L’Italia come già ripetuto più volte in molti articoli, ha una varietà di paesaggi di vario tipo e ci sono luoghi che mai nessuno ha sentito nominare, ma, che vale la pena di visitare oppure di scoprire qualcosa in più per vari motivi.
Scarzuola è una località rurale dell’Umbria, situata precisamente nella frazione Montegiove del Comune di Montegabbione, in provincia di Terni e ancora oggi la popolazione è dedita all’agricoltura come fonte primaria economica.
La particolarità di Scarzuola è unica nel suo genere, perché qui c’è l’antico convento dove avrebbe dimorato San Francesco d’Assisi e sepolcro dei Conti Marsciano.
Storia di Scarzuola
Oltre ad essere una località rurale è consigliabile quindi, recarsi a visitare questo luogo magico dove San Francesco d’Assisi nel 1218 costruì una capanna nel punto in cui aveva piantato una rosa e un alloro, e successivamente come per miracolo sgorgò acqua da una fontana nel punto preciso della semina.
La capanna che San Francesco d’Assisi volle costruire era formata prevalentemente da una pianta che si chiamava Scarza, e da qui successivamente la località umbra prese il nome di Scarzuola. Subito dopo la costruzione della capanna, i Conti di Marsciano vollero costruire una chiesa ed ecco spiegato perché c’è tutt’ora il sepolcro dei Conti di Marsciano.
Nel 1957 l’architetto milanese Tommaso Buzzi volle costruire una moderna dimora adibita a villa per ricordare la grandezza di quel periodo medioevale e San Francesco d’Assisi, con la sua idea di città-ideale costruita completamente in tufo.
La villa e le successive costruzioni edilizie di Buzzi divennero con il passare degli anni un vero e proprio complesso, che rispecchia alla perfezione il vissuto di quel periodo storico, facendo vivere ai turisti o chiunque approdi in questa località dell’Umbria, i tempi andati.
Ancora oggi la località di Scarzuola è sconosciuta a tanti ma, vale la pena visitarla e ammirare il capolavoro del famoso architetto milanese e assaporare dove visse San Francesco d’Assisi.
Nel 1981 purtroppo Buzzi morì e l’opera da lui cominciata venne terminata con la stessa bravura da Marco Solari, degno erede dell’architetto milanese, infatti, oggi esiste un vero e proprio percorso nella città-ideale che Buzzi ha sempre avuto nella sua mente fino all’ultimo giorno della sua morte.
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