Per la rubrica dedicata alle esperienze da fare almeno una volta nella vita, questa settimana annoveriamo una visita alla scoperta di uno dei borghi più affascinanti ed immersivi del panorama italiano: Visso. Situato tra le verdi montagne di Macerata, capoluogo delle Marche, conta oggi poco più di mille abitanti. Nonostante la bassa densità di popolazione, questa piccola cittadina è dotata di una storia millenaria ed offre paesaggi meravigliosi a qualunque turista desideri approcciarvisi. Il nome, inoltre, deriva da una lingua ormai in disuso e lontana dal parlato comune: Visso, infatti, deriva dal latino Vicus e significa “luogo”, “villaggio”. La nomea del borgo è spesso accompagnata dall’aggettivo Elacensis, “rispettabile”. Andiamo quindi alla scoperta di questo piccolo comune, attraversando gli scorci meravigliosi e gli incantevoli monumenti che questo borgo è in grado di offrire.
Dove si trova e geografia del luogo
Visso è un borgo italiano collocato nella zona sud della provincia di Macerata, nelle Marche. Si trova al confine con la regione Umbria. Viene attraversato dallo spartiacque Tirreno-Adriatico. Inoltre, il territorio comunale ricade per buona parte nel bacino idrografico del fiume Nera, ovvero l’affluente del Tevere che nasce sui Monti Sibillini. Si trova alla confluenza di cinque vallate ed è situato in una invìcantevole conca circondata da montagne boschive con versanti estremamente ripidi. Circondano questo paesaggio alcune verdi colline adibite al pascolo. Visso si trova ad un’altitudine compresa fra i 600 metri circa del fondovalle e i 1800 metri del Monte Cardosa. Inoltre, il comune italiano è composto da 13 frazioni, che prendono il nome di Aschio, Borgo San Giovanni, Croce, Cupi, Fematre, Macereto, Mevale, Molini di Visso, Orvano, Ponte Chiusita, Rasenna, Riofreddo e Villa Sant’Antonio.
La storia del borgo
Visso ha una storia millenaria: il più antico reperto archeologico che testimonia la presenza di un gruppo di antichi romani che lo abitavano è l’epigrafe funeraria di un liberto (ovvero uno schiavo che era riuscito a garantirsi la libertà dopo anni di servizio presso una ricca famiglia). Dopo l’anno 1000, alcune popolazioni dei feudi circostanti la conca dove è situato il borgo diedero vita al primo agglomerato urbano. Dopo poco, però, il nucleo abitativo venne spostato a fondovalle. Visso non si distaccò mai dallo Stato della Chiesa, eppure intorno al dodicesimo secolo il borgo crebbe enormemente, organizzandosi con feudi nobiliari ed ecclesiastici per il controllo del commercio ovino. Nel quattordicesimo secolo, il comune venne affidato alla famiglia guelfa dei Da Varano, ma a causa delle difficili esigenze del territorio, il governo del luogo fu nuovamente affidato ad un rappresentante pontificio.
La prima parte del quindicesimo secolo è considerato per la piccola cittadina un periodo di profonda crisi: è infatti conosciuto come “la ruina di Visso“, principalmente a causa dei numerosi saccheggi da parte degli invasori spagnoli e soprattutto per via del susseguirsi dell’epidemia di peste. In seguito alla Pace di Lodi, però, il commercio per la cittadina riprese e cominciarono una serie di importanti restauri che permisero al borgo di ottenere le forme rinascimentali dei monumenti che ancora oggi sono visitabili ed ammirabili dai turisti perchè facenti parte del centro storico.
Con l’avvento al trono di Francia di Napoleone Bonaparte, Visso fece parte per breve tempo della Repubblica Romana ed in seguito dei domìni francesi italiani. Recentemente, invece, anche grazie all’apertura degli impianti invernali,Visso ha conosciuto una nuova vita: è diventata oggi una meta turistica ambita dagli appassionati della montagna, per via dei suoi scorci meravigliosi e delle camminate nella natura che offrono un’esperienza indimenticabile.
