Verbania è una provincia posta all’estremo Nord del Piemonte, ai confini con la Svizzera, forse non troppo nota a molti. E’ una provincia giovane che ha compiuto lo scorso aprile 81 anni e dove il campanilismo tra le diverse zone che la compongono è ancora molto forte, soprattutto all’orecchio di chi viene da fuori. È una parte del Piemonte che però merita di essere visitata e vissuta perché racchiude una quantità di opere d’arte naturale davvero invidiabili: il lago Maggiore, insieme al lago d’Orta e il lago di Mergozzo sono i tre diamanti che con le loro isole, spiccano dai profili della provincia, insieme ad altri numerosi laghi “minori” solo in termini di superficie; Verbania è protetta dalle alpi tra cui troneggia il Monte Rosa, che la circondano e concorrono a creare panorami mozzafiato diversi per ogni stagione. All’interno di questi confini naturali si trovano parchi, riserve, opere d’architettura in un trionfo di art nouveu e giardini
Proprio di giardini vogliamo parlarvi oggi, presentandone uno considerato il giardino più bello d’Italia, addirittura d’Europa: i giardini botanici di Villa Taranto. Questo parco è un’eredità lasciata dal capitano Neil Mc Eacharn, uno scozzese appartenente ad una famiglia attiva in una grande compagnia di navigazione che a 8 anni conobbe l’Italia e se ne innamorò perduamente. Nel 1928 all’età di 44 anni si mise alla ricerca del terreno adatto per realizzare il suo sogno di costruire un meraviglioso giardino e due anni dopo, grazie ad un’annuncio trovato sul Times, acquistò dalla Marchesa di Sant’Elia la proprietà “la Crocetta”, dove adesso sorgono i giardini di Villa Taranto.
I giardini di Villa Taranto a Verbania
Il parco di Villa Taranto è uno splendido esempio di giardino all’inglese e sorge in un punto d’Italia che, con un po’ di fantasia, al capitano Mc Eacharn poteva ricordare la sua Scozia: tanto verde, il blu del lago Maggiore, autunni nebbiosi e inverni freddi che cedevano, però, il passo ad estati calde e meravigliose. Le richieste erano moltissime e prima fra tutte c’era quella di avere nel parco il maggior numero di specie botaniche diverse. Dal canto suo il committente era un uomo molto ricco e grazie alla sua generosità non pose limiti al progetto che sin da subito contemplava anche un sistema di irrigazione con acqua portata direttamente dal lago, una “valletta” ricavata scavando la collina, i giardini terrazzati con cascate e piscine, il giardino giapponese, quello d’inverno e quello palustre, giochi d’acqua e non da ultimo la sua Villa, oggi sede della prefettura di Verbania e non visitabile. Perché Villa Taranto a Verbania? Perché il collonello decise di titolarla al suo antenato, il maresciallo McDonald nominato Duca di Taranto da Napoleone.
Mc Eacharn ha donato alla città di Verbania un vero e proprio gioiello ancora oggi mantenuto nel pieno del suo splendore come nei desideri del capitano. Il parco comprende circa mille piante non autoctone e ventimila varietà e specie di valenza botanica. I giardini furono aperti al pubblico fià dal 1952, 12 anni prima della morte del capitano, e tra i visitatori (se ne stimano circa 150000 all’anno) non mancano mai studiosi e appassionati da ogni parte del mondo. Oggi la villa conserva le spoglie del capitano e, attraverso un comitato titolato a suo nome, ne preserva nel tempo le bellezze.
Le specie botaniche di Villa Taranto a Verbania
Il capitano Mc Eacharn con il progetto del suo giardino voleva conciliare le particolarità botaniche con la bellezza estetica. Per questo all’interno del parco oltre ad aceri, rododentri, camelie, azalee, ninfee e oltre 300 varietà di dalie è possibile trovare piante e fiori rarissimi in Italia e che ogni anno attirano visitatori da tutto il mondo. Per citarne solo alcune:, la metasequoia glytostroboides, una conifera presente in due esemplari donata al capitano del principe Borromeo; emmenopterys henryi, originario delle foreste temperate cinesi, ci mise 30 anni prima di donare a Villa Taranto la prima fioritura; davidia involucrata, donato dall’infante di Spagna Don Jaime e piantato nel 1938 nel “prato delle Personalità”, è una pianta di origine cinese i cui fiori sembrano fazzoletti appesi; dicksonia antarctica, della famiglia delle felci, il parco ne conta 30 esemplati, hanno un tronco molto caratteristico e un aspetto elegante.
Se volete immergervi nel verde, Villa Taranto è quello che vi ci vuole: dista poco più di un’ora e mezza da Milano ed è facilmente raggiungibile tramite traghetto attraversando il lago da Varese.
Bergamasca, ma nomade per il nord d’Italia, classe 1989 e di professione navigo nel mondo del marketing e della comunicazione.
Mi contraddistinguo per la testa dura e la curiosità che mi portano ad interessarmi sempre a ciò che succede nel mondo. Amo l’arte in maniera viscerale, leggo sempre troppo poco per quanto vorrei, cucinare e camminare. Hermes mi da la possibilità di raccontarvi con le mie parole questi mondi e di portarvi a spasso con me.