In cucina un cesto di frutta magico

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La nostra cucina cambia sotto i nostri occhi costantemente e ciò che passa da qui per essere preparato con cura per imbandire le nostre tavole non ha sempre e solo funzione di cibo.

Nell’articolo magia in cucina abbiamo visto velocemente la funzione extra culinaria di alcuni ingredienti che ci troviamo ad avere quotidianamente a portata di mano. In autunno però arrivano alcuni cibi che il resto dell’anno non ci sono, o almeno non sono presenti in chi segue una dieta attenta ed equilibrata.

Come fruire della castagne

Quando si pensa all’autunno oltre al foliage alla mente giunge subito la castagna; si tratta di un’equazione quasi automatica che abbiamo sin da bambini. Si tratta di un frutto ricco di magia già per il modo in cui ci si presenta e il modo attraverso il quale abbiamo la possibilità di entrarvi in contatto.

Certo, metà dell’atmosfera andrà perdendosi comprandole banalmente al supermercato ma ci sono svariate opzioni per lasciare loro un po’ di mistero. Poter andare a raccoglierle è il modo più immersivo per imparare a conoscerle, in prima battuta grazie al contesto boschivo che silenziosamente ci permette di vivere la lentezza che questo periodo dell’anno ci invita a vivere. Una volta trovate, riuscire ad aprire il riccio che le racchiude senza pungersi è già  una prima piccola conquista personale e la raccolta crea la connessione tra il raccoglierle e la condivisione con chi chi è caro. Un altro modo per conservare un po’ del loro ruolo è di gustarle in fiera o durante qualche mercatino.

Tradizione e magia

Legata sia a Giove che a Venere, si presenta sempre almeno doppia all’interno del riccio è l’emblema simbolico dell’unione tra psiche ed eros. Si tratta di un frutto rigeneratore e che guida nella conoscenza del sapere che va oltre al piano terreno. Ci sono svariate voci che ci dicono come portare una castagna in tasca porti benefici. Rimane da chiedersi se siano di natura intellettuale o se legati alla saluta. Semplice, la castagna del castagna commestibile è quella che favorisce il rapporto cervello-reni e che favorisce l’incanalamento di energia che si palesa in una buona loquacità. Per prevenire i raffreddori la castagna da tenere in tasca è quella dell’ippocastano. Per chi di voi avesse sentito che portare in tasca una castagna allontana le negatività, affinché ciò avvenga è necessario inserire la castagna in una piccola saccocia di colore nero con una manciata di sale marino (grosso) al suo interno. Se non ricordate il perché del sale e le sue funzioni potete comodamente recuperare alcune info qui!

Melagrana e tradizione mitica

Un altro frutto che rappresenta alla perfezione questo momento di raccoglimento e che porta un po’ di colore in cucina è la melagrana. Il mito vuole che il colore del suo succo sia dato dal fatto che il melograno nasca dal sangue di Dioniso e che per questa stessa ragione si tratta di un frutto che si mangia nel periodo dell’anno dedicato ai defunti e al periodo dell’introspezione. Legato a doppio filo con nella relazione vita-morte anche per il ruolo centrale che gioca nel rapporto tra Persefone e Ade. Tale legame però non è unicamente dovuto al mito, in passato il succo della melagrana aveva funzioni differenti che variavano in base al punto di maturazione del frutto dal quale si ricavava. Una di queste funzioni era quella di emastatico naturale per le emorragie uterine.

Quanta vita

Vita, morte e rinascita sono sorelle che si susseguono senza sosta e i frutti del melograno portano nei loro chicchi tutte e tre in egual misura. Questo significa che si tratta anche di un frutto legato all’abbondanza, i suoi arilli, ovvero i piccoli chicchi che formano il frutto, con il loro sapore pungente e dolce rappresentano anche la passione, la vitalità e un augurio di ritorno carico di energia. Attivare quest’ultima caratteristica del frutto è estremamente semplice. Basta che prima di mangiarlo esprimiate un desiderio e che durante la consumazione dei chicchi continuiate a credere in ciò che avete espresso.

Le arance

Nella nostra mitologia sono note come le sfere d’oro di Giunone, le arance non sono famose solo per essere ricche di vitamina C. Il loro profumo ed il loro succo sono una vera e propria iniezione di sole, in un momento in cui la luce ed il calore della nostra stella sembrano tanto lontani. Gli utilizzi extra culinari di questo frutto sono davvero innumerevoli ma qui vediamo velocemente come creare un piccolo talismano portafortuna, profumato e bello anche da tenere in giro per casa nel periodo natalizio. Scegliere un arancia, lasciatevi guidare dal profumo e decoratela a vostro piacimento con dei chiodi di garofano. Come vi ho già accennato nello scorso articolo ricordate l’intento, che si tratti di fortuna, amore, benessere, cercate di tenerlo sempre a mente e mai riferito nello specifico ad un evento o fatto terreno. A fine lavoro aggiungete al vostro frutto un nastro (verde per la salute e l’abbondanza; dorato per la fortuna, rosso per amore e abbondanza). Chi conosce questa pratica sa che c’è una versione più elaborata ma come primo approccio tanto basta per iniziare a provare.


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