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L’abito da sposa, un viaggio nel tempo per sognare il giorno più bello.
Questo breve excursus tra le epoche può essere l’occasione per scoprire il fascino che da sempre il vestito da sposa ha per le fanciulle che progettano il loro matrimonio.
Ieri e oggi
L’abito da sposa delle ragazze che si accingevano a sposarsi nell’antica Grecia altro non era che la tunica in lino bianco, che portavano abitualmente, adornata da un mantello e da una cintura di cordoni in vita. Unico gioiello: una coroncina di mirto tra i capelli, la pianta sacra alla dea dell’amore.
Nell’antica Roma
Ai tempi dell’impero romano, la giovane sposa indossava una tunica bianca che le veniva donata dai genitori, quale tributo al Dio della fertilità e del matrimonio.
La cintura di lana era allacciata in vita con il nodo d’Ercole, contro il malocchio, che poteva essere sciolto solo dallo sposo durante la prima notte di nozze. Mantello e calzari, color giallo zafferano, completavano la mise.
I capelli, pettinati in sei trecce, venivano adornati da una corona di gigli, grano, rosmarino e mirto, simboli di buon auspicio, su un velo di colore rosso rubino, arancione o giallo, simbolo del fuoco di Vesta, dea protettrice del focolare domestico.
Abito da sposa, un viaggio nel tempo. Antica Roma. Fonte foto: Pinterest
Nel Medioevo
Se nel primo medioevo le vesti, anche quelle nuziali, erano austere, ampie e con maniche larghe, con l’avvento della grande rinascita dei secoli successivi, anche l’abbigliamento cambiò profondamente.
Il vestito da sposa divenne lungo e colorato, più tipicamente rosso, il colore dell’amore, che si riteneva propiziasse le nascite. Grazie alla diffusione dei bottoni, le maniche si fecero più aderenti e le vesti, più attillate e preziose.
L'abito da sposa, un viaggio nel tempo. La sposa nel Medioevo Fonte foto: BestDealPlus
Nel Rinascimento
L’abito da sposa del tempo prevedeva un corpetto, sopra il busto a stecche, una gonna larga, una camicia ricamata, stoffe floreali e colori pastello. Nel XVI° secolo, apparve un nuovo elemento nell’abito nuziale: lo strascico. Simbolo di potere, più lo strascico della sposa era lungo e lavorato, più simboleggiava la ricchezza e il prestigio della famiglia.
L’epoca napoleonica
Dopo la Rivoluzione Francese, Giuseppina Bonaparte lanciò lo Stile Impero, definito così poiché rivisitava lo stile e la linearità degli indumenti tipici dell’antico Impero Romano: linee semplici, tagliati sotto il seno, gonna morbida e fluttuante. Qui le tinte tornano “forzatamente” delicate, a causa del blocco con il quale Napoleone impediva l’importazione di stoffe e colori, in Europa.
L’avvento del Bianco
Fu nel1840 che il colore bianco si impose, definitivamente, come colore delle spose.
Per le sue nozze con Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha, la regina Vittoria indossò un abito bianco, anziché color argento, infrangendo la tradizione reale in uso a quel tempo.
L’abito dal corpetto aderente e dalla gonna ampia, con tanto di strascico scenografico, diede il via ad un nuovo stile, chiamato tutt’oggi Stile Vittoriano, in onore della sovrana.
L'abito da sposa, un viaggio nel tempo. Abito della Regina Vittoria. Fonte foto: My life in the Countryside
Il bianco prese a essere considerato sinonimo di eleganza perché non abitualmente indossato e da quell’epoca la Chiesa Cattolica istituì il dogma della Immacolata Concezione. Da qui l’associazione del bianco come simbolo di purezza.
Dal 900 ai nostri giorni
Intorno agli anni Venti di questo secolo, la moda volle gonne più corte, turbanti e fasce tra i capelli, riccamente ornati.
Negli anni Trenta si affermò definitivamente l’abito da sposa come lo intendiamo noi oggi: bianco, lungo, completato dal velo e dal bouquet di fiori.
Durante le due guerre mondiali, naturalmente, si tornò ad abiti essenziali eliminando il superfluo.
Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, grazie al boom economico, tornarono di moda fasto e ricercatezza, fino ad arrivare ai nostri giorni.
Oggi
Attualmente, il concetto del bianco, inteso come simbolo di purezza è stato sdoganato, ma rappresenta ancora la scelta più tradizionale per l’abito nuziale.
Ogni sposa sceglie il proprio abito per vivere quel giorno come in una favola, quindi a seconda del proprio estro, del proprio carattere e dei propri gusti, la donna preferirà il proprio stile.
Gli atelier offrono una vasta gamma di modelli per cui il periodo dell’organizzazione del matrimonio sarà denso di gite nei vari punti vendita o nelle sartorie specializzate.
L'abito da sposa, un viaggio nel tempo. Spose 2022 schizzi Fonte foto: Chirurgiaunita2018
Ogni dettaglio viene curato con la massima attenzione: le scarpe, l’acconciatura, il trucco, i fiori da abbinare: tutto viene accuratamente passato al setaccio per essere perfette e folgoranti, come Cenerentola agli occhi del suo principe.
Mi rimetto in gioco sempre. Cerco ogni giorno il meglio da me e per me. Curiosa, leggo e scrivo per passione. Imparo dal confronto, dalle critiche costruttive e rinasco cercando di superare i miei limiti. È così che approdo a nuove mete dopo scelte di studio e lavoro completamente diverse, quali la contabilità e un impiego in amministrazione in un’azienda privata e mi dedico a ciò che avrei dovuto fare fin dall’inizio.