L’Abruzzo è una regione molto varia: dai paesaggi alla stessa popolazione, finanche ai piatti tipici. Infatti, sono tantissime le pietanze culinarie tipiche di questa meravigliosa terra. Purtroppo, per ragioni di spazio e di “pesantezza”, in quest’articolo ne elencheremo solo alcuni, quelli che potremmo definire i più “tipici” e magari anche i più buoni.
La cucina tradizionale abruzzese
Figli di pastori (o comunque di allevatori) e di pescatori, i piatti tipici abruzzesi hanno risentito in maniera molto marcata l’isolamento geografico che ha caratterizzato da sempre la regione stessa. Infatti, il territorio ospita alcune tra le cime più alte dell’Appennino, e questa condizione ha limitato fortemente l’agricoltura, concentrata nella maggior parte nelle ristrette pianure e colline a ridosso del litorale.
Curiosità: per citare un primo piatto tipico, l’Amatriciana può essere considerata come nativa abruzzese dal momento in cui il territorio comprendente Amatrice e borghi limitrofi è stato parte della regione fino al 1927, e con esso anche il suggestivo lembo di terra comprendente la Valle del Salto, conosciuto anche come Cicolano.
Comunque, proseguiamo e scopriamo alcuni dei piatti tipici d’Abruzzo!
1. Spaghetti alla Chitarra
Popolari ed immancabili, gli spaghetti alla chitarra sono uno dei simboli dell’Abruzzo. Il nome deriva dal caratteristico strumento con cui vengono “forgiati”, ossia la chitarra, che conferisce a questa pasta lunga all’uovo il tipico spessore di 2-3mm. Vengono preparati con ragù misto di manzo, maiale o agnello, e la superficie porosa degli spaghetti fa sì che il condimento possa aderire bene.
2. Arrosticini
Forse più popolari degli spaghetti alla chitarra, gli arrosticini sono IL simbolo dell’Abruzzo: non ci si può andare senza provarli almeno una volta. La tradizione vuole che questi siano fatti in carne di pecora adulta, fatti a tocchetti, infilzati su spiedini e cotti sulla canala, un braciere dalla forma allungata (in abruzzese viene chiamato furnacell). Non provate a chiederli di pollo o di maiale se non volete essere espulsi da tutti i locali d’Abruzzo!
3. Pasta alla mugnaia
Tipica della località di Elice, situata in provincia di Pescara, la pasta alla mugnaia è una pasta lunga all’uovo che si differenzia dalla chitarra per il suo spessore e la sua consistenza irregolari. Viene prodotta con un mix di farine e condita con un sugo di carne opportunamente ricco. Insomma, anche questo “spaghetto” è così poroso da “mangiarsi” tutto il condimento!
4. Scrippelle
Originarie del Teramano e diffusesi negli ultimi tempi in gran parte dell’Abruzzo, le scrippelle sono semplicissime da preparare: basterà ottenere, infatti, una pastella di farina, acqua e uova e “versarne” un po’ in una padella molto calda. In effetti sono molto simili alle crèpes francesi, ma la differenza sta nel fatto che le scrippelle siano perlopiù un prodotto salato: vengono farcite, infatti, con salumi e formaggi, o addirittura fatte a mo’ di cannelloni al forno.
Curiosità: una varietà molto simile alla scrippella la si può trovare in Umbria meridionale col nome di fregnaccia e viene preparata con farina, acqua e sale. Si può ipotizzare che sia stata “importata” da teramani trasferitisi nella zona.
5. Pecora “alla callara”
Oppure “alla cottora”. In ogni caso, la pecora alla callara è tipica di tutta l’area compresa tra la Conca Aquilana e la regione della Marsica, abbracciando dunque le province di Teramo e de L’Aquila. Si tratta di un’antichissima ricetta risalente, forse, alla notte dei tempi, a quando le pecore vecchie, azzoppate o morte durante la transumanza venivano lasciate a chi custodiva il gregge. La carne dura veniva ammorbidita tramite una lunghissima cottura in un paiolo (la callara), insaporita con aromi e spezie trovati lungo il cammino.
6. Polenta abruzzese
“Cosa?!? La polenta non si mangiava solo al nord??” Risposta: no. E non è stata neanche “importata” dall’Italia settentrionale, perché vanta di origini molto antiche, addirittura precedenti all’arrivo del mais in Europa. Infatti, prima del granturco, questa polenta veniva preparata con fagioli, ceci e altri legumi, e veniva condita allora come oggi con un poderoso sugo di carne e salsiccia.
7. Parrozzo
Si tratta di un dolce tipico di Pescara, reso celebre addirittura da Gabriele D’Annunzio. Il parrozzo è fatto con semolino, fecola di patate, zucchero, mandorle tritate e buccia di agrume (arancia o limone) In alternativa al semolino si può utilizzare farina gialla. L’importante è ricoprire il tutto con del cioccolato fondente una volta raffreddato l’impasto opportunamente cotto.
Se avete in programma un viaggio in Abruzzo, che sia la prima volta che ci mettiate piede o che siate di ritorno in questa regione mozzafiato, tenete conto di queste leccornie ed assaggiatene almeno una. Con l’occasione, fatevi raccontare anche la storia di questi piatti tipici: scoprirete sicuramente molte curiosità in merito!
Classe 1996. Sono appassionata di molte cose, tra cui la fotografia.
Nasco in un borgo del Centro Italia e quando ne ho la possibilità faccio dei piccoli viaggi (o gite fuori porta, come preferite) nei luoghi più disparati della mia terra, ossia proprio l’Italia Centrale.
Quella di Hermesmagazine è la mia prima esperienza in assoluto da pubblicista; dietro le quinte ho curato, insieme ad altre persone, i testi di alcuni articoli per il sito leviedelcinema.it (Rassegna del film restaurato che si tiene non molto lontano da casa mia). Nel tempo libero gestisco una piattaforma personale in cui ho catalogato i miei scatti in giro per il Centro Italia (e non solo) e in cui scrivo qualcosa riguardo i miei spostamenti.