La Certosa di Pavia, un monastero ricco di storia e meraviglia

La Certosa di Pavia, un monastero ricco di storia e meraviglia

Fonte foto: vaghis.it

Se vi trovate nei dintorni di Pavia, dovete sapere che siete poco distanti da un bellissimo monastero, raggiungibile facilmente sia in automobile che con i mezzi di trasporto. Stiamo parlando della Certosa di Pavia, uno dei più famosi capolavori dell’epoca del Rinascimento. Non potete certo farvi mancare una visita che vi porterà via circa un paio d’ore ma che, credetemi, vi farà pensare ne sarà valsa la pena. Per maggiori informazioni e orari, visitate il sito.

Un po’ di storia

Situata a circa 7 km a nord della città, ha origini molto antiche. Nacque precisamente il 27 agosto 1396 grazie a Gian Galeazzo Visconti, Duca di Milano, il quale pose la prima pietra del cantiere. La sua idea iniziale fu quella di far costruire una cappella di famiglia che fosse collegata al castello tramite il Parco Visconteo. Essa venne fin da subito curata dall’ordine dei monaci Certosini che contribuirono negli anni all’arricchimento del monastero. All’interno della Certosa si trovano infatti opere d’arte di inestimabile bellezza, appartenenti all’epoca che va dal XV al XVIII secolo. La permanenza dei Certosini durò però “solo” fino al 1968. Non riuscendo più a prenersene cura, lasciarono il posto ai cistercensi che tutt’oggi vi abitano e riescono a gestire la Certosa grazie non solo alle visite guidate da loro effettuate, ma anche vendendo alimenti da loro stessi prodotti, tra cui miele, cioccolata e liquori, oltre a vari souvenir.

Visitare la Certosa di Pavia con chi ci vive

Come già accennato, la visita del monastero è guidata dai monaci che la abitano, anche se una parte della Certosa può essere anche vista in solitaria. La facciata principale della Chiesa è in stile gotico ed è abbellita dalle aiuole sempre ben curate e dal viale che si deve percorrere per poterla raggiungere. Il portale venne realizzato da Giovanni Antonio Amadeo e il suo allievo Benedetto Briosco. Intorno alla facciata, possiamo trovare l’edificio nel cui interno è presente un torchio ricavato da un tronco di quercia. Al suo interno, la Chiesa è suddivisa da tre navate con abside e transetto e la curiosità è che si ispira al Duomo di Milano.

I monaci non solo vi racconteranno della storia della Certosa, ma vi parleranno anche della vita che essi conducono all’interno della Chiesa, guidandovi fino al refettorio. Visiterete poi le celle, vere e proprie abitazioni costituite da camera da letto, dispensa, studio e un piccolo giardino che i monaci occupavano nei secoli scorsi, essendo obbligati a stare molto tempo da soli.