Filottrano è un paese collinare in provincia di Ancona, nel cuore dell’entroterra marchigiano, caratterizzato da una storia millenaria: fondato nell’alto Medioevo, ma popolato fin da tempi più remoti.
Gli storici fanno risalire il nome di Filottrano al condottiero longobardo Optrano da cui Mons Filiorum Optrani; il documento preso in considerazione è del 1187 dove Papa Gregorio VIII conferma all’Eremo di Fonte Avellana il possesso della chiesa di San Cristoforo di Mons Filiorum Optrani. Tantissimi reperti archeologici di epoche precedenti fanno supporre l’esistenza d’insediamenti databili ad epoca preistorica e di stanziamenti dei piceni, dei galli senoni e dei romani.
Distrutta dapprima dai barbari e poi, intorno all’anno mille, da Ancona, fu oggetto delle mire espansioniste subendo i ripetuti assedi di Federico II di Svevia, di re Manfredi e della potente Osimo. Nuovamente distrutta e ricostruita, fu occupata da Pandolfo Malatesta, per passare successivamente nelle mani di Francesco Sforza, Alfonso V d’Aragona e Sigismondo Pandolfo Malatesta.
L’importanza storica di Filottrano è data poi per essere teatro di una delle più importanti battaglie della Seconda Guerra Mondiale, segnando una svolta nell’estate del 1944. C’è un museo che la ricorda: il Museo della Battaglia.
La battaglia di Filottrano è una finestra su una pagina essenziale di storia: in quei dieci giorni di scontri si aprì agli alleati ed al corpo italiano di liberazione la strada verso il porto di Ancona, snodo logistico essenziale per l’avanzata degli alleati.
Un piccolo itinerario
Se vi trovate a Filottrano sono almeno cinque i posti da non perdere assolutamente:
Piazza Mazzini: il cuore del paese
La piazza con il suo elegante loggiato offre una bella vista che abbraccia il Conero, Macerata, Recanti e Loreto e ospita la statua in bronzo di Ottrano, il longobardo a cui molti attribuiscono l’origine del nome della città Mons Filiorum Ottrani.
A fianco al bar della piazza, sulla destra, si può entrare in un vicolo, il corso antico, dove è possibile osservare un Torrione ottagonale.
Di lato al loggiato si trova un piccolo arco, Porta Nuova – detta anche porticella, con un’elegante scalinata: da qui si sale alla parte più alta della città.
Il centro storico
La passeggiata per il centro storico ci consente la scoperta delle mura trecentesche ancora ben conservate. Arrivati al Largo Bramante è possibile affacciarsi e ammirare un bel panorama: le colline, il monte Conero e il mare.
Ammirare il Palazzo comunale
Salendo fino a piazza Cavour, il punto più alto della città, si può ammirare l’elegante Palazzo Comunale in stile bramantesco del XVI secolo che spicca con la sua torre civica. All’interno si può ammirare una grande scalinata. Anticamente, nel palazzo, era alloggiato un teatro, demolito nel 1934.
Da Porta Marina alla Chiesa di Santa Maria Assunta e di San Cristoforo
Scendendo da piazza Cavour, superando piazza IX Luglio,si arriva a un’altra porta, Porta Marina, che conduce alla Pieve della città, la chiesa di Santa Maria Assunta.
La chiesa custodisce la tomba dell’esploratore Giacomo Costantino Beltrami.
La Pieve di Filottrano è stata riedificata nel 1679 (sul lato del campanile che dà sulla strada è possibile vedere un mattone recante la data) sulla chiesetta gotica del trecento divenuta troppo piccola e pericolante, l’edificio attuale presenta un’unica navata che nella metà si allarga ad ellisse donando un senso di grandezza e spaziosità all’interno. Decorata finemente in stile barocco presenta interessanti stucchi e numerose tele.
Ritornando in Piazza Mazzini e raggiungendo via s. Cristoforo, si giunge alla Chiesa di San Cristoforo, la più antica delle chiese della città (anno 1000). Custodisce preziosi ed eleganti affreschi recentemente restaurati.
Visita ai Musei di Filottrano
Gli appassionati di storia e musei curiosi non possono perdersi una visita ai musei cittadini. Museo del Biroccio: Alla fine di via Leopardi si trova il museo del Biroccio. Il Museo è ospitato nelle vecchie stanze di Palazzo Beltrami che erano adibite alla servitù. Il museo racconta la storia del carro agricolo, le sue decorazioni e un po’ la vita contadina che ha caratterizzato questa regione. A differenza dei carri delle altre regioni quello marchigiano veniva decorato in maniera vistosa, molto colorato e con una differenziazione di colori tra una provincia e l’altra. All’interno del Museo si trovano diversi birocci perfettamente conservati .
Ovviamente non può mancare il Museo della Battaglia. L’esposizione ha acquisito ed ospita reperti bellici raccolti sul campo di battaglia e in genere armi, munizioni, foto, memoriali e diari di combattenti, mappe militari ed equipaggiamento di soldati dei vari eserciti protagonisti della Seconda Guerra Mondiale.
Non meno interessante, il Museo Beltrami. La raccolta di cimeli di Giacomo Costantino Beltrami giudice napoleonico a Macerata, anch’essa di proprietà della famiglia Luchetti, è situata al primo piano del palazzo Beltrami-Luchetti, ove si possono ammirare oggetti e manufatti delle popolazioni del Nord e Centro America. I reperti furono raccolti da Beltrami durante i suoi viaggi nel continente americano, che lo condussero a scoprire le sorgenti del Mississippi.
Nella città della sartoria non poteva mancare un museo dedicato alla macchina da cucire. Un particolare e curioso museo creato e gestito da un privato, il signor Gustavo Boresta. Una grande collezione di circa 280 macchine da cucire di epoche diverse, a partire dalla prima macchina dell’0ttocento. Il Museo è disposto su più piani e scendendo nelle grotte del palazzo, perfettamente restaurate, si può ammirare anche una parte delle antiche mura castellane.