La Valle d’Aosta con la sua storia, i suoi colori e i suoi caratteristici sapori offre un viaggio intrigante alla scoperta di una regione dalle molteplici peculiarità.
Incastonata fra le cime più alte d’Europa, la più piccola regione d’Italia, non possiede soltanto suggestivi paesaggi ma vanta anche un patrimonio storico che affonda le sue radici sin dall’epoca romana. La sua cucina, timidamente influenzata da gusti francesi, è caratterizzata dall’utilizzo prevalente di prodotti autoctoni come cacciagione e formaggi.
Insieme scopriremo le ricchezze di questo fiabesco territorio e le delizie accuratamente preparate per dilettare pretenziosi palati e inebriare le narici con aromi e profumi tipici della montagna.
Prima tappa: Bard la porta d’ingresso della valle
Fonte foto:siviaggia.it
Potremmo definire Bard una porta d’ingresso o più precisamente l’ingresso monumentale della valle. Questo comune, il più piccolo della regione, nasce sulle sponde della Dora Baltea. Arroccato sulla roccia che si affaccia sul fiume è visibile, nella sua maestosità, il Forte di Bard, complesso fortificato fatto riedificare da Carlo Alberto di Savoia nel XIX secolo sulle rovine di un antico castello risalente all’anno 1000. E’ Possibile visitare il forte e i suoi musei, raggiungendolo attraverso un sentiero panoramico che conduce sino alla rocca o tramite un apposito ascensore. Una volta visitato il forte, bisogna assolutamente perdersi fra le vie del caratteristico borgo medievale, fra i più belli d’Italia, per poi fermarsi a gustare una tipica cena valdostana, dall’Hosteria la Pose de Bartolin. Qui, è possibile assaporare la famosa polenta concia, una polenta condita con burro e fontina che fusi creano un composto cremoso e filante dal gusto avvolgente che conquista sin dal primo assaggio. Ma imperdibile è il caffè alla valdostana, presentato nella tipica coppa dell’amicizia, prodotto artigianale tipico della tradizione valdostana. La suggestiva presentazione incoraggia l’assaggio di questo particolare caffè, corretto con grappa e génépy e arricchito con aromi agrumati. Il composto viene poi riscaldato con una fiammata. Chi resisterebbe alla tentazione di un sorso?
Fonte foto: comefare.com
Seconda tappa: Gressoney–Saint-Jean uno scorcio da fiaba
La Valle d’Aosta è nota per i suoi meravigliosi castelli. Spostandoci verso nord est, ci si ritrova nel cuore della Valle del Lys dove ai piedi del Monte Rosa nasce la signorile Gressoney-Saint-Jean, un vero e proprio belvedere sul ghiacciaio del Lyskamm. Qui sorge la residenza estiva della regina Margherita che scelse questo incantevole luogo per far costruire il rinomato Castel Savoia. Il castello con cinque torri cuspidate, sembra uscire direttamente da un libro di fiabe. Imperdibile la passeggiata nel bosco che collega il castello al lago di Groven attraverso un sentiero chiamato Passeggiata della regina. Soggiornare a Grosserey-Saint-Jean vuol dire prenotare almeno una volta un tavolo al The Flyng Brasserie, un locale piccolo ma dall’aspetto accogliente tipico montano, e poter assaggiare il loro Cervo in civet adagiato su polenta. Il civet è una tipica preparazione della carne di selvaggina che viene cotta a lungo nel vino rosso e verdure. Questo rende la carne tenera e saporita. Sapore che ben si sposa con quello più delicato della polenta. Piatto perfettamente equilibrato che potrete accompagnare con una buona birra o da un vino per veri intenditori.
Terza tappa: Aosta la Roma delle Alpi
Proseguendo il nostro tour, puntando ad ovest, ci ritroviamo al centro della Valle ed esattamente nel capoluogo della regione: Aosta, che deve le sue antiche origini (nel 25 a.c.) all’Imperatore Augusto. I romani hanno lasciato alla città un ricco patrimonio artistico monumentale e per questo è stata battezzata come la Roma delle Alpi. L’arco augusto, la Porta Petroria, il teatro e l’anfiteatro romano sono tutti monumenti imperdibili. Da visitare anche la massima testimonianza artistico religiosa dell’arco alpino, la Collegiata di Sant’Orso con i suoi affreschi e i suoi mosaici. Uno mosaico in particolare desta maggior attenzione, una versione del Quadrato Magico, un quadrato con parole latine che danno origine ad un palindromo (la frase può essere letta da sinistra verso destra e viceversa). Il significato di questa frase pare sia ancora in fase di studio. Un mistero ancora irrisolto. Non è possibile passeggiare per le vie di Aosta, ammirando le numerose torri o la bellissima Piazza Chanoux senza fermarsi a gustare il famoso Fondue Borguignone all’Osteria da Nando, piatto tipico di carne tagliata a bocconcini e che viene cotta direttamente a tavola nell’apposito pentolino riempito di olio e vino bianco, appoggiato ad un fornelletto acceso. Il piatto è accompagnato da una serie di salse prodotte dalla casa. In attività dal 1957, nel centro storico di Aosta, Nando è un punto di riferimento per chi voglia conoscere la cucina valdostana.
Fonte foto: osteriadanando.it
Quarta Tappa: Cogne e la Soupetta a’ la cogneintze
Scendendo a sud nel cuore del Parco del Gran Paradiso, affacciata sul prato di Sant’Orso, prateria di montagna fra le più vaste di Europa, fa capolino Cogne, nota accogliente località turistica. Fra i siti più interessanti da visitare, soprattutto per gli appassionati di trekking o più semplicemente appassionati delle lunghe passeggiate, si annovera l’antica miniera di Cogne. Miniera di magnetite attiva fino al 1979. Le miniere di Cogne sono tra le più alte in Europa e i suoi tunnel si estendono per più di 100 km. L’ingresso è situato a Costa del Pino, a 2030 mt, raggiungibile a piedi con un’escursione di circa 45 minuti dal centro. Dopo una lunga passeggiata come questa, prepotente appare l’esigenza di rifocillarsi e non ci sarebbe niente di meglio di una sosta alla locanda Lou Ressignon che fa della famosa Soupetta a’ la cogneintze il suo cavallo di battaglia. Un piatto a base di riso, crostoni di pane semintegrale e l’immancabile fontina. E perché non assaggiare anche la carbonada piatto tipico con palenta rustica e sella d’agnello.
fonte foto: louressignon.it
Si conclude il nostro tour gastronomico della Valle d’Aosta, alla scoperta di una cucina genuina dai sapori autentici e dagli aromi d’altura, piatti tipici che rappresentano un ritratto di una regione antica, capace di mantenere la sua originaria natura a dispetto del progresso e dei suoi mutamenti.
Sono una mamma felicemente impegnata e iperattiva. Ma questo non mi impedisce di dedicarmi alle mie grandi passioni. Sono una viaggiatrice ossessiva compulsiva. Viaggio in camper e la natura è il mio elemento. Amo la musica, i libri, il cinema. Sono una sportiva e lo sport è una delle mie più grandi passioni. La scrittura fa parte di me sin dai tempi dell’adolescenza, quando fra le pagine di un diario segreto era possibile scoprire la vera me con i sentimenti più profondi.
Il mio pensiero positivo? Mai abbandonare i propri sogni in un cassetto. Possiamo conservali con cura senza mai rinunciarvi. Tante volte mi sono fermata a riflettere e altrettante volte mi sono reinventata per partire con un nuovo progetto, una nuova sfida.
” nessun sogno è troppo grande e nessun sognatore è troppo piccolo”