione superiore e giornalista pubblicista, iscritta all’albo dal 28 gennaio 2019, nutre una certa passione per la scrittura prosastica e poetica. Come l’araba fenice costituisce il suo esordio narrativo.