Dal 1993, inoltre, Visso è la sede del Parco Nazionale dei Monti Sibillini ed è entrata di diritto a fare parte dei Borghi più belli d’Italia. Recentemente, precisamente nel 2016, è passato agli onori della cronaca a causa di alcuni forti terremoti che hanno colpito il borgo e le sue piccole frazioni. Le scosse hanno purtroppo mutato profondamente l’assetto urbanistico della cittadina: sono state infatti costruite alcune aree per le SAE (soluzioni abitative d’emergenza).
Cosa vedere e visitare a Visso
Visso, oltre ad offrire incantevoli paesaggi montani, vanta un passato ricco di storia e conseguentemente alcuni monumenti e musei attualmente visitabili , tra cui:
La piazza dei Martiri Vissani: imponente ed elegante, questa piazza racchiude alcune delle migliori caratteristiche del borgo, dalla luminosità, alla compostezza, all’armonia dei lineamenti. Delimitata da alcuni palazzi di origine presumibilmente quattrocentesca, è caratterizzata da due strutture architettoniche ovvero la collegiata di Santa Maria e la chiesa di Sant’Agostino.
La chiesa di Sant’Agostino: risalente al quattordicesimo secolo, la chiesa presente una facciata a tre cuspidi con portale e rosone; Nonostante oggi sia stata sconsacrata, è comunque sede del Museo che raccoglie opere di proprietà comunale ed ecclesiastica. Inoltre, all’interno del Museo sono anche presenti alcuni idilli manoscritti di Giacomo Leopardi, tra cui la sua poesia “L’infinito”.
Il centro storico: non può mancare, se da turista si compie un viaggio alla scoperta di questo splendido borgo, una visita al meraviglioso centro storico, suggestivo ed immersivo grazie alla cornice dei Monti Sibillini che racchiude l’intero borgo, le antiche torri e le mura castellane. Tra gli altri edifici di pregio, si segnalano il palazzo dei Priori, quello dei Governatori e il palazzo del Divino Amore (oggi sede del Parco Nazionale dei Monti Sibillini).
Alcune tradizioni di Visso
Per arricchire la propria cultura culinaria, Visso offre alcune prelibatezze tipiche che possono ulteriormente arricchire il viaggio: tra i cibi tipici del borgo marchigiano troviamo il Ciauscolo, un salume tradizionale composto da un impasto di carne di maiale: pancetta, spalla, rifilatura di prosciutto e di lonza, sale, vino e aglio. La caratteristica peculiare di questo insaccato? la sua spalmabilità. Vi sono poi le cordelle, ovvero, un formato di pasta lunga base di acqua e farina. Non può mancare poi il dolce: il torciglione. Si tratta di un dolce secco della tradizione natalizia a forma di spirale composto da uva passa, pinoli, nocciole, noci, fichi secchi, cacao, alchermes e zucchero. Sono inoltre da citare alcuni prodotti tipici del borgo, esportati in tutta Italia e particolarmente rinomati, ovvero il Pecorino ottenuto dalla celebre pecora sopravvissana, la trota del Nera, l’affluente precedentemente citato, il tartufo nero, i maccheroni dolci ed alcuni legumi come le lenticchie e la cicerchia. Infine, tra le attività economiche più tradizionali e gettonate di Visso (attualmente attive tra le altre cose), vi è la produzione artigianale dedicata alla tessitura per la realizzazione di particolari tappeti, tutti caratterizzati da motivi artistici pregiati e particolarmente richiesti.
Nato ad Udine e studente di Comunicazione, Tecnologie e Culture digitali all’Università La Sapienza di Roma. Appassionato di cinema, serie tv, sport ed attualità. Con esperienze pregresse per 4 testate giornalistiche, il mio sogno è intraprendere un percorso di giornalismo internazionale.