Tra gli eventi in programma al WMF – We Make Future di Rimini, troviamo un’ampia scelta per quanto riguarda i dibatti sul cibo e sul nuovo ruolo che esso ricopre grazie ai Social Network.
In Italia la cucina è una cosa serissima
Ieri, 15 giugno, dalle 16.10 in poi si è tenuta la conferenza In Italia la cucina è una cosa serissima, a cui hanno partecipato nel ruolo di speakers LuCake, content creator, Eleonora Rubaltelli, food blogger, Davide Campagna, founder della Cotto al Dente Community e Serena Cicchetti, Head of Talent Management al Show Reel Factory.
Il discorso si è incentrato sulla tradizione culinaria del nostro Paese, ben radicata in ognuno di noi e alla difficoltà che spesso abbiamo ad aprirci al nuovo. I canali social in questo sono stati dei catalizzatori, che ci hanno spinto a guardare con occhi diversi le sperimentazioni culinarie e che, inoltre, ci hanno aiutato a riprodurre i piatti più difficili seguendo delle indicazioni chiare e alla portata di tutti.
Lucake, in tal senso, ha affermato:
“Fare un dolce è complesso perché ci sono le dosi da seguire scrupolosamente. I miei utenti spesso dimenticando che serve la bilancia. Sui social si incontrano tradizione e modernità, si sfatano miti. Creare spazio di confronto sotto i post è una cosa molto bella. Quando ho iniziato ho cercato una posizione che potesse farmi esprimere. C’erano due mondi: quello professionale quello casalingo. Questa divisione abbiamo contribuito noi a crearla. Ho cercato a lungo un pasticcere che volesse mettersi a disposizione degli altri sul web ma non l’ho trovato. C’erano i corsi a pagamento, ma non divulgazione a portata di mano. Questa invece è la piega che ho voluto prendere io. Tradizione più professionalità. Ho voluto abbattere la figura del pasticcere istituzionale, portando sui social un tipo di pasticceria accessibile a tutti.”
Fonte foto: Youtube
Eleonora Rubaltelli ha invece sollevato la questione dei leoni da tastiera, ovvero gli utenti che decidono di insultare gratuitamente i creators nascondendosi dietro un nickname:
“Nella community del mondo food la parte più bella è cucinare il cibo, ma anche mangiarlo. C’è anche la condivisione, lo scambio di idee, di ricette di famiglia. Ad esempio, adesso che sono qui a Rimini, ho già i direct pieni dei consigli dei miei follower su dove mangiare andare a mangiare la piadina. Io faccio questo con loro, gli do consigli e suggerimenti, e loro ricambiano. È bellissimo trasmettere il mio amore per la cucina attraverso le mie ricette. Si è creata una sinergia.
La parte negativa è che magari la cucina è soggettiva non tutti gli ingredienti possono piacere a rutti e ogni tanto ci si scontra un po’. A volte gli utenti non hanno questa sensibilità e criticano senza pietà. Bisogna mantenere la calma quando si leggono messaggi critici perché in realtà non sempre viene fatto con l’obiettivo di ferire. Ogni tanto saltano fuori messaggi pieni di cattiveria, ma la maggior parte non è così.”
Fonte foto: Mapstr
La discussione si è quindi incentrata sull’ineluttabilità del fenomeno, e sulla necessità di regolamentare le interazioni degli utenti. Gli influencer e i content creators sono infatti persone reali, dietro la maschera del personaggio ci sono esseri umani che soffrono di fronte ad insulti e critiche feroci.
Funziona solo se è reale
La sensazione è che il mondo dei social, sebbene migliorabile da diversi punti di vista, possa funzionare solo se decide di raccontare il mondo vero. La ricetta segreta comprende però trasparenza e sincerità. La condivisione è virtuosa se reale. I canali di cucina, nello specifico, devono il loro successo alla divulgazione di ricette realizzabili e buone, fattibili per chiunque.
Giornalista, lettrice professionista, editor. Ho incanalato la mia passione per la scrittura a scuola e da allora non mi sono più fermata. Ho studiato Scrittura e Giornalismo culturale e, periodicamente, partecipo a corsi di tecnica narrativa per tenermi aggiornata.
Abito in Calabria e la posizione invidiabile di Ardore, il mio paese, mi fa iniziare la giornata con l’ottimismo di chi si ritrova la salsedine tra i capelli tutto l’anno.