Monte Berlinghera

Monte Berlinghera e il trekking panoramico

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Quel ramo del Lago di Como“, per la precisione il ramo di Gera Lario, ospita un suggestivo percorso panoramico che, oltre a portarci sul Monte Berlinghera, ci regala delle vedute davvero spettacolari che comprendono praticamente tutto l’Alto Lario.

La Valtellina, la Val Chiavenna, lo stesso Lago di Como, il Lago di Novate Mezzola e il Sasso Manduino sono alcuni dei tanti protagonisti del vastissimo paesaggio ammirabile da questo sentiero che comprende tre punti di riferimento ben distinti.

Monte Berlinghera

Fonte: inmontagna.blog (E. Bagarotti)

Da Gera Lario alla Chiesa di San Bartolomeo

Si parte dal borgo di Gera Lario, che si affaccia sull’omonimo ramo del Lago di Como. La sua storia, almeno fino al Quattrocento, è strettamente collegata alla piccola città portuale di Olonio, fondata dai Romani e “seppellita” dai sedimenti del vicino fiume Adda, la cui foce subiva forti variazioni tra il XIV e il XV secolo.

Da questa località si sale dapprima per la Strada Provinciale 1 e poi proseguendo per Via Fabbrico, fino a raggiungere la Chiesa di San Bartolomeo. Questa struttura può essere facilmente scambiata per un’abitazione privata, dunque è bene usufruire delle coordinate di Google Maps per non finire in spiacevoli situazioni.

Arrivati a questa prima destinazione, potete parcheggiare la vostra auto sul piazzale antistante la chiesa e scorgere l’inizio del sentiero alpino che ci condurrà al Monte Berlinghera.

Da San Bartolomeo all’Alpe di Mezzo

È bene sapere che questo sentiero non è particolarmente ostico, si può dire che è adatto pressoché a tutti e tutte. In ogni caso è bene valutare sempre il proprio allenamento. Si prosegue, comunque, immersi in un bosco di querce, faggi e abeti per poi incrociare una stradina “agro-pastorale” sterrata.

Una volta percorsa questa sorta di strada bianca, si apre un bivio. Qui si svolta a sinistra e si seguono le indicazioni dell’Alta Via del Lario. Si cammina per un’ora abbondante ancora nel bel mezzo del bosco, per poi uscirne in prossimità dell’Alpe di Mezzo.

Già da questo pit-stop si potrà ammirare un panorama mozzafiato che dà su due piccoli agglomerati di casette fatte in pietra, che sembrano uscite da un passato relativamente remoto. Il più piccolo di questi è Pescedo, ed è un altro punto di riferimento per raggiungere il Berlinghera.

Monte Berlinghera

Fonte: inmontagna.blog (E. Bagarotti)

Da Pescedo alla Bocchetta di Chiaro

Si prosegue verso destra, in direzione di Pescedo (o dell’Alpe Pescedo), dove viene segnalata la presenza di una fontanella. Dunque, se avete già esaurito le vostre scorte di acqua, approfittatene, poiché l’acqua è potabile!

Si continua a camminare in direzione di un enorme traliccio dell’alta tensione: questo traliccio conduce alla Bocchetta di Chiaro. Da questo checkpoint si apre una vista assai suggestiva su tutta la Val Chiavenna.

Sempre qui è situata un’altalena gigante, per la gioia di tutti i bambini che potranno usufruirne nella quiete più totale ed osservando un panorama a dir poco mozzafiato.

Monte Berlinghera

Fonte: acchiappamappa.it

Dalla Bocchetta di Chiaro al Monte Berlinghera

Manca poco alla destinazione finale! Per arrivarci, è bene fare un ultimo sforzo: dalla Bocchetta bisogna prendere il sentiero sulla destra, un po’ più marcato in fatto di pendenza, che “costeggia” la cresta occidentale del nostro punto di arrivo.

Proseguendo su questa stradina, se così vogliamo chiamarla, si entra in un bosco di larici e di abeti e si giunge al cospetto di una croce di ferro, altro punto panoramico. Quindi si cammina per altri dieci minuti superando alcune rocce.

Eccoci finalmente arrivati sulla cima del Monte Berlinghera! Qui, oltre ad ammirare un vastissimo paesaggio che spazia dalla Val Chiavenna e il Pian di Spagna (bagnato dal Lago di Mezzola) a nord al Monte Legnone a est e al Lago di Como a sud, puoi trovare i resti di una cappella che, a suo tempo, era dedicata agli Alpini.

Monte Berlinghera

Fonte: Lemontagne.net

Ritorno a San Bartolomeo e… dove mangiare?

Ripercorrendo tutto il sentiero a ritroso, facendo molta attenzione a seguire le indicazioni laddove ce ne sono e a non confondere le località raggiunte, si torna al punto di partenza, ossia il piazzale antistante la Chiesa di San Bartolomeo.

Il tempo impiegato per arrivare al Monte Berlinghera è stimato in circa due ore e mezza se percorso in tutta tranquillità e senza fretta. Dunque, completerete il percorso andata e ritorno in almeno cinque ore. Sarebbe il caso, immagino, di non avventurarsi “in bassa stagione” (ossia in inverno, quando le giornate sono di gran lunga più corte), a meno che non siate persone temerarie oppure non partiate al mattino.

C’è da mettere in chiaro che lungo il vostro cammino non troverete alcun rifugio e tantomeno alcun punto ristoro. È raccomandabile, quindi, portarsi il pranzo al sacco. In ogni caso, una volta tornati al piazzale e scendendo per Gera Lario, potete trovare due agriturismi:

  • la Baita del Vikingo, aperta tutto l’anno e che ha anche delle stanze in cui alloggiare;
  • l’Agriturismo Giacomino, con apertura stagionale da marzo a novembre.

Dove andare nei dintorni dell’Alto Lario?

Dopo la vostra avventura da Gera Lario al Monte Berlinghera, potete aver notato il famoso Pian di Spagna e il vicino Lago di Mezzola. Prendeteli in considerazione! Si tratta di due aree protette in cui potrete trovare degli itinerari interessanti e, se siete amanti della fotografia, darvi alla caccia fotografica.

Scendendo più a sud, il Lago di Como si divide in due diramazioni ben distinte: il ramo di Como, famoso per essere citato nell’introduzione de I promessi sposi, e il ramo di Lecco. Entrambi i “settori” ospitano una città che aspetta di essere visitata.

A Como troverete la suggestiva cattedrale che unisce lo stile tardogotico con quello rinascimentale e con quello barocco, la casa natale di Alessandro Volta, inventore del primo generatore elettrico e della pila, e il tempio voltiano, un museo che ospita tutte le memorie e i lavori scientifici di Volta.

A Lecco è possibile trovare una lunga serie di luoghi manzoniani come, ad esempio, il castello dell’Innominato, la casa di Lucia, il palazzotto di Don Rodrigo e la chiesa di Don Abbondio (il cui nome reale è Chiesa dei santi Vitale e Valeria). Non dimentichiamo Villa Manzoni, in ogni caso. Se non amate assai l’autore, potete sempre ripiegare su architetture come il Santuario di Nostra Signora della Vittoria, eretto per commemorare i caduti, il Teatro della Società, il più antico della Lombardia, e la Basilica di San Nicolò.


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