Viaggiare è gratificante e permette di ampliare i nostri orizzonti confrontando realtà diverse. Quello che sicuramente gli italiani all’estero non vedono l’ora di ritrovare, però, sono gli odori e i sapori dei piatti italiani più famosi nel mondo.
Buona cucina italiana
Quando si parla di buona cucina, in qualsiasi parte del mondo ci si trovi, indubbiamente si finirà per nominare alcuni piatti della tradizione italiana, divenuti simbolo dell’italianità nel mondo.
Si devono ai semplici ingredienti della dieta mediterranea le creazioni culinarie che hanno fatto la storia della nostra cucina quali gli spaghetti al pomodoro, la pizza, il caffè a fine pasto e il gelato.
La Pasta
Si può definire, senza timore di sbagliare, l’alimento cardine della dieta mediterranea nonché il simbolo della cucina italiana nel mondo.
La sua origine si fa risalire alla dominazione araba in Sicilia da dove si è poi diffusa in tutta la penisola.
Si ottiene dalla lavorazione della semola di grano duro impastata con acqua purissima. All’impasto vengono poi conferite forme diverse, ne esistono davvero moltissime. Liscia o rigata la pasta è un elemento semplice che si può gustare con un filo di olio extravergine e parmigiano o esaltata da sughi più elaborati. I più noti del mondo sono senz’altro il sugo di pomodoro, il ragù alla bolognese e la Carbonara.
Fonte foto: prestelli.com
La Pizza
In tutto il mondo la pizza Margherita identifica la tradizione culinaria italiana. Questa pizza fu preparata dal pizzaiolo Raffaele Esposito per la regina Margherita di Savoia, nel 1889, partendo proprio dai colori della bandiera. Quindi l’impasto a base di farina, acqua e lievito venne farcito con il rosso del pomodoro, il bianco della mozzarella e il verde del basilico per poi essere cotto nel forno a legna. Sembra si possa far risalire la sua origine al Regno di Napoli ma ormai si può gustare in tutto il mondo con le farciture più varie e, a volte, decisamente improponibili.
Fonte foto: pizzaelievitati.com
La Fiorentina
Identifica una grande bistecca di manzo. Sono due i tagli della Fiorentina: la bistecca nel filetto e la bistecca nella costola. Fuori da Firenze, quando va bene è conosciuto solo il primo.
L’originale si ottiene da esemplari di razza Chianina. Il peso deve oscillare tra i 750 e i 1250 grammi. Va cotta a temperatura molto alta non più di 4-5 minuti per lato. Non devono essere aggiunti aromi durante la cottura, solo del sale grosso alla fine.
La cottura dev’essere rigorosamente al sangue con l’interno appena tiepido.
Fonte foto: tripadvisor.it
La Parmigiana di melanzane
Alcuni ristoranti la servono come primo piatto, altri come secondo e altri ancora come contorno. Qualunque sia la collocazione che si decide di darle la Parmigiana di melanzane è la regina dei piatti unici.
Le origini di questa prelibatezza sono condivise tra nord e sud. Emilia Romagna, Campagna e Sicilia ne offrono varianti di ingredienti e composizioni ma sempre assolutamente favolose.
Il nome Parmigiana deriverebbe dal siciliano “Parmiciana”. In dialetto indica la pila di listelle di legno delle persiane che ricorda la disposizione delle fette di melanzane fritte nella teglia, alternate ai sapori tipici mediterranei di pomodoro, basilico e formaggio nella versione basica
Fonte foto: ricetta.it
Il Gelato
Non poteva che nascere al caldo della Sicilia durante la dominazione Araba. In alcuni testi però è riportato che già Alessandro Magno e i Romani apprezzavano una pietanza a base di neve e frutta. In Sicilia si preparavano gustosi sorbetti mescolando la neve dell’Etna con succhi di frutta e zucchero di canna. Nel ‘600 Francesco Procopio dei Coltelli, un pescatore siciliano trasferitosi poi a Parigi con il suo attrezzo per produrre i sorbetti, scoprì che con l’aggiunta del latte si poteva ottenere il cremoso gelato. Nel secolo precedente Bernando Buontalenti, alla corte di Caterina de’ Medici a Firenze, fu il primo a rivendicare l’invenzione di quello che sarebbe divenuto il dolce italiano più amato nel mondo.
Fonte foto: differentbetween.com
Il caffè
Si ottiene dalla lavorazione dei semi di alcuni alberi tropicali, i Coffea.
Ci sono varie leggende sull’origine di questa bevanda. Una di queste narra di un pastore etiope che scopre le proprietà eccitanti della bevanda osservando il comportamento bizzarro del suo gregge in seguito alla masticazione di queste piante.
In Italia è molto consumato nella formula del Caffè espresso, ottenuto dalla torrefazione e macinazione dei semi della Coffea arabica o robusta, le varietà più diffuse.
Rigorosamente ristretto e amaro.
Fonte foto: ricetteziafiorella.com
Profumi e sapori
Credo che questi siano i sapori e i profumi che i turisti cercano quando vengono ad ammirare le bellezze del nostro Paese. Allo stesso tempo sono gli stessi che noi italiani non vediamo l’ora di ritrovare quando viaggiamo all’estero. Tutti possono tentare di imitare questi piatti ma l’originale è un’altra cosa. E la cucina italiana è sempre un’altra cosa.
Monica Giovanna Binotto è un nome lungo e ingombrante ma è il mio da 57 anni e ormai mi ci sono affezionata. Ho sempre amato leggere. Fin da bambina. E anche scrivere, ma senza mai crederci veramente. Questo mi ha aiutato negli studi. Ho una laurea in Economia e Commercio e una in Psicologia dello Sviluppo. Da cinque anni faccio parte di un gruppo di lettrici a voce alta, le VerbaManent, con il quale facciamo reading su tematiche importanti sempre inquadrate da un’ottica femminile e mi occupo di fare ricerche e di scrivere e assemblare i copioni. Negli ultimi due anni, per colpa o merito di questa brutta pandemia che ci ha costretti in casa per lunghi periodi, ho partecipato a diverse gare di racconti su varie pagine Facebook e mi sto divertendo tantissimo anche perché ho conosciuto tante belle persone che condividono i miei stessi interessi.