Burano: l’isola dei colori

Burano: l’isola dei colori

Ci troviamo a Burano, una piccola isola con una bellissima caratteristica, i suoi colori. Cosa c’è da vedere a Burano? Partiamo con Casa di Bepi, situata subito dietro Piazza Galuppi, questa casa rappresenta al meglio Burano. “Bepi delle caramelle”, chiamato così perché vendeva caramelle nella piazza dell’isola, era un abitante di Burano amante del cinema, dei bambini e dei colori. Ogni giorno disegnava una nuova figura sul muro della sua abitazione, che ora è diventata una delle case più belle e pittoresche di tutta Burano.

Si prosegue verso Parco delle Fondamenta, qui, la casa di Gianfranco Rosso ritrae, la storia di Burano e i suoi elementi che la caratterizzano. Poco distante, avanzando lungo le Fondamenta della Giudecca, si trova il “Love Viewing Bridge” che attraversa il canale ed è considerato uno dei punti più incantevoli di Burano. I riflessi di luce delle case creano colori incredibili per foto romantiche e indimenticabili. Altro luogo romantico e suggestivo, è il Tre Ponti, un ponte che collega tre canali e tre delle vie principali dell’isola, ricche di negozi ed attrazioni per i turisti.

La storia di Burano

Gli abitanti di Altino, si rifugiarono nelle varie lagune per sfuggire alle invasioni barbariche, e diedero loro queste i nomi delle sei porte della città, ovvero: Murano, Mazzorbo, Burano, Torcello, Ammiana e Costanziaco, derivati appunto dai nomi delle porte di Altino. Il nome Burano deriva dalla “Porta Boreana” chiamata così perché posta a Nord-Est, direzione da cui soffia la bora.

Le prime abitazioni delle isole erano fatte di palafitte, con le pareti perimetrali costituite di canne intrecciate e successivamente intonacate con fango. Erano costruzioni molto leggere composte da un solo vano, perché il terreno era molle. Il pavimento era in terra battuta e i letti erano fatti di foglie secche. Vennero poi sostituiti da costruzioni in mattoni, ma alcune costruzioni furono lasciate come in origine per le attività di pesca e caccia.

Ci sono alcune leggende e storie dietro a Burano, una scuola di pensiero ipotizza che Burano non sia sorta dove si trova oggi. Sembrerebbe infatti, che alcuni antichi testi scrivono che l’isola era collocata più vicino al mare e che gli abitanti l’abbandonarono a causa delle forti correnti marine che allagavano la terra e a causa dei venti che la corrodevano. Altri invece, che Burano sia sempre stata dove risiede oggi e che abbia sempre goduto di un’ottima posizione geografica. Sembrerebbe che la continua ventilazione dell’isola sia riuscita a tenere lontana la malaria.

Burano con la sua modesta popolazione, fin dai tempi della Repubblica di Venezia, era un’isola di povera gente che viveva soprattutto di pesca e di agricoltura. Ma grazie all’abilità delle merlettaie cominciò a crescere, ad arricchirsi e ad espandere l’artigianato locale anche nei paesi stranieri.

Leggenda su Burano

A tal proposito esiste una leggenda che parla appunto del Merletto di Burano: Si narra del viaggio di un pescatore promesso sposo che, durante un viaggio, fu tentato dal canto delle sirene. Il giovane riuscì però a resistere alle loro tentazioni, a tal punto che, colpita dalla sua fedeltà, la regina delle sirene decise di fargli un dono, colpì con la sua coda il fianco della nave su cui il pescatore viaggiava e, dalla schiuma creatasi con l’impatto, creò il velo nuziale della futura sposa di lui. Una volta tornato a casa l’uomo consegnò il velo alla sua fidanzata, causando l’invidia di tutte le altre donne e ragazze dell’isola. Da allora si narra che le merlettaie cerchino di perfezionare sempre di più la loro arte, utilizzando aghi e fili sempre più sottili, in modo da creare merletti e decorazioni ancora più belle di quelle del velo della sirena.

Burano è davvero un luogo che merita d’essere visitato, sia per la sua storia che per la sua bellezza.