Corchiano, borgo falisco della Tuscia

Corchiano, borgo falisco della Tuscia

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Fonte foto: FAI (Fondo Ambiente Italiano)

Siamo nell’Alto Lazio, in un’area situata tra i Monti Cimini, il Lago di Vico e il fiume Tevere. Qui, tra le distese di noccioleti, si trova la località di Corchiano. Si tratta di uno dei classici “borghi di tufo rosso” che caratterizzano gran parte della Tuscia viterbese.

Come di consueto, prima di addentrarci sul cosa vedere di questo piccolo luogo, parleremo delle sue origini e delle sue vicissitudini fino ai giorni nostri.

Corchiano

Foto di Azzurra Lucchetti

Dalle origini di “Fescennia”…

La storia di Corchiano può essere divisa in due periodi distinti: quello pre-romano, o antico, e quello medievale. Infatti, il centro urbano come lo conosciamo oggi ha origini nel Medioevo, mentre quello originario si perde nella notte dei tempi.

Il primo insediamento, risalente all’VIII secolo, è stato fondato dai Falisci, una popolazione strettamente imparentata con quella dei Latini (che sono gli stessi che hanno dato origine al nucleo primordiale di Roma). Il suo vecchio nome rimane ignoto, ma si pensa che fosse soprannominato Fescennia, poiché le antiche tradizioni hanno voluto che proprio qui siano nati i Fescennium, ossia dei versi di poesia popolare che hanno gettato le basi della satira romana.

Cosa rimane dell’antica Fescennia? Poco e nulla: qualche corredo funerario nelle cosiddette “cavernette”, poco distanti dal villaggio, tratti stradali, pozzi e piccole opere murarie. E quando è scomparsa questa piccolissima città? Beh ecco, già dal 241 a.C., anno in cui i Romani conquistarono la vicina Falerii Vetes, essa aveva cominciato a spopolarsi, poiché la sua gente aveva cominciato a insediarsi presso la Via Amerina, tratto stradale che aveva acquisito una rilevante importanza.

Fescennia, dunque, era diventata una località disabitata e abbandonata, ed era rimasta tale fino al suo ripopolamento, avvenuto intorno all’anno Mille. La popolazione, per cercare rifugio e difendersi dalle invasioni barbariche, si era ritirata infatti sullo sperone tufaceo dove sorgeva l’antico abitato e aveva fondato una nuova città, che si sarebbe chiamata Hortiano.

…al borgo medievale di “Hortiano”

Il borgo medievale di Corchiano nasce insieme alla rocca, che era ubicata proprio sopra all’antica fortezza falisca. Circa un secolo più tardi dalla sua rifondazione, si cominciano a vedere i primi passaggi di proprietari, come avviene solitamente in epoca feudale. I primi “padroni” della cittadella furono i Farolfo. Si susseguirono, poi, altri nomi più o meno noti: i Di Vico, di cui si hanno poche notizie, gli Orsini che “governarono” dalla fine del ‘200 al 1472, la stessa Chiesa Pontificia e poi, dal 1539, i Farnese.

Questi ultimi inclusero Corchiano, insieme alla vicina Fabrica di Roma, al Ducato di Castro, e restò sotto tale giurisdizione per almeno 110 anni. Inoltre, i nuovi proprietari costruirono una nuova rocca, che fu definitivamente distrutta nel 1979 dopo un lungo periodo di decadenza di almeno tre secoli.

Dopodiché, il borgo tornò ad essere proprietà della Chiesa almeno fino al 1798, quando fu occupato dalle truppe napoleoniche. Nel 1870 la cittadina, così come buona parte dell’attuale Lazio, entrò a far parte del Regno d’Italia, e nel 1927 fu inserita nella Provincia di Viterbo, allora istituita.

Corchiano

Foto di Azzurra Lucchetti

Cosa vedere e cosa fare?

La località di Corchiano, per quanto possa essere molto piccola e praticamente circoscritta al suo nucleo medievale, è in realtà una meta suggestiva per chi cerca un posto immerso nella natura e nella tranquillità.

Il suo centro urbano è costituito da numerosi vicoli stretti e tortuosi e da minuscole piazzette, che regalano scorci incantevoli. Passeggiando tra le vie, ci si può imbattere nella Chiesa di Santa Maria del Rosario, costruita verso la prima metà del XV secolo.

Poco prima di entrare nel “borgo vecchio”, invece, possiamo trovare i resti dell’antica rocca farnesiana e, qualche centinaio di metri prima, la Chiesa di San Biagio, la cui facciata si presenta così semplice da sembrare una costruzione novecentesca.

Scendendo, invece, per le stradine sterrate situate sulla piazzetta di fronte a quanto rimane della rocca (il punto di riferimento è un belvedere), ci si può addentrare nelle cosiddette Forre di Corchiano, un’area di importante rilevanza storica e naturalistica.

Si tratta di un sentiero facilmente percorribile a piedi, dove il paesaggio fluviale del Rio Fratta si incontra con una serie di reperti storici quali tombe falische, grotte preistoriche e addirittura un tratto dell’antica Via Amerina. Non solo: possiamo trovare anche una centrale idroelettrica “dei giorni nostri” accompagnata da antichi molini!

CorchianoCorchiano

Veduta delle Forre dal belvedere e ponte romano
Fonte foto: Azzurra Lucchetti (1), Wikipedia (2)

Cosa c’è intorno a Corchiano?

Il borgo di Corchiano è circondato da numerose località molto simili, più o meno suggestive. A pochissimi chilometri possiamo trovare, ad esempio, Fabrica di Roma e Gallese. Sempre a pochi minuti dal paese si trova la città di Civita Castellana, dove esiste un vero e proprio “Museo dell’Agro Falisco” e dove sorge, poco fuori, l’area archeologica di Falerii Novi.

Se state cercando una full immersion nella natura più autentica, nelle immediate vicinanze potete trovare la Riserva Naturale del Lago di Vico, che comprende anche una parte dei Monti Cimini. Qui incontrano i borghi di Canepina, CaprarolaRonciglione. Per un’avventura tra natura e piccoli paesini tufacei, procedete verso nord per poi giungere a Vignanello, Vallerano e soprattutto a Soriano Nel Cimino, dove potete trovare anche l’omonima Faggeta vetusta.

Una grande città vicina a Corchiano è senza ombra di dubbio Viterbo, situata oltre i Cimini e l’Agro Falisco. È una delle poche città in Italia che conserva, praticamente “per intero”, le proprie mura cittadine, e per almeno 200 anni è stata sede papale, come testimoniato dal “Palazzo dei Papi”.


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