L’abito da sposa, un viaggio nel tempo

Fonte foto: Beauty Vogue

L’abito da sposa, un viaggio nel tempo per sognare il giorno più bello.

Questo breve excursus tra le epoche può essere l’occasione per scoprire il fascino che da sempre il vestito da sposa ha per  le fanciulle che progettano il loro matrimonio.

Da sempre, infatti, l’abito da sposa è considerato come un aspetto essenziale del giorno delle nozze. Qualunque sia l’epoca, la geografia e le tradizioni, il rito del matrimonio esiste da quando è nata la civiltà sulla terra, e la sposa ha sempre seguito precisi rituali, tra cui anche l’indossare un abito esclusivo che la renda bellissima, protagonista indimenticabile di un giorno speciale.

Ieri e oggi

Anticamente l’abito nuziale è stato spesso il simbolo della posizione sociale e delle possibilità economiche della famiglia della sposa. Oggi è più l’espressione della personalità della sposa che sceglie la sua mise esclusiva in base al proprio gusto, alla moda del momento, piuttosto che in base alle possibilità economiche, dato che per quel giorno, attualmente, nella maggioranza dei casi, non si bada a spese!
Nell’antica Grecia

L’abito da sposa delle ragazze che si accingevano a sposarsi nell’antica Grecia altro non era che la tunica in lino bianco, che portavano abitualmente, adornata da un mantello e da una cintura di cordoni in vita. Unico gioiello: una coroncina di mirto tra i capelli, la pianta sacra alla dea dell’amore.

Nell’antica Roma

Ai tempi dell’impero romano, la giovane sposa indossava una tunica bianca che le veniva donata dai genitori, quale tributo al Dio della fertilità e del matrimonio.

La cintura di lana era allacciata in vita con il nodo d’Ercole, contro il malocchio, che poteva essere sciolto solo dallo sposo durante la prima notte di nozze. Mantello e calzari, color giallo zafferano, completavano la mise.

I capelli, pettinati in sei trecce, venivano adornati da una corona di gigli, grano, rosmarino e mirto, simboli di buon auspicio, su un velo di colore rosso rubino, arancione o giallo, simbolo del fuoco di Vesta, dea protettrice del focolare domestico.

Abito da sposa, un viaggio nel tempo. Antica Roma Fonte: Pinterest

Abito da sposa, un viaggio nel tempo. Antica Roma.
Fonte foto: Pinterest

Nel Medioevo

Se nel primo medioevo le vesti, anche quelle nuziali, erano austere, ampie e con maniche larghe, con l’avvento della grande rinascita dei secoli successivi, anche l’abbigliamento cambiò profondamente.

Il vestito da sposa divenne lungo e colorato, più tipicamente rosso, il colore dell’amore, che si riteneva propiziasse le nascite. Grazie alla diffusione dei bottoni, le maniche si fecero più aderenti e le vesti, più attillate e preziose.

 

 

L'abito da sposa, un viaggio nel tempo. La sposa nel Medioevo Fonte foto: BestDealPlus

L'abito da sposa, un viaggio nel tempo. La sposa nel Medioevo 
Fonte foto: BestDealPlus

Nel Rinascimento

L’abito da sposa del tempo prevedeva un corpetto, sopra il busto a stecche, una gonna larga, una camicia ricamata, stoffe floreali e colori pastello. Nel XVI° secolo, apparve un nuovo elemento nell’abito nuziale: lo strascico. Simbolo di potere, più lo strascico della sposa era lungo e lavorato, più simboleggiava la ricchezza e il prestigio della famiglia.

L’epoca napoleonica

Dopo la Rivoluzione Francese, Giuseppina Bonaparte lanciò lo Stile Impero, definito così poiché rivisitava lo stile e la linearità degli indumenti tipici dell’antico Impero Romano: linee semplici, tagliati sotto il seno, gonna morbida e fluttuante. Qui le tinte tornano “forzatamente” delicate, a causa del blocco con il quale Napoleone impediva l’importazione di stoffe e colori, in Europa.

L’avvento del Bianco

Fu nel1840 che il colore bianco si impose, definitivamente, come colore delle spose.

Per le sue nozze con Alberto di Sassonia-Coburgo-Gothala regina Vittoria indossò un abito bianco, anziché color argento, infrangendo la tradizione reale in uso a quel tempo.
L’abito dal corpetto aderente e dalla gonna ampia, con tanto di strascico scenografico, diede il via ad un nuovo stile, chiamato tutt’oggi Stile Vittoriano, in onore della sovrana.

L'abito da sposa, un viaggio nel tempo. Abito della Regina Vittoria. Fonte foto: My life in the Countryside

L'abito da sposa, un viaggio nel tempo. Abito della Regina Vittoria. 

Fonte foto: My life in the Countryside

Il bianco prese a essere considerato sinonimo di eleganza perché non abitualmente indossato e da quell’epoca la Chiesa Cattolica istituì il dogma della Immacolata Concezione. Da qui l’associazione del bianco come simbolo di purezza.

Dal 900 ai nostri giorni

Intorno agli anni Venti di questo secolo, la moda volle gonne più corte, turbanti e fasce tra i capelli, riccamente ornati.

Negli anni Trenta si affermò definitivamente l’abito da sposa come lo intendiamo noi oggi: bianco, lungo, completato dal velo e dal bouquet di fiori.

Durante le due guerre mondiali, naturalmente, si tornò ad abiti essenziali eliminando il superfluo.

Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, grazie al boom economico, tornarono di moda fasto e ricercatezza, fino ad arrivare ai nostri giorni.

Oggi

Attualmente, il concetto del bianco, inteso come simbolo di purezza è stato sdoganato, ma rappresenta ancora la scelta più tradizionale per l’abito nuziale.

Ogni sposa sceglie il proprio abito per vivere quel giorno come in una favola, quindi a seconda del proprio estro, del proprio carattere e dei propri gusti, la donna preferirà il proprio stile.

Gli atelier offrono una vasta gamma di modelli per cui il periodo dell’organizzazione del matrimonio sarà denso di gite nei vari punti vendita o nelle sartorie specializzate.

L'abito da sposa, un viaggio nel tempo. Spose 2022 schizzi Fonte foto: Chirurgiaunita2018

L'abito da sposa, un viaggio nel tempo. Spose 2022 schizzi 

Fonte foto: Chirurgiaunita2018

Ogni dettaglio viene curato con la massima attenzione: le scarpe, l’acconciatura, il trucco, i fiori da abbinare: tutto viene accuratamente passato al setaccio per essere perfette e folgoranti, come Cenerentola agli occhi del suo principe.