È finita l’estate (per le date ufficiali no, ma nell’animo sì) è iniziato settembre, i post sui social si dividono tra sconsolatezza, ironia ed eccessiva euforia per i buoni propositi e tu… senti già la nostalgia delle vacanze, la pressione delle incombenze e del lavoro arretrato mista ad un senso di colpa che ti farà “sicuramente” venire voglia di riprendere a combinare qualcosa nella vita – ma solo per non provare un rimpianto ancora più profondo.
Settembre… un mese di transizione insomma, in cui cose belle finiscono ed altre cominciano.
Eppure la voglia di viaggiare, no, quella non finisce mai. Allora cerchiamo di combattere l’amarezza di un’inevitabile fine-vacanza con l’organizzazione della prossima. O perlomeno divertiamoci a scoprire quale potrebbe essere la meta successiva, valutare nuovi modi di viaggiare che non pensavamo essere nelle nostre corde, così da poter continuare a sognare.
Vita da camper
Ad esempio, chi non ha mai pensato ad un viaggio in camper? Anche solo guardando quei film romantici (di serie B) o le commedie demenziali in stile “Mamma ho perso l’aereo”. Magari non ci hai mai pensato troppo seriamente, in effetti… Beh forse è ora di cambiare e dare una svolta alle prossime vacanze.
Chi è camperista veterano (sì, come Paolo Bitta) lo sa bene, la vita on the road è per le persone dinamiche, in cerca di avventura ma che sanno prendersi i giusti momenti di relax; per quelle persone che hanno raggiunto una pace interiore tale da poter affrontare ogni difficoltà che si presenti durante il viaggio senza farne un dramma, anzi, prendendo ciò che viene come un’opportunità di crescita e arricchimento, anziché una minaccia o fonte di stress.
Le nozioni super basic ci dicono che è indispensabile:
- partire con la giusta compagnia o vi rovinerete con le vostre stesse… scelte, in fatto di relazioni.
- stabilire i vostri tempi – farete tante soste, andrete con calma o volete prima raggiungere a cannone le mete importanti?
- A questo proposito… volete andare alla scoperta più totale o ci sono delle tappe imprescindibili? Anche senza un itinerario preciso, è sempre meglio partire con delle mappe (anche digitali) e lo studio dei percorsi principali.
- prendere confidenza con il mezzo, le sue misure e la sua guida! Sia che lo vorrete comprare o noleggiare, meglio fare le dovute prove generali.
- preparare un bagaglio smart, che significa proprio intelligente, sia per spazio occupato che per qualità del contenuto, il più possibile pratico e versatile.
- stabilire un budget e cercare di rispettarlo al punto di sorprendersi della propria bravura a fine tour.
Dove andare, cosa vedere
In Italia, le classiche mete da camper da esplorare assolutamente, che possiedono anche una buona fornitura di servizi, sono:
- Toscana – soprattutto la zona del Chianti
- Lombardia e Trentino – per i monti e le valli
- Valle d’Aosta – Parco nazionale del Gran Paradiso
- Campania – Costiera Amalfitana
- Umbria – le zone di Assisi e Gubbio (se amate il tartufo…)
- Sardegna – nella parte Nord dell’isola facendo un coast to coast, da Olbia ad Alghero e passando per l’entroterra.
Ma in realtà… anche se vi trovaste in altre zone più o meno sperdute, in Puglia, Calabria, Piemonte, Friuli… e in tutte le altre Regioni che non abbiamo citato… esplorate! L’Italia è bella, tutta. Un viaggio all’avventura in camper ve la farà scoprire in uno dei modi più autentici che esistano.
Infine, giusto per ispirarvi con qualche idea internazionale, ecco delle destinazioni per camperisti anche all’estero:
- Grecia – e poi passare per le coste selvagge dell’Albania, della Croazia e della Slovenia
- Francia – la famosissima zona della Provenza che vi farà innamorare, o rinnamorare!
- Spagna – scegliendo tra un tour andaluzo, castellano, riojano… senza dimenticare il Portogallo
- Finlandia e Paesi dal fascino nordico, come il lontano Canada, per gli amanti del freddo e del campeggio tra laghi e foreste incantate
- Olanda e Irlanda – simili solo per l’assonanza, ma terre uniche e davvero spettacolari nel loro genere.
Sono di dicembre; credo nell’oroscopo? Sì e no. A volte lo uso volentieri come scusa per giustificare i miei difetti 😉 Ma la verità è che ognuno è unico a modo suo, e sono sempre più convinta che più si crede di sapere, meno si conosce. Io, ad esempio, ho 25 anni e non so ancora bene cosa farò da grande. Per il momento sono una “Digital Something“, mi occupo di comunicazione, marketing e web design. Quel che è certo, è che adoro esplorare la vita in tutti i suoi aspetti, e per questo ne scrivo con meraviglia e curiosità. Penso che la scrittura sia una tra le tante forme d’arte, utile ad esprimere la parte più autentica di sè.