Il Tibet Hut: in Italia puoi dormire in una torre tibetana con vista mozzafiato

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Il Tibet è considerato il “tetto del mondo”, vista l’elevata altitudine del suo meraviglioso altopiano che supera facilmente i cinquemila metri. I cali di temperatura sono quindi all’ordine del giorno, anche se è bene sfatare un mito: il Tibet non è gelido, anzi, splende spesso il sole, il clima è secco e le temperature non sono mai così rigide. Ogni mese dell’anno è buono per viaggiare in questo paradiso terrestre, anche se il periodo migliore per andare in Tibet va da maggio a novembre, poiché da dicembre la temperatura scende drasticamente. In questi mesi si evitano le forti raffiche di vento e le tempeste di polvere, anticipate da bufere, che mettono a dura prova i trekking e le escursioni in montagna. I mesi di giugno e luglio sono piovosi, quindi da evitare se possibile.

Un viaggio in Tibet significa fare conoscenza con i monaci tibetani in una sala di preghiera, cavalcare uno yak sulle sponde di laghi cristallini, e conoscere una fede che sembra appartenere a un’altra epoca. Tibet significa monasteri spettacolari, altissime montagne, antiche città perdute, paesaggi mozzafiato, cultura millenaria e tanta tradizione.

Un viaggio in Tibet è un viaggio dell’anima che molti di noi sognano di fare perchè hanno subìto il fascino di questa regione asiatica e della sua spiritualità, ma che sicuramente non è di facile realizzazione. Pochi però hanno avuto la fortuna di raggiungere questa destinazione.

Ma se vi dicessimo che in Italia è possibile vivere un’esperienza mistica e spirituale paragonabile a quella che si può vivere in Tibet?

Sulle Alpi, e più precisamente sul Passo dello Stelvio in Alto Adige esiste un rifugio alpino che ricrea, negli esterni e negli interni, la caratteristica atmosfera tibetana. L’altezza c’è, il freddo, il sole e il clima secco, unitamente al consiglio di fare una visita in questo luogo nei mesi primaverili-estivi, anche, ed ecco che possiamo facilmente simulare di essere in Tibet. 

Stiamo parlando del Tibet Hut, questo il suo nome.  È un rifugio alpino situato a 2800 metri di altitudine, costruito nel 1960 dall’albergatore Fritz Angerer dopo aver letto il libro Sette anni in Tibet. L’imprenditore, rimasto affascinato dalla realtà raccontata tra le pagine di quel romanzo, si è messo in contatto con l’autore Heinrich Harrer.

Ispirato dai suoi racconti ha deciso di creare una singolare torre tibetana sul Passo dello Stelvio grazie all’aiuto dell’architetto Gutweniger. In segito, negli anni ’90, furono apportate delle modifiche alla stuttura: una vasta terrazza per offrire ai visitatori un’esperienza ancora più incredibile, ossia la vista magnifica delle Alpi e del panorama circostante che si perde nell’orizzonte. Questo rifugio è un albergo d’eccezione perchè dormire nel cuore della catena montuosa più importante d’Europa è già, di per sé, un’esperienza unica, alla quale si aggiunge la possibilità di trascorrere del tempo all’interno di una torre tibetana.

L’influenza tibetana, come anticipato, non riguarda solo la struttura architettonica. All’interno di questo hotel, e negli spazi esterni, gli ospiti possono godere di un’atmosfera accogliente e quasi unica grazie anche alla posizione privilegiata della struttura che consente di vivere momenti di puro relax attraverso attività rigeneranti come la meditazione o le passeggiate nella natura. A tutto questo si aggiunge la tradizione della cucina territoriale che viene proposta attraverso il menù del ristorante interno e la splendida e calorosa ospitalità sudtirolese e valtellinese.

Con la vista panoramica senza interruzioni sull’incredibile paesaggio montano del territorio, e l’atmosfera tibetana che si respira dentro e fuori l’hotel, questo alloggio rientra nella lista degli hotel da provare almeno una volta nella vita. Partiamo?
 
 
 

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