Alla scoperta della Villa Balbaniello

Alla scoperta della Villa Balbaniello

La meta più ambita dai turisti del mondo è la nostra cara Italia, ma in particolare una delle mete più visitate, soprattutto negli ultimi anni è stato il Lago di Como, con i suoi meravigliosi colori nel pieno dell’estate. Le bellezze da scoprire sono tantissime, oggi andremo alla scoperta della Villa Balbaniello!

Storia 

Il Cardinale Angelo Maria Durini, non contento di essere proprietario della stragrande maggioranza della penisola del Dosso di Avedo, tra il 1790 e 1793, iniziò la costruzione della dimora e della vicina chiesa dedicata a San Giovanni. 

Il suo nome “Balbaniello” gli venne assegnato a causa delle sue dimensioni “ridotte” rispetto all’edificio detto “Balbiano”. 

Il mecenate Durini vide ospiti in quella casa diversi letterati, tra i quali ricordiamo Giuseppe Parini.

Dalla morte del cardinale avvenuta nel 1797, la dimora ha visto succedergli un innumerevole serie di proprietari e con essi ,ospiti, i migliori letterati del tempo come Alessandro Manzoni. In seguito ai miglioramenti fatti alla loggia e ai giardini, la villa andò in contro a un progressivo abbandono, fino al 1974, quando il viaggiatore Guido Monzini acquistò la tenuta, trasformandola in un vero e proprio museo sul mondo e sul viaggio.
Ad oggi Villa Balbaniello è uno dei beni protetti dal FAI, a partire dal 1988, quando Guido morì. 

La Villa 

La romantica dimora, risalente al XVIII secolo, è un vero e proprio gioiellino da ammirare sia dal lago che dai suoi eleganti giardini, i quali hanno ispirato i migliori letterati e viaggiatori. Partendo da questi, ritroviamo statue ornamentali e alberi curati nei minimi dettagli, inoltre i giardini sono suddivisi in piani per sfruttare al meglio il promontorio. 

Al centro del giardino troviamo la Loggia, la quale possiede due sale principali al suo interno: la biblioteca e la sala delle mappe, queste due collegate a loro volta a due balconi, i quali possiedono una vista mozzafiato sul Lago di Como ad est e ad ovest. Una affaccia sull’insenatura dell’isola Comacina detta “Seno di Diana”, mentre l’altra affaccia sul cosiddetto “Seno di Venere”.  

Ma ciò che conquista chi la visita è il centro dell’edificio, formato da tre piani, in questa zona c’è un emozionante apertura sul lago, diventando così una delle ville più scenografiche del Lario. 

Al suo interno possiamo osservare come l’arredamento ci parli di tutti i successori della casa, ma ad oggi in particolare ritroviamo quello dell’ultimo proprietario Guido Monzini. 

Oltre a visitare un complesso architettonico mozzafiato, sarà interessante entrare nella sala dei primitivi, in cui vi sono conservati i reparti dei viaggi di Monzini in Africa e nelle Americhe. Ad accogliervi ci sarà anche il museo delle spedizioni, dove al centro della sala potrete vedere gli scii usati al Polo Nord, dal vecchio proprietario. 

Ma girovagando, tra i giardini, tra le sale e tra i balconi dalle splendide viste, chi possiede un occhio attento si sarà già accorto di essere sul set di “Star Wars: Episodio II – L’attacco dei cloni” del 2002. La dimora diventa Naboo, dove la senatrice Padmé e il giovane Anakin Skywalker si innamorano. Oppure di trovarsi in “007 – Casinò Royale” del 2006, la villa qui è protagonista del la scena di James Bond che risposa l’amante, ovvero la celebre scena del bacio sotto la loggia.

Come arrivare 

L’accesso alla villa è possibile via Lago con servizi in barca privati e non, oppure è preferibile accederci a piedi, dato che non è possibile arrivarci con l’auto, autobus o servizi di trasporto pubblico.