Spider Man 4 dovrebbe riportare Tom Holland sul grande schermo. Sono iniziate le riprese per il quarto film su Spider-Man ma sembra che la produzione abbia qualche problemino con gli sceneggiatori. Così almeno trapela dalle parole della produttrice Sony Amy Pascal.
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Dove eravamo rimasti
Nell’ultimo film dedicato a questo super eroe, Spider-Man: No Way Home, abbiamo lasciato Peter Parker in una situazione non proprio carina. Dopo che il mondo intero aveva scoperto la sua doppia identità aveva chiesto allo stregone Strange di provocare una amnesia collettiva ma… con la magia bisogna stare molto attenti. Purtroppo qualcosa era andato storto e si era creata una crepa nel Multiverso. Di conseguenza Peter Parker si era visto raggiungere dai grandi villain che aveva affrontato come Spider-Man negli altri universi. Rispedirli nelle proprie linee temporali non è stato certo facile per il nostro che non ha potuto contare che sulle proprie forze pur se in varie versioni. Marvel e Sony avevano infatti avuto la brillante, e gradita dal pubblico, idea di inserire nel film anche gli interpreti precedenti del super eroe, Tobey Maguire e Andrew Garfield. Alla fine comunque Peter Parker si rende conto che nessuno si ricorda più di lui, nemmeno MJ (Zendaya) e il suo miglior amico. Cosa succederà al nostro ora?
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Spider-Man: Across the Spider-Verse
Il pubblico attende nelle sale Spider-Man: Across the Spider-Verse e se è ormai dato per certo il ritorno della coppia Tom Holland e Zendaya, non si hanno molti altri dettagli. Dalla produzione rassicurano i fans dichiarando che i lavori vanno avanti ma sembra che uno sciopero degli sceneggiatori stia dilatando i tempi previsti per il ritorno nell’MCU. Della trama di questo lungometraggio non trapela nulla dalle parole della produttrice Sony Amy Pascal ai microfoni di Variety:
“Se ne faremo un altro? Assolutamente. Ci stiamo lavorando, ma gli sceneggiatori scioperano e nessuno lavora durante uno sciopero. Siamo tutti loro sostenitori, quando torneranno operativi inizieremo.”
Lo sciopero degli sceneggiatori
Era dal 2007 che non si verificava uno sciopero così importante degli sceneggiatori. Allora durò 100 giorni. Quest’anno hanno incrociato le penne il 2 maggio visto il fallimento delle trattative tra i sindacati Writers Guild of America, East e Writers Guild of America e i principali studi e colossi dello streaming. Cosa chiedono, dunque, gli sceneggiatori? Semplicemente di vedere adeguare i loro compensi ai nuovi modelli di lavoro, garanzie minime di una occupazione stabile e ultima, ma non meno importante, una protezione dalla nuova minaccia costituita dalla intelligenza artificiale. Lo sciopero potrebbe davvero scompigliare la time line delle uscite dei prossimi mesi e, in alcuni casi, impedire addirittura la realizzazione di alcuni progetti. Ma quando chi lavora chiede tutela è necessario fermarsi e ragionare.
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Non ci resta altro da fare se non attendere l’evolversi degli eventi. Il capo della Sony Tom Rothman alla stessa domanda rivolta a Amy Pascal ha risposto con ironia facendo ben sperare che la situazione sia comunque sotto controllo. La sua risposta, infatti, è stata:
«Se te lo dicessi, dovrei ucciderti»
Monica Giovanna Binotto è un nome lungo e ingombrante ma è il mio da 57 anni e ormai mi ci sono affezionata. Ho sempre amato leggere. Fin da bambina. E anche scrivere, ma senza mai crederci veramente. Questo mi ha aiutato negli studi. Ho una laurea in Economia e Commercio e una in Psicologia dello Sviluppo. Da cinque anni faccio parte di un gruppo di lettrici a voce alta, le VerbaManent, con il quale facciamo reading su tematiche importanti sempre inquadrate da un’ottica femminile e mi occupo di fare ricerche e di scrivere e assemblare i copioni. Negli ultimi due anni, per colpa o merito di questa brutta pandemia che ci ha costretti in casa per lunghi periodi, ho partecipato a diverse gare di racconti su varie pagine Facebook e mi sto divertendo tantissimo anche perché ho conosciuto tante belle persone che condividono i miei stessi interessi.