Palazzo Acampora, un palazzo della prima metà del ‘700. Un posto dove il tempo sembra essersi fermato, dove le sale, la cantina e la bella scalinata ti riportano in quel tempo dove tutto era più regale. Qui, all’interno del palazzo si trova La Corte degli Dei, un ristorante fine e di classe. La cucina dello chef Giuseppe Romano è innovativa, ma allo stesso tempo aggrappata alle tradizioni.
Il menu
Si parte sempre con un aperitivo di cinque portate, da gustare dalla più calda alla più fredda. I Finger Food sono accompagnati da un calice di spumante, dalla selezione di Pane e Grissini fatti dai nostri Chef e degustazione di Olio Extra Vergine Premium.
Il pranzo inizia così, in modo delicato e sorprendente, con sapori equilibrati, che rendono la partenza piacevole.
L’antipasto, poi, prevede Capesante scottate con crema di finocchio alla vaniglia, salsa all’arancia, biscotto di Agerola e mousse di funghi porcini. Le capesante scottate appena, per ottenere una delicata crosticina, la salsa all’arancia aggiunge un tocco di freschezza e acidità al piatto. Il biscotto di Agerola fornisce una consistenza croccante e un contrasto di gusto. Infine, la mousse di funghi porcini aggiunge una nota terrosa e ricca al piatto nel complesso. Un’armoniosa combinazione di sapori e texture per i palati più esigenti.
Il primo primo era un Tortellone fatto in casa ripieno di Genovese di manzo, spuma di Parmigiano Reggiano, chiffonade di carote e sedano. Questo piatto è quello che ha incontrato maggiormente i miei gusti. La spuma di Parmigiano Reggiano aggiunge una nota cremosa, mentre la chiffonade di carote e sedano conferisce quel tocco di freschezza e croccantezza.
A seguire Gnocchi di Patate ripieni di provola agerolese, salsiccia di maialino nero casertano e friarielli. Questo piatto è davvero gustoso. Il ripieno di provola esplode in bocca, la sapidità della salsiccia e il gusto più amaro dei friarielli sono il connubio perfetto, per un piatto che vien voglia di ordinare nuovamente.
Per secondo Guancia di maiale cotta a bassa temperatura, crema di topinambur e bietola ripassata. Gusto delicato, carne morbidissima che si sfilaccia con la forchetta. Piatto molto buono.
Per concludere Montblanc con castagne del Faito, gelato al litchi e salsa al melograno. Il finale giusto per un pranzo autunnale pensato ad hoc.
Ad ogni portata era abbinato un vino. Si può scegliere tra diversi tipi di menu, sempre pensati a seconda della stagionalità, ricette antiche rivisitate in chiave moderna, per stare al passo con i tempi e con i gusti che inevitabilmente cambiano.
Ristorante attento alle eccellenze del territorio, accogliente ed elegante. Un posto magico, dall’atmosfera suggestiva.
Amante della scrittura e del cibo. Scrivo da quando ho memoria, mangio più o meno da sempre. Giornalista Pubblicista dal 2017, con la nascita di Hermes Magazine ho realizzato un mio piccolo, grande sogno. Oggi, oltre a dedicarmi a ciò che amo, lavoro in un’agenzia di comunicazione come Social Media Manager.