Tutti gli appassionati di Formula 1 sanno che il Mondiale 2024 ha visto il successo del grande favorito Max Verstappen, protagonista indiscusso della prima parte di campionato. A inizio stagione i numeri delle scommesse sul vincitore dei diversi GP 2024 lo indicavano sempre in pole per il successo. Ma la Formula 1 non è solo adrenalina in pista, bensì un mondo che da decenni si intreccia con quello della moda. La collaborazione tra questi due mondi ha attraversato epoche e stili, dai circuiti più prestigiosi alle passerelle, passando da collaborazioni casuali a un legame profondo e profittevole. Andiamo quindi a vedere nel dettaglio come è iniziato questo connubio e a che punto è oggi.
Le prime collaborazioni negli anni ‘70 e ‘80
La contaminazione tra moda e Formula 1 risale agli anni Settanta, quando la categoria regina del motorsport cominciava a spopolare l’attenzione del mondo intero. Tuttavia, i marchi di moda non hanno mai investito nel mondo della Formula 1 fino agli anni Ottanta. Il primo marchio di un certo peso che entrò stabilmente nel motorsport fu Benetton, con i suoi colori sgargianti. Dopo aver sponsorizzato scuderie come Tyrrell e Alfa Romeo, Benetton ha fondato il suo team nel 1986 con l’obiettivo di puntare su giovani piloti come Michael Schumacher e l’immagine del brand è stata rafforzata dal successo in pista, portando alla creazione di sensazionali collezioni che si ispiravano alla Formula 1. In quegli anni, anche Hugo Boss ha iniziato un rapporto con McLaren che sarebbe durato per diversi decenni.
Il ritorno del lusso negli anni 2000
L’inizio degli anni 2000 ha visto un calo delle collaborazioni moda-Formula 1 a causa del calo delle sponsorizzazioni per il tabacco. Eppure, con il ritorno dei grandi marchi di consumo, questa pausa è terminata e marchi come Hugo Boss, Hackett e Tommy Hilfiger si sono distinti per aver installato i propri loghi sulle auto e creare collezioni ispirate allo stile dei piloti. Tommy Hilfiger è un buon esempio quando ha iniziato una collaborazione con Lewis Hamilton, sette volte campione del mondo, nel 2018 e ha portato il circuito di Monza sulle passerelle. La collezione, disegnata da Gigi Hadid, ha rivitalizzato la tendenza motorcore unendo l’abbigliamento sportivo automobilistico al prêt-à-porter. Allo stesso tempo, Ferrari ha lanciato la sua linea di abbigliamento di lusso rafforzando a sua volta la connessione tra moda e velocità.
Social, Netflix e nuove audience: le dinamiche odierne
La Formula 1 è diventata un fenomeno globale e un terreno fertile per il marketing di lusso grazie all’arrivo di Liberty Media e all’integrazione dei social media. Con la serie Drive to Survive, Netflix ha amplificato la popolarità del fenomeno e ha portato l’attenzione del pubblico nelle case di milioni di persone. Questo cambiamento è stato rappresentato soprattutto da Lewis Hamilton. Con 40 milioni di follower e collaborazioni con marchi come Valentino e Dior, il campione britannico ha rappresentato una combinazione perfetta di stile e sport. Non è finita qui perché c’è anche Louis Vuitton che ha reso piloti come Pierre Gasly icone di lusso. Le sue giacche da corsa psichedeliche e il trofeo di Monaco racchiuso in un baule firmato dimostrano quanto la Formula 1 sia un luogo privilegiato per la moda di alta gamma